Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì.
Guerra Russia-Ucraina giorno 42. Apro con la drammatica la testimonianza di ieri, con abbondante uso di immagini molto forti, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo intervento in videoconferenza alla riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: Zelensky ha mostrato un filmato con immagini terribili di civili, inclusi bambini, uccisi in città dell’Ucraina come Irpin, Dymerka, Motyzhin. Alcune delle sue parole nel racconto della visita a Bucha: “Sono stati uccisi nelle case, nei loro appartamenti, facendo saltare in aria le nonne. I civili sono stati schiacciati dai carri armati mentre erano seduti nelle loro auto in mezzo alla strada. Solo per loro piacere. Hanno tagliato gli arti, gli hanno tagliato la gola gli hanno tagliato la gola, le donne sono state violentate e uccise davanti ai loro figli … L’esercito russo ha cercato e ucciso di proposito chiunque servisse il nostro paese – ha proseguito il presidente – hanno ucciso donne fuori dalle loro case quando hanno appena provato a chiamare chi era vivo. Hanno ucciso intere famiglie, adulti e bambini e hanno cercato di bruciare i corpi. I civili sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco alla nuca dopo essere stati torturati. Alcuni di loro sono stati fucilati per le strade. Altri sono stati gettati nei pozzi”.
Ora i russi “incolperanno tutti solo per giustificare le proprie azioni … diranno che ci sono varie versioni, versioni diverse, è impossibile stabilire quale di quelle versioni sia vera”, ma “il mondo può vedere che i russi hanno fatto ciò che l’esercito russo ha fatto a Bucha mantenendo la città sotto la loro occupazione, il mondo deve ancora vedere cosa hanno fatto in altre città occupate del nostro paese. La geografia può essere diversa o varia, ma la crudeltà è la stessa come gli stessi sono i crimini e la loro responsabilità deve essere inevitabile. Abbiamo prove decisive, ci sono immagini satellitari, possiamo condurre indagini complete e trasparenti”. E ha chiesto che “chi ha dato gli ordini” venga processato “per crimini di guerra”. Il presidente ucraino ha aggiunto che la Russia “sta commettendo i peggiori crimini di guerra dalla Seconda guerra mondiale”, evocando “il tribunale di Norimberga”. “I russi si sentono colonizzatori, vogliono la nostra ricchezza, vogliono ridurci in schiavitù, vogliono farci diventare schiavi muti. Stanno rubando tutto, dal cibo ai gioielli”, le loro azioni non sono diverse da quelle di “organizzazioni terroristiche come l’Isis”, Mosca vuole “distruggere sistematicamente ogni diversità etnica e religiosa”.
Putin “è il più grande criminale del pianeta”, e va “costretto ad accettare la pace”. Ma Zelensky ha attaccato anche l’Organizzazione delle Nazione Unite, chiedendo “modifiche dell’intero sistema”, perché “o difende il diritto internazionale o può anche chiudere”: il potere di veto che la Russia ha insieme a Francia, Usa, Regno Unito e Cina “non può significare diritto di uccidere”. E ha chiesto infine che la Russia “vada rimossa” dal Consiglio di sicurezza.”Non è stato fatto del male neanche ad una singola persona a Bucha” dalle forze di Mosca, ha replicato l’inviato della Russia all’Onu Vasily Nebenzya sostenendo che le truppe russe non hanno “bloccato nessuna uscita dalla città”. E poi traduco dalla TASS, l’agenzia di stampa russa, le parole inquietanti e minacciose, velate da paternalismo, in risposta a Zelensly: “L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, ha esortato il presidente dell’Ucraina Vladimir Zelensky a non lasciare che l’Occidente “combatta fino all’ultimo ucraino”. Nebenzya è intervenuto martedì a una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a cui il leader ucraino ha preso parte in collegamento video. “Non lasciare che l’Occidente porti avanti i suoi piani. Prendi le decisioni corrette di cui il tuo Paese ha bisogno, perché l’Occidente è pronto a combattere in Ucraina fino all’ultimo ucraino”, ha detto Nebenzya rivolgendosi a Zelensky di persona. “Prendi questa decisione ora. Sei ben consapevole della situazione reale in prima linea. O potrebbe essere troppo tardi”.
E poi c’è la reazione cinese, sempre ambigua. Dopo avere definito sconvolgenti le immagini di Bucha e sollecitato una verifica attenta e indipendente dei fatti, “la Cina –traduco dalla TASS – esorta a rispettare il diritto umanitario internazionale in Ucraina e ad evitare di politicizzare tali questioni, ha detto martedì il rappresentante permanente cinese alle Nazioni Unite Zhang Jun al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Chiediamo alle parti di rispettare il diritto umanitario internazionale, proteggere la sicurezza dei civili e delle strutture civili, ridurre al minimo le vittime civili, garantire corridoi umanitari sicuri e agevoli per gli sfollati e l’assistenza umanitaria e garantire i diritti fondamentali di donne, bambini e feriti e combattenti detenuti”, ha detto. “Le questioni umanitarie non dovrebbero essere politicizzate”, ha affermato l’inviato cinese. Gli Stati Uniti, la NATO e l’Unione Europea dovrebbero impegnarsi in un dialogo globale con la Russia per risolvere le divergenze, ha detto Zhang Jun. “Chiediamo agli Stati Uniti, alla NATO e all’Unione Europea di impegnarsi in dialoghi globali con la Russia per affrontare le differenze accumulate negli anni, trovare soluzioni al problema e promuovere la costruzione di una sicurezza regionale equilibrata, efficace e sostenibile quadro”, ha detto.Ma non c’è solo Bucha nel festival dell’orrore russo. Stupri, corpi schiacciati, fosse comuni, violenze terribili e gratuite.
“Ci sono i corpi di circa 200 civili sotto le macerie dei palazzi colpiti a Borodyanka dai bombardamenti russi. Il 24 febbraio siamo stati la prima città ad essere bombardata. Stiamo cominciando adesso a portare via i corpi perché i russi non ce lo hanno permesso fino a quando c’è stata l’occupazione. Ci hanno detto che potevamo evacuare ma sparavano a chiunque uscisse in strada, affiggendo cartelli affinché restassimo in casa e disegnando il simbolo dell’occupazione ovunque”. Sono parole del sindaco di Borodyanka, Georgiy Erko, all’inviato dell’ANSA. I militari russi si sono ritirati dalla città il primo aprile. E ancora: “Numerosi casi di tortura di civili nei territori liberati dagli occupanti razzisti”, denuncia il difensore civico ucraino Lyudmila Denisova. “Bambini di meno di 10 anni uccisi con segni di stupro e tortura sono stati trovati nella città di Irpin”, aggiunge. “Il ‘campo per bambini di Prolisok’ ha ospitato per tre settimane la base di un’unità dell’esercito razzista. Nel seminterrato trovati 5 cadaveri di uomini con le mani legate dietro la schiena, torturati e poi uccisi a sangue freddo. Ue, 2 milioni di bambini via dall’ Ucraina, 158 uccisi da Mosca. E ancora: almeno 5.000 crimini di guerra commessi da russi sono al momento oggetto d’indagine in Ucraina, ha annunciato la procuratrice generale Ucraina, Irina Venediktova, in un briefing a Bucha, ripreso da alcuni media, fra cui il Kyiv Independent. “Anche in questa situazione così crudele, i crimini di guerra sono i primi ad apparire nell’ordine, seguiti dai crimini contro l’umanità e dal genocidio”, ha detto.
Le immagini dei corpi senza vita per le strade di Bucha stanno facendo il giro del mondo. Gli ultimi rapporti sulla situazione nella città suscitano domande sui possibili crimini di guerra commessi dall’inizio del conflitto in Ucraina. A tal proposito, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Michelle Bachelet, ex presidente del Cile per due mandati, ha offerto il suo punto di vista sulla vicenda. “Sono inorridita dalle immagini di civili che giacciono morti per le strade e in tombe improvvisate nella città di Bucha in Ucraina. I rapporti che emergono da questo e da altri settori sollevano interrogativi seri e inquietanti su possibili crimini di guerra, nonché gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani. È essenziale che tutti i corpi siano riesumati e identificati in modo che le famiglie delle vittime possano essere informate e stabilite le cause esatte della morte. Dovrebbero essere prese tutte le misure per preservare le prove. È fondamentale che vengano compiuti tutti gli sforzi per garantire che vi siano indagini indipendenti ed efficaci su ciò che è accaduto a Bucha per garantire verità, giustizia e responsabilità, nonché risarcimenti e rimedi per le vittime e le loro famiglie”.
Per chiudere sulla guerra, anche l’Italia, come tanti Paesi europei e non solo, ha deciso di espellere 30 diplomatici russi sospettati di spionaggio come “persone non gradite”. “Tale misura, assunta in accordo con altri partner europei e atlantici, si è resa necessaria per ragioni legate alla nostra sicurezza nazionale, nel contesto della situazione attuale di crisi conseguente all’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa”, ha spiegato il ministro degli esteri Luigi Di Maio. Immediata la risposta: “La Russia darà una risposta appropriata”, ha detto ai giornalisti la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, annunciando che “espellerà diplomatici italiani” a Mosca. L’ambasciatore russo a Roma Sergey Razov – in una nota – ha affermato che “la decisione immotivata dell’Italia porterà ad un ulteriore deterioramento delle relazioni bilaterali”.
Finisco con la cronaca nerissima. Anzi giallo: il corpo senza vita di una donna, chiusa in un borsone, è emerso dal fiume Po in secca, nella provincia di Rovigo. Il fatto che il cadavere fosse chiuso in un borsone ha fatto subito pensare alla vittima di un omicidio. La tragica scoperta è stata fatta da alcuni pescatori lunedì. Il punto del ritrovamento è la riva del Po, in prossimità del ‘parco della rotta’ di Occhiobello: il borsone era incagliato tra alcuni sassi, riaffiorati con la secca del fiume, lo ha notato un uomo che ha avvertito i carabinieri. Sul posto sono arrivati subito i militari dell’Arma di Castelmassa e della locale stazione, oltre il nucleo investigativo che hanno recintato l’area del ritrovamento. All’interno del borsone secondo alcune indiscrezioni il corpo nudo, parrebbe mutilato, senza testa. Il fatto che il corpo appartenga ad una donna ha riacceso i riflettori su due vittime di omicidi avvenuti in Veneto i cui corpi non sono ancora stati ritrovati: Isabella Noventa e Samira El Attar. La prima è stata uccisa nel 2016 dall’ex fidanzato, la sorella di lui e un’amica. La seconda è stata assassinata dal marito nel 2019.
E’ tutto, buona giornata.(le foto dal web)
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