Tanomattinale

#Tanomattinale 29 marzo 2022: guerra in Ucraina: 70 tonnellate di morti, Erdogan fa l’uomo della pace, Biden rincara la dose, Peskov e le bombe atomiche a cui la Russia “non pensa”, Abramovich l’avvelenato; Will Smith chiede scusa per la timpulata

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Guerra Russia-Ucraina giorno 34. Ricordo prima di tutto a me stesso che la guerra, qualunque guerra, è prima di ogni cosa orrore, morte, distruzione. Soprattutto morte di innocenti per colpa di squallidi potenti. Ecco perché voglio aprire oggi la mia rubrica con questa notizia fonte Adnkronos che mi fa rabbrividire ogni volta che la leggo e rileggo, l’ho fatto varie volte in questi minuti. «Negli ultimi giorni circa 70 tonnellate di cadaveri sono stati trasferiti. Mi sono sempre chiesto perché il conto avvenga sui cadaveri e non sulle persone morte, la risposta è stata molta cruda: perché i cadaveri non sono interi ma pezzi di carne umana. Per questo motivo oggi non contiamo il numero ma il peso dei cadaveri». Sono le terribili, spaventose parole del sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, in collegamento ieri con il Comune di Firenze, con cui è gemellato, in occasione del Consiglio comunale: una testimonianza raccapricciante «La città di Mariupol dove vivevano un milione di persone non esiste più – ha spiegato Klitschko – il suo sindaco mi ha detto che oltre l’80% degli edifici della città è stato distrutto. Nella città di Kharkiv 1.100 edifici sono stati distrutti, Chernihiv è meta distrutta. Irpin, Hostomel e Borodjanka sono state invece completamente rase al suolo».Altri terribili numeri. Dall’inizio dell’invasione russa a oggi, a Mariupol sono morte almeno 5.000 persone.

“Circa 5.000 persone sono state seppellite, ma da 10 giorni non si seppellisce più a causa dei continui bombardamenti», ha detto all’AFP Tetyana Lomakina, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky attualmente responsabile dei corridoi umanitari, aggiungendo che potrebbero essere morte fino a 10 mila persone. Ma oggi a Istanbul potrebbe essere una giornata importante per le speranze di pace, almeno così scrivono tutti anche se non so quanti lo pensano davvero. “I colloqui tra le delegazioni inizieranno alle 10:30 (9,30 italiane, n.d.r.) Si terranno presso l’ufficio presidenziale di Dolmabahce. L’incontro si terrà a porte chiuse”, si legge nella nota dello staff del presidente Erdogan, il cattivo dittatore che evidentemente sogna di diventare un uomo ricordato dal mondo per avere messo d’accordo Putin e Zelensky.

Ai colloqui, ha scritto il solito informatissimo Financial Times citando una bozza di accordo, la Russia non chiederà più la ”denazificazione” dell’Ucraina, né la sua ”demilitarizzazione” e sarebbe pronta a consentire all’Ucraina di far parte dell’Unione europea (Ue) in cambio di garanzie sulla sicurezza e se rinuncia ad aderire alla Nato. La bozza del documento sul cessate il fuoco non conterrebbe dunque alcuna discussione su tre delle richieste fondamentali iniziali della Russia, ovvero la “denazificazione”, la “smilitarizzazione” e la protezione legale per la lingua russa in Ucraina, scrive il Financial Times. Staremo a vedere nelle prossime ore.Joe Biden non ci mette certo la sua buona parola. Il presidente degli Stati Uniti non ritratta niente e anzi rilancia stanotte in un twitt dall’account personale: “Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l’amore di un popolo per la libertà. La brutalità non ridurrà mai la volontà di essere liberi. L’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia”.

Aggiungendo anche che è il suo pensiero, che non gliene frega nulla di cosi pensi Putin e che comunque disposto a incontrarlo se serve. In questa nota della TASS, l’agenzia di stampa ufficiale russa, dell’1,58 – notate la cadenza dei tempi anche mediatici di questa guerra – l’immediata risposta russa. Traduco dall’inglese: “Nessuno in Russia sta prendendo in considerazione l’idea di usare armi nucleari, ha detto alla PBS (tv americana, n.d.r.) il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. L’intervistatore ha chiesto se il presidente russo Vladimir Putin avesse suggerito nella sua precedente dichiarazione che avrebbe usato armi nucleari se una terza parte fosse stata coinvolta nel conflitto in Ucraina e Peskov ha detto ‘no’. Ma ha anche avvertito di: “non interferire. Se qualcuno lo farà, abbiamo tutte le possibilità per prevenirlo e punire tutti coloro che interferiranno”, ha specificato. Alla domanda se poteva escludere l’uso di armi nucleari nel conflitto a nome della Russia, il portavoce del Cremlino ha detto: “Nessuno sta pensando di usarle… non c’è neanche l’idea di usare armi nucleari”.

La recente osservazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sul leader russo Vladimir Putin è piuttosto allarmante, ha detto Peskov. “È abbastanza allarmante. Innanzitutto è un insulto personale e difficilmente si può immaginare un posto per un insulto personale nella retorica di un leader politico e soprattutto del leader politico del più grande paese del mondo, gli Stati Uniti. Quindi siamo molto dispiaciuti per questo”, ha sottolineato.

“La sua dichiarazione sul fatto che Putin non debba o debba essere al potere in Russia è ovviamente inaccettabile. Non spetta al presidente degli Stati Uniti decidere chi sarà e chi sarà il presidente della Russia, è il popolo russo che deciderlo durante le elezioni”, ha aggiunto Peskov. I paesi occidentali hanno effettivamente dichiarato una guerra economica totale contro la Russia, ha detto Peskov. “Dobbiamo adattarci alle nuove condizioni. E sfortunatamente, quelle condizioni sono piuttosto ostili”, ha detto, commentando le sanzioni occidentali. “Siamo entrati nella fase di una guerra totale”, ha sottolineato Peskov. “I paesi dell’Europa occidentale, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, stanno effettivamente conducendo una guerra contro di noi nel commercio, nell’economia, nel sequestro delle nostre proprietà, nel sequestro dei nostri fondi, nel bloccare le nostre relazioni finanziarie. E dobbiamo adattarci al nuova realtà”, ha sottolineato il portavoce del Cremlino”. Parole dure, che evidenziano con chiarezza la delicatezza e complessità della situazione nei rapporti tra Usa e Russia.

Altra notizia che è al centro dell’attenzione della stampa mondiale è quella riguardante il noto oligarca russo Roman Abramovich, che con i negoziatori ucraini avrebbe accusato sintomi di sospetto avvelenamento dopo un incontro a Kiev all’inizio del mese. Lo ha riportato il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il sospetto attacco potrebbe essere stato commesso da alcuni a Mosca che volevano sabotare le trattative per mettere fine alla guerra. Fra i sintomi riscontrati dopo l’incontro a Kiev all’inizio del mese c’erano “occhi rossi, desquamazione della pelle sul viso e sulle mani”.

Da allora le loro condizioni di salute sono migliorate e non appaiono in pericolo. Una portavoce di Roman Abramovich ha confermato il sospetto avvelenamento a margine di uno dei primi incontri negoziali fra le delegazioni di Mosca e di Kiev. Lo hanno riportato la BBC e altri media del Regno Unito, dove Abramovich – che ha anche la cittadinanza israeliana e che è al momento colpito dalle sanzioni britanniche e da quelle dell’Ue, ma non dagli Usa – è stato a lungo residente, in veste di patron della squadra di calcio del Chelsea.

Chiudo, anche se non mi appassiona molto, con gli ultimi sviluppi della notizia che ieri ha spopolato sul web e sui social con un’infinità di commenti. Ci racconta l’Ansa con un flash delle 7,39 che l’attore Will Smith si è scusato con Chris Rock per la clamorosa timpulata, per averlo schiaffeggiato sul palcoscenico degli Oscar, cosa vera dicono loro e non sceneggiata ben architettata come hanno sostenuto in tanti. “Scherzi a mie spese sono parte del lavoro, ma lo scherzo su un problema medico di Jada (la moglie, n.d.r.) è stato troppo da sopportare e ho reagito emotivamente”, ha detto il neo-premio Oscar per “King Richard”, definendo “inaccettabile e senza scuse” il suo comportamento. “Voglio farti le mie pubbliche scuse Chris. Ho sbagliato e mi sento imbarazzato. Le mie azioni non sono indicative dell’uomo che vorrei essere”, ha aggiunto l’attore”. Tarallucci e vino, dunque? Chissà …E’ tutto, buona giornata, spero ci porti qualche buona notizia da Istanbul anche se sono scettico.

(le foto dal web)

Gaetano Perricone

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