Amiche e amici del Tano Mattinale buon giorno.
Oggi apro con le dichiarazioni del Super Tutto premier Mario Draghi durante la presentazione del Patto per Napoli, che rimettono il dito dentro una piaga nauseabonda del nostro Paese. Eccole, dall’Ansa: “L’obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio”. Ed ecco il clou: “Dobbiamo ammettere l’esistenza di una ‘questione meridionale’, ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni. Dobbiamo affrontarla con urgenza, determinazione, unità. Perché l’Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese”. Mi sento un po’ rivoltare lo stomaco. Vado su Treccani.it: “L’espressione «questione meridionale» (usata per la prima volta dal deputato della sinistra storica Antonio Billia, 1831-1873, n.d.r.) indica l’insieme dei problemi posti dall’esistenza nel Mezzogiorno d’Italia dal 1861 sino a oggi di un più basso livello di sviluppo economico, di un diverso e più arretrato sistema di relazioni sociali, di un più debole svolgimento di molti e importanti aspetti della vita civile rispetto alle regioni centrosettentrionali. Se la usa ancora oggi Mario Draghi dopo 160 anni, esprimendo i soliti buoni propositi per risolverla, vuol dire che troppe cose in Italia non hanno funzionato e continuano a non funzionare. Punto.
Guerra Russia-Ucraina, giorno 35. Stando ai contenuti della sequenza di notizie diffuse ieri pomeriggio dalla TASS, l’Agenzia di Stampa ufficiale che fino ai ieri non aveva lasciato presagire nulla di positivo nel percorso verso la pace, le tre ore di colloqui di Istanbul – con la gran regia del dittatore padrone i casa Recep Tayyip Erdogan, improvvisamente scopertosi grande uomo di mediazione per motivi che un giorno scopriremo e che ha aperto le trattative dicendo con enfasi: “Il mondo si aspetta buone notizie da voi” e poi ad effetto “Crediamo che non ci siano perdenti in una pace giusta” – hanno avuto risultati sorprendentemente positivi, al punto da fare aprire spiragli significativi per la soluzione delle drammatica crisi, anche se gli americani e gli alleati Nato diffondono comprensibile scetticismo.Vi traduco dall’inglese quanto ha scritto la TASS, con il solito linguaggio velinaro contorto, ma dalla sostanza molto chiara, che sembrerebbe evidenziare un atteggiamento russo diverso dai giorni precedenti, forse a cause dell’impasse militare. Ecco questa sequenza, davvero interessante anche se di parte ma proprio perché lo è e ci fa in qualche modo capire la posizione ufficiale dell’aggressore russo (che pure già molte volte ha cambiato atteggiamento da un giorno all’altro), che vi riporto come utile documento d’informazione senza commenti. Su tutto, naturalmente, è necessaria molto prudenza e tanta cautela, anche se finalmente ieri si è avuta per la prima volta la sensazione di un negoziato vero.
Ore 17,43: “I colloqui russo-ucraini che si sono svolti martedì a Istanbul sono stati costruttivi, ha detto ai giornalisti il capo della delegazione russa, l’aiutante presidenziale Vladimir Medinsky. Ha detto che Mosca ha compiuto due passi di de-escalation. Uno era l’offerta di tenere un incontro tra i presidenti Vladimir Putin e Vladimir Zelensky contemporaneamente alla sigla di un trattato di pace da parte dei loro ministeri degli Esteri, o prima del previsto. Nell’altra fase, le truppe russe avrebbero ridotto drasticamente le loro attività verso Kiev e Chernigov. I colloqui avrebbero dovuto durare due giorni – 29 e 30 marzo – ma fonti della delegazione russa e del ministero degli Esteri turco hanno detto che il round era terminato e l’incontro di mercoledì era sospeso. TASS ha messo insieme i punti salienti che sono stati riportati sull’esito dell’ultimo round di colloqui.
Due passaggi decrescenti. La delegazione russa a Istanbul ha ricevuto dai loro omologhi ucraini una “posizione chiaramente formulata”, ha detto Medinsky. Le proposte di Kiev, ha detto, saranno studiate nel prossimo futuro e riferite al presidente, e poi Mosca tornerà con una risposta. Inoltre, ha detto il funzionario, la Russia sta compiendo due passi di de-escalation, in ambito politico e militare. Il primo passo è che la Russia offra Kiev per portare avanti il possibile incontro tra i leader dei paesi. Mentre inizialmente Putin e Zelensky avrebbero dovuto incontrarsi dopo che i loro ministeri degli Esteri avevano firmato un trattato di pace, ora si propone che questi due eventi si tengano contemporaneamente. Il secondo passo è stato annunciato dal viceministro della Difesa russo Alexander Fomin. “Mentre i colloqui <…> stanno passando ai termini pratici, il ministero della Difesa russo <…> ha deciso di ridurre drasticamente <…> l’attività militare verso Kiev e Chernigov”, ha affermato.Proposte ucraineLe proposte scritte ucraine includono il divieto di produzione e dispiegamento di armi di distruzione di massa, nonché il divieto di dispiegamento di basi militari straniere in Ucraina, ha detto Medinsky a TASS. In seguito ha detto ai giornalisti che la posizione di Kiev implica anche il rifiuto di perseguire il ritorno della Crimea e di Sebastopoli in Ucraina con la forza militare. Alexander Chaly, un membro della delegazione di Kiev, ha affermato che l’Ucraina ha accettato di adottare uno status neutrale e non nucleare se gli fossero state fornite garanzie di sicurezza, che “per contenuto e forma dovrebbero essere simili all’articolo 5” del Trattato del Nord Atlantico. Secondo lui, le garanzie dovrebbero prevedere l’assistenza militare e l’istituzione di una no-fly area dopo tre giorni di consultazioni al fine di perseguire una soluzione diplomatica. I garanti, secondo Kiev, potrebbero includere membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu (compresa la Russia), oltre a Germania, Israele, Italia, Canada, Polonia e Turchia.
Le loro garanzie non coprirebbero la Crimea e il Donbass, secondo il capo della fazione parlamentare del partito Servo del popolo al governo ucraino, David Arakhamiya, che sta prendendo parte ai colloqui. Kiev chiede anche che i paesi garanti aiutino l’Ucraina ad entrare nell’Unione Europea “il prima possibile”. Ore 17,56: “La riduzione dell’escalation delle operazioni di combattimento intorno a Kiev è necessaria per una serie di motivi, uno di questi è che la città è un centro decisionale, ha affermato martedì il capo delegato della Russia ai negoziati con l’Ucraina, Vladimir Medinsky. “Il primo passo implica una graduale de-escalation militare in due aree principali: Kiev e Chernigov. Siamo consapevoli che a Kiev ci sono persone che devono prendere decisioni. Non vorremmo porre ulteriori rischi per la città”, ha affermato Medinsky in un commento all’emittente televisiva RT. Ha sottolineato che una tale decisione non equivaleva a un cessate il fuoco. “Vorremmo ottenere gradualmente una riduzione dell’escalation del conflitto almeno in queste aree”, ha affermato. In precedenza, dopo un incontro delle delegazioni russa e ucraina a Istanbul, Medinsky aveva affermato che la Russia aveva ricevuto le proposte scritte dell’Ucraina per un accordo bilaterale”.Importante, molto per comprendere la strategia russa, la notizia data dalla TASS in precedenza, alle 14,50 “La Russia propone di organizzare un incontro tra i presidenti russo e ucraino, Vladimir Putin e Vladimir Zelensky, in concomitanza con la sigla di un trattato bilaterale da parte dei ministri degli esteri dei due paesi, l’aiutante presidenziale russo Vladimir Medinsky, che guida la delegazione russa ai colloqui con l’Ucraina , ha detto martedì. “Dopo il significativo colloquio di oggi, abbiamo concordato e suggerito una soluzione, in base alla quale è possibile un incontro tra i capi di Stato in concomitanza con la sigla del trattato da parte dei ministri degli Esteri, tanto più che durante questa sigla e considerazione dei dettagli del trattato, sarà possibile discutere di varie sfumature e dettagli politici”, ha affermato dopo i colloqui russo-ucraini a Istanbul.
“Quindi, se il lavoro sul trattato e un compromesso richiesto procederanno rapidamente, la possibilità di pace sarà molto più vicina”, ha aggiunto. Secondo Medinsky, la parte russa ha affermato in precedenza che un tale incontro sarebbe stato possibile quando un trattato redatto dai negoziatori e dai ministri degli esteri dei due paesi fosse pronto per la firma. “Il format era il seguente: prima si redige un trattato, poi viene approvato dai negoziatori, firmato dai ministri degli Esteri in una riunione personale, e solo dopo viene organizzato un eventuale incontro tra i capi di Stato per firmare questo trattato, ” Egli ha detto. “Non è una questione semplice, tanto più che potrebbe essere un incontro multilaterale che coinvolge nazioni garanti della pace e della sicurezza in Ucraina”.
E prima ancora, alle 14,23, un’altra nota che trovo ancora più importante per il tono in qualche modo conciliante o comunque molto pragmatico sulle recenti, durissime parole del presidente USA: “Gli insulti personali del presidente Joe Biden al suo omologo russo Vladimir Putin hanno un impatto negativo sulle relazioni tra i due paesi, ma il dialogo tra Mosca e Washington è comunque necessario, è nell’interesse del mondo intero, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti martedì. “Gli insulti personali non possono che lasciare il segno nei rapporti tra capi di Stato. Soprattutto gli insulti personali, che in generale non dovrebbero avere posto nella retorica del capo di Stato”, ha detto il portavoce del Cremlino, “Certo, questo fattore ha un effetto negativo impatto”. Tuttavia, ha proseguito Peskov, “il dialogo tra Russia e Stati Uniti è comunque necessario”. “C’è bisogno non solo nell’interesse dei nostri due Paesi, ma anche nell’interesse del mondo intero. In un modo o nell’altro, prima o poi dovremo parlare di questioni di stabilità strategica, sicurezza e così via, in altre parole, quelle questioni che solo noi possiamo e dobbiamo discutere”, ha affermato. Così il portavoce del Cremlino ha risposto alla domanda se Putin vede la necessità di incontrare Biden e se è dell’umore giusto per parlare dopo gli insulti al suo indirizzo. In precedenza, lo stesso presidente degli Stati Uniti aveva affermato di non escludere la possibilità di un nuovo incontro faccia a faccia con il presidente russo, ma ha affermato che la prospettiva di organizzare potenziali colloqui dipende dalla loro agenda”Da parte ucraina, prudenza e parole chiare.
Nel consueto video, il presidente Volodymyr Zelensky ha mantenuto massima cautela: “I segnali che arrivano possono essere definiti positivi”, ha spiegato, aggiungendo tuttavia di “non vedere alcuno motivo per fidarsi delle parole” di Mosca, ma di attendere “risultati concreti”. “L’Ucraina continuerà il processo di negoziazione nella misura in cui dipende davvero da noi. Contiamo sui risultati. Ci deve essere una vera sicurezza per noi, per il nostro Stato, per la sovranità, per il nostro popolo. Le truppe russe devono lasciare i territori occupati. La revoca delle sanzioni contro la Russi” quindi “può essere prevista solo a guerra finita”. E ancora: i deve essere una “pace piena sul territorio ucraino” prima di poter firmare un “qualsiasi accordo finale con la Russia”. Lo ha spiegato il capo negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak, al termine dei colloqui di Istanbul. Podolyak ha poi ricordato che “prima di tutto sarà necessario un referendum in Ucraina sui termini dell’accordo con la Russia”.
I femminicidi tornano orrendamente alla ribalta della cronaca nera. Davide Fontana, il presunto responsabile del raccapricciante assassinio di Carol Maltesi, la donna ritrovata cadavere e fatta a pezzi a Borno, nel Bresciano una settimana fa, ha confessato ai carabinieri durante un interrogatorio notturno durato tre ore ed è stato sottoposto a fermo. L’uomo ha 43 anni, ed un amico e vicino di casa della vittima, identificata appunto come Carol Maltesi, 25 anni. Stamattina in carcere a Brescia, davanti al gip Andrea Corvi, ci sarà l’interrogatorio di convalida del fermo. L’uomo ha detto di aver ucciso Carol Maltesi durante un gioco erotico a gennaio scorso e di averla colpita con un martello. “Poi non ho più capito nulla” ha aggiunto. Ha anche detto, macabro particolare, di aver comprato un congelatore apposta per nascondere i resti della donna e di averlo installato nell’abitazione della vittima. Il cadavere è stato tenuto nel congelatore, fatto a pezzi e poi gettato in un dirupo, dove è stato trovato il 21 marzo scorso in alcuni sacchi neri.
L’accusa per Davide Fontana, impiegato di banca nel Milanese, è di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere. Il magistrato e i carabinieri, che nel frattempo avevano raccolto elementi che collocavano Fontana nel territorio di Borno la mattina di domenica 20, lo hanno sottoposto ad una serie di contestazioni nel corso della notte alla presenza del difensore. L’omicidio e la distruzione del cadavere sarebbe avvenuto a Milano mentre solo l’occultamento sarebbe avvenuto a Brescia. I due erano vicini di casa e avevano avuto una relazione.
Altro femminicidio in Trentino: un uomo di 56 anni, Mauro Moser, ha ucciso la moglie Viviana Micheluzzi di 50 anni, apicultrice dell’azienda “Dolci sapori del bosco”. Dopo l’omicidio ha rivolto l’arma verso se stesso e si è suicidato. E’ avvenuto nel primo pomeriggio di ieri nel comune di Castello Molina di Fiemme, un paesino di circa 2000 abitanti. A trovare i corpi dei coniugi sono stati due dei tre figli, di 26 e 20 anni, in stato di choc presso l’ospedale di Cavalese. “Avevo un buon rapporto con Viviana Micheluzzi e Mauro Moser, un evento che colpisce molto la nostra comunità”, è il commento di Marco Larger, sindaco di Castello-Molina, sul drammatico femminicidio e suicidio in val di Fiemme.E’ tutto, buona giornata.
Per chi legge questa rubrica appuntamento a sabato 2 aprile.(le foto dal web)
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