Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
A fronte delle nuove paure e i rischi per la variante sudafricana Omicron del maledetto virus SARS-Cov 2, il mondo sembra finalmente reagire nel modo più adeguato, cioè potenziando la diffusione del vaccino nel continente africano, finora ridottissima. Lo dice chiaro la dichiarazione finale dei ministri della salute del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti), che mi sembra opportuno, per precisione documentale, riportare qui integralmente tradotta dall’inglese: “La comunità globale si trova di fronte a una prima valutazione con la minaccia di una nuova variante altamente trasmissibile di COVID-19, che richiede un’azione urgente. Pertanto oggi i Ministri della Salute del G7 hanno tenuto un incontro urgente per discutere gli sviluppi in merito alle preoccupazioni legate alla variante Omicron. I ministri del G7 hanno ribadito l’impegno a portare avanti gli impegni nel comunicato dei leader del G7 Carbis Bay e nella dichiarazione dei ministri della salute del G7, nonché nel vertice sulla salute globale e nelle dichiarazioni del G20 di Roma. I ministri hanno elogiato il lavoro esemplare del Sudafrica sia nell’individuare la variante sia nell’avvertire gli altri. C’è stato un forte sostegno alla creazione di una rete internazionale di sorveglianza dei patogeni nel quadro dell’OMS. I ministri hanno inoltre riconosciuto la rilevanza strategica di garantire l’accesso ai vaccini, compresa l’impennata per l’assorbimento dei vaccini e la disponibilità del paese a ricevere e distribuire vaccini COVID, fornendo assistenza operativa, portando avanti i nostri impegni di donazione e affrontando la disinformazione sui vaccini, oltre a sostenere la ricerca e lo sviluppo. Hanno indicato che nelle prossime settimane i ministri sono impegnati a continuare a lavorare a stretto contatto con l’OMS e i partner internazionali per condividere informazioni e monitorare Omicron. Ministri impegnati a riunirsi nuovamente a dicembre”. In particolare, il ministro Roberto Speranza ha sottolineato: “Non basta donare dosi – ha proseguito il Ministro – dobbiamo supportare concretamente chi non ha servizi sanitari strutturati e capillari come i nostri. Occorre essere certi che i vaccini donati vengano effettivamente somministrati e per farlo nei paesi più fragili, ci sarà bisogno del ruolo di coordinamento di ONU e OMS”.
Speriamo non restino solo chiacchiere, non è più possibile che lo restino.E a proposito di parole, trovo molto interessanti quelle contenute nelle nuove linee-guida della comunicazione “gentile” dell’Unione europea, un documento che è stato precisato essere a uso interno, ma che ha già suscitato molte polemiche. “Ogni persona nell’Unione europea ha il diritto di essere trattato in maniera eguale” senza riferimenti di “genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale”, scrive Bruxelles.
Le festività non dovranno più fare riferimento a connotazioni religiose, come il Natale, ma citate in maniera generica: si dovrà dire, ad esempio, le “festività sono stressanti” e non più “il Natale è stressante”, si legge nel documento per una “corretta comunicazione”, fornito dalla Commissione con il titolo “Union of Equality”. Le linee guida contengono diversi capitoli in cui viene considerato fondamentale il trattamento egualitario della persona: “Non usare nomi o pronomi che siano legati al genere del soggetto; mantenere un equilibrio tra generi nell’organizzazione di ogni panel; se si utilizza un contenuto audiovisivo o testimonianze, assicurarsi la diversità sia rappresentata in ogni suo aspetto; non rivolgersi alla platea con le parole “ladies” o “gentleman”, ma utilizzare un generico “dear colleagues”; i transessuali vanno identificati secondo la loro indicazione; non usare la parola “the elderly” (gli anziani) ma “older people” (la popolazione più adulta); parlare di persone con disabilità con riferimento prioritario alla persona (ad esempio al posto di “Mario Rossi è disabile” va utilizzato “Mario Rossi ha una disabilità”‘).
Tra gli altri suggerimenti, “non usare mai nomi di genere come “operai, poliziotto o pronomi maschili come un valore predefinito”; “quando si utilizza una varietà di immagini, testimonianze e storie, assicurarsi che riflettano la diversità in tutti i suoi sensi”; quando si chiedono informazioni sul genere, non offrire solo opzioni maschio/femmina, aggiungere “altro” e “preferisco non rivelare””; e non usare stereotipi su sesso, età, etnia. Inevitabile immediate ripercussioni e polemiche, inevitabili le precisazioni: “Celebrare il Natale e usare nomi e simboli cristiani fa parte del ricco patrimonio europeo.
Non stiamo vietando né scoraggiando l’uso della parola Natale. Ovviamente no”. Così ha detto all’AGI, l’Agenzia Italia, un portavoce della Commissione europea in risposta alle polemiche. “Il documento a cui si fa riferimento è un documento interno preparato a livello tecnico e che mira a sensibilizzare sull’essere inclusivi nella comunicazione”, ha spiegato il portavoce.
Parole, parole, parole, cantava Mina; ma le parole hanno un peso e possono ferire o addirittura uccidere, dunque è anche giusto che ci si sforzi a studiare il loro uso adeguato anche ai tempi e alle nuove sensibilità.Cronaca. Sono gravi le condizioni del carabiniere ferito ieri sera nel tentativo di sventare una rapina in farmacia a Torino. Era in una farmacia per acquistare dei medicinali, fuori servizio, e si è trovato di fronte due rapinatori travisati, che dopo l’aggressione sono fuggiti. Il brigadiere, in servizio presso la compagnia Oltre Dora, è stato colpito da due coltellate al torace, una delle quali avrebbe interessato un polmone, e da un altro fendente a una gamba. E’ ricoverato all’ospedale San Giovanni Bosco ed è intubato.
E adesso le parole di Leo Messi, incoronato a Parigi re del calcio mondiale per la settima volta nella sua carriera: “Ogni volta che ho vinto il Pallone d’Oro mi è sempre mancato qualcosa, questa volta ci sono riuscito e credo che la vittoria con l’Argentina mi abbia portato a vincere questo premio”, ha detto riferendosi al trionfo con la Nazionale in Coppa America. “Ringrazio i miei compagni di squadra del Barcellona e ora del Psg, ringrazio la mia famiglia, mia moglie, i miei figli, i miei fratelli. E’ un onore per me aver lottato con Lewandowski perché credo che avrebbe meritato il Pallone d’Oro perché lo avrebbe vinto lo scorso anno e penso che France Football debba ricompensarlo perché lo merita”. Leo Messi, Pallone d’oro 2021, 34enne attaccante del Psg e della Nazionale argentina ha preceduto il 33enne centravanti del Bayern Monaco Robert Lewandowski. Terzo posto per l’azzurro Jorginho. Il portiere della Nazionale italiana Luigi “Gigio” Donnarumma è il vincitore del premio Yascin di miglior portiere del mondo per il 2021, dedicato all’indimenticabile ragno nero dell’Unione Sovietica: “Cosa provo per essere già, a 22 anni, il miglior portiere del mondo?. Ho ancora tanto da imparare, ma questo premio è il frutto del lavoro quotidiano. Per me è stato un anno incredibile, a partire dalla qualificazione in Champions con il Milan, poi gli Europei con cui abbiamo dato gioia a tutti gli italiani, e a noi stessi. E’ stata un’emozione indescrivibile. E poi era destino che passassi al Psg, perché questo club mi seguiva da anni”, ha commentato dal palco.
Chiudo anche qui con un omaggio commosso alla memoria di Salvatore Laudani, il volontario del soccorso alpino che ha perso la vita nella Valle del Bove dell’Etna nella notte tra domenica e lunedì per salvare quella di un escursionista infortunato. Salvo, come lo chiamavano tutti, era un figlio dell’Etna. Aveva 47 anni, due figlie adolescenti, era di Nicolosi. A Muntagna era la sua grande passione e la sua vita, era tecnico volontario del Soccorso Alpino e Speleologico siciliano. Uno di quelli che anche in condizioni difficilissime con estrema generosità, ma anche tanto coraggio e tanta fatica, andava a recuperare e a salvare gli escursionisti sprovveduti o anche soltanto temerari che si avventurano sul più alto vulcano attivo d’Europa in situazioni proibitive, come quelle di domenica. Stavolta, per la prima volta nella storia del grande vucano, il soccorritore è diventato la vittima: come ho scritto sul mio blog in un articolo letto da migliaia di persone (https://ilvulcanico.it/salvatore-eroe-immortale-delletna…/) è già un eroe immortale dell’Etna. Merita il silenzio del grande dolore, ma anche e da subito l’onore che va tributato agli eroi. E lui lo è e lo resterà per sempre per le genti etnee.
Buona giornata
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