Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Apro con una notizia freschissima. Ansa, ore 7,10: “Operazione antimafia contro il clan del rione Noce a Palermo, la famiglia che era “nel cuore” di Totò Riina. La polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza cautelare firmata dal gip nei confronti di 9 indagati accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso; otto sono finiti in carcere ed uno agli arresti domiciliari. Secondo gli investigatori sarebbero tutti esponenti della famiglia della Noce. Le indagini sono state coordinate dalla Dda.Il provvedimento nasce da un’indagine avviata nel 2020 dalla squadra mobile di Palermo e dal servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine. Cinque dei nove coinvolti nelle indagini sono già stati condannati a vario titolo per appartenere a Cosa Nostra. Nel corso dell’indagine sarebbe stato individuato l’attuale capo del mandamento Noce e Cruillas, Giancarlo Carmelo Seidita, tornato al vertice dopo un lungo periodo di detenzione in carcere. La sua ascesa ai vertici di cosa nostra sarebbe stata favorita, negli anni passati, dai fratelli Lo Piccolo, i boss palermitani alla presenza dei quali, peraltro, sarebbe stato “combinato”, messo a capo del mandamento”.
L’America e il mondo sono sotto shock per la strage alla scuola elementare di Uvalde, in Texas. Diciannove bambini tra i 7 e 10 anni e due adulti, di cui un insegnante, ammazzati a sangue freddo in classe da un ragazzo di 18 anni, Salvador Ramos, ucciso dalla polizia. L’ennesima strage nel Paese dove tutti possono procurarsi un’arma e sparare a chiunque in qualsiasi momento. Anche se la domanda che mi pongo e credo ci poniamo in tanti è: cosa può spingere un diciottenne a decidere di fare un massacro del genere? Soltanto l’ossessione delle armi o cos’altro? Cosa può essergli passato nella mente per arrivare ad un orrore del genere? Se voleva restare nella storia c’è riuscito.
Secondo le ricostruzioni, il giovane killer ha sparato prima alla nonna e poi ha avuto un incidente di auto vicino alla Robb Elementary School. Sceso dall’auto con fucile e giubbotto antiproiettile, ha cercato di entrare nella scuola superando il blocco di alcuni agenti: una volta nell’edificio ha aperto il fuoco in alcune classi. Il ragazzo 18enne è poi stato fermato dalla polizia che lo ha ucciso sul posto. Di Salvador Ramos si sa ancora poco: era uno studente liceale e poco prima della strage ha contatto una sconosciuta su Instagram dicendole che aveva un segreto che voleva condividere: “sto per…”. Alla ragazza non aveva però confessato quale era il gesto folle che aveva in mente, portato a termine qualche ora dopo. Sul suo account Instagram il killer aveva postato un selfie e foto di armi, inclusa una con due fucili uno accanto all’altro. Non è chiaro se si tratta delle armi usate per la strage. Quello che si sa è che il ragazzo per il suo 18mo compleanno ha acquistato due fucili.
La strage di Uvalde, ci ricorda l’Ansa, allunga la striscia di sangue negli Stati Uniti dove ci sono state più di 200 sparatorie di massa dall’inizio dell’anno. Scosso e con le lacrime agli occhi il presidente Joe Biden si è rivolto stanotte agli americani e al Congresso chiedendo un’azione di contrasto alle armi. “Possiamo e dobbiamo fare di più. E’ il momento di trasformare il dolore in azione” e di affrontare la lobby delle armi, afferma Biden appena rientrato dal suo viaggio in Asia e con a fianco la First Lady Jill Biden vestita tutta di nero. Parlando dell’ennesimo “massacro” il presidente si è definito “stanco e arrabbiato” e si è rivolto direttamente agi americani: “Perché vogliamo vivere con questa carneficina? Perché continuiamo a consentire che questo accada? Per l’amor del cielo dov’è la nostra spina dorsale?”. Da qui l’appello a norme di buon senso sulle armi affinché tragedie come questa possano essere evitate. Francamente, lo penso e lo scrivo, quelle di Biden mi sembrano le lacrime di coccodrillo di un signore che da tre mesi a questa parte non fa altro che investire milioni e milioni di dollari per mandare armi all’Ucraina. Mi direte che non sono la stessa cosa delle armi che le persone comprano facilmente e spesso usano negli Stati Uniti, ma la lobby che ingrassa e fa soldi a palate, condizionando con il suo potere e le sue pressioni una politica che sembra impotente e inetta di fronte al drammatico problema, è la stessa che Joe Bidem in lacrime ha criticato stanotte.
Vado avanti con una notizia che ha fatto molto rumore: la perquisizione di ieri della Dia, Direzione Investigativa Antimafia, “su mandato della Procura di Caltanissetta, presso l’abitazione dell’inviato di Report Paolo Mondani” e la redazione dei Report di Sigfrido Ranucci. A darne notizia è stato lo stesso Ranucci che ha condotto la trasmissione. “Il motivo – dice Ranucci – sarebbe quello di sequestrare atti riguardanti l’inchiesta di ieri sera sulla strage di Capaci nella quale si evidenziava la presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell’attentato di Capaci … Gli investigatori cercano atti e testimonianze su telefonini e Pc”. Il procuratore di Caltanissetta, Salvatore De Luca, afferma che l’inchiesta sul contenuto della trasmissione Report di lunedì sera, con la perquisizione eseguita dalla Dia nei confronti di “un giornalista che non è indagato”, punta a “verificare la genuinità delle fonti”. Il procuratore sottolinea che la “perquisizione non riguarda in alcun modo l’attività di informazione svolta dal giornalista, benché la stessa sia presumibilmente susseguente ad una macroscopica fuga di notizie, riguardante gli atti posti in essere da altro ufficio giudiziario”. “Sono del tutto destituite di fondamento le affermazioni – ha aggiunto De Luca in un comunicato – circa la sussistenza di specifiche e tempestive dichiarazioni rese da Alberto Lo Cicero”, prima come confidente e poi come collaboratore di giustizia, che avrebbero permesso di “evitare la strage di Capaci ed anticipare di alcuni mesi la cattura di Salvatore Riina”. Le dichiarazioni di Lo Cicero, osserva De Luca, “sono totalmente smentite dagli atti acquisiti da questa procura sia dagli archivi dei carabinieri, sia nell’ambito del relativo procedimento penale della Procura di Palermo”. “Il riscontro negativo – aggiunge il procuratore di Caltanissetta – emerge dalle trascrizioni delle intercettazioni ambientali fatte nei confronti del Lo Cicero, prima della sua collaborazione, nonché da tutti i verbali di sommarie informazioni e di interrogatorio dallo stesso resi prima dei su indicati eventi”. Le sue dichiarazioni, osserva De Luca, “sono totalmente smentite dagli atti acquisiti da questa procura sia dagli archivi dei carabinieri, sia nell’ambito del relativo procedimento penale della Procura di Palermo”. Il procuratore De Luca precisa anche che “Alberto Lo Cicero sia nel corso delle conversazioni intercettate, che nel corso degli interrogatori da lui resi, al pubblico ministero e ai carabinieri, non fa alcuna menzione di Stefano Delle Chiaie”.
Guerra Russia-Ucraina giorno 91.
Sul campo, arriva notizia che circa 200 corpi sono stati trovati a Mariupol tra le macerie di un rifugio durante lo smantellamento dei blocchi di un grattacielo vicino alla stazione di servizio suburbana-2 su Myru Avenue: lo ha annunciato su Telegram il portavoce del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, riportato da Unian. “Mariupol Cimitero”, ha scritto Andryushchenko, aggiungendo che i corpi sono rimasti lì per diverso tempo dato lo stato di decomposizione e che un gran numero di cadaveri è stato stipato dai russi in un obitorio improvvisato vicino alla metropolitana, sulla strada.
Dalla Tass ci arrivano le preoccupate dichiarazioni nel numero uno delle Nazioni Unite sul futuro del pianeta: “Il mondo deve affrontare la minaccia di una nuova Guerra Fredda “con sfumature nucleari” e un’ondata di nazionalismo estremo, ha affermato martedì il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un discorso ai laureati della Seton Hall University nel New Jersey. La cerimonia è stata trasmessa sul sito web dell’università. “Dal Medio Oriente alla minaccia di una nuova Guerra Fredda con gravi sfumature nucleari, al terrorismo e alle lotte settarie all’interno di paesi radicati in antichi rancori, a un’esplosione di nazionalismo estremo che ignora la verità centrale che le soluzioni internazionali sono sempre nell’interesse nazionale … Ogni sfida è un altro segno che il nostro mondo è profondamente fratturato”, ha affermato. Tra le altre minacce al mondo, Guterres ha citato il cambiamento climatico, la crescente disuguaglianza sociale e la diffusione della fame e delle malattie. Ha avvertito i laureati che il mondo in cui stanno entrando è pieno di pericoli. “Affrontiamo conflitti e divisioni su una scala che non si vedeva da decenni: dallo Yemen alla Siria, dall’Etiopia al Sahel e oltre”, ha affermato. Guterres ha prestato particolare attenzione al conflitto in Ucraina, che, ha sottolineato, “sta causando immense sofferenze umane, distruzione e morte”.
Si aggiorna e si aggrava il bilancio dei civili vittime di questa guerra assurda. Ci informa Ukrinform News, agenzia di stampa ucraina: “Dalle 4 del mattino del 24 febbraio 2022, quando è iniziato l’attacco armato della Federazione Russa contro l’Ucraina, alle 24:00 della mezzanotte del 23 maggio 2022, l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha registrato 8.533 vittime civili nel Paese: 3.942 uccisi e 4.591 feriti. “Ciò includeva un totale di 3.942 uccisi (1.489 uomini, 976 donne, 90 ragazze e 99 ragazzi, oltre a 69 bambini e 1.219 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto); un totale di 4.591 feriti (908 uomini, 603 donne, 107 ragazze e 128 ragazzi, oltre a 164 bambini e 2.681 adulti il cui sesso è ancora sconosciuto)”, si legge nel rapporto dell’OHCHR. Come notato, la maggior parte delle vittime civili registrate sono state causate dall’uso di armi esplosive con un’ampia area di impatto, compresi i bombardamenti di artiglieria pesante e sistemi di lancio multiplo di razzi, missili e attacchi aerei. L’OHCHR ritiene che le cifre effettive siano considerevolmente più elevate, poiché la ricezione di informazioni da alcuni luoghi in cui sono in corso intense ostilità è stata ritardata e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma.Ciò riguarda, ad esempio, Mariupol (regione di Donetsk), Izium (regione di Kharkiv) e Popasna (regione di Luhansk), dove si affermano numerose vittime civili”.
E poi, per non farci mancare niente, sempre dalla Tass ci sono le pesantissime minacce della Cina dopo le parole abbastanza avventate del presidente americano: “Gli Stati Uniti pagheranno un “prezzo insopportabile” se continueranno sulla strada sbagliata sulla questione di Taiwan, ha affermato martedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, commentando le recenti osservazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden sull’argomento. “Gli Stati Uniti continuano a fare un gioco di parole attorno al principio ‘una Cina’. Ma vorrei ricordare alla parte americana che non c’è potenza al mondo, nemmeno all’interno degli Stati Uniti, che potrebbe salvare le forze che sostengono l'”indipendenza di Taiwan’ dalla sconfitta”, ha ammonito. Secondo il portavoce, gli Stati Uniti hanno infranto le promesse sulla questione di Taiwan, erodendo e lavando via il principio “una sola Cina”. Inoltre, ha segretamente e apertamente incitato e sostenuto l’attività separatista, finalizzata all ‘”indipendenza di Taiwan” … Se gli Stati Uniti continuano a percorrere la strada sbagliata, ciò non solo creerà conseguenze irreversibili per le relazioni sino-americane, ma alla fine costringerà anche gli Stati Uniti a pagare un prezzo insopportabilmente alto”, ha avvertito. Secondo Wang Wenbin, la Cina ha piena fiducia, piena capacità ed è pronta a frenare con decisione le attività separatiste volte all'”indipendenza di Taiwan”, e a contenere risolutamente le interferenze esterne e difendere incrollabilmente la sua sovranità statale e l’integrità territoriale”.
E ancora continuano i pericolosissimi giochi di guerra tra le due Coree. La Corea del Nord ha sparato tre missili balistici verso il Mar del Giappone nelle prime ore di oggi. Lo ha dichiarato l’esercito di Seul, poche ore dopo la visita che il presidente Joe Biden ha concluso in Asia. Lo Stato Maggiore della Corea del Sud ha dichiarato in un comunicato di aver “rilevato intorno alle 0600 (2100 GMT), alle 0637 e alle 0642 il lancio di missili balistici dalla zona di Sunan”. Stavolta però c’è stata la risposta: la Corea del Sud e gli Stati Uniti, scrive la Tass, hanno lanciato missili mercoledì in risposta al test dei missili balistici della Corea del Nord all’inizio della giornata, ha riferito l’agenzia di stampa Yonhap citando i capi di stato maggiore congiunti della Corea del Sud. “In risposta a un lancio provocatorio di un missile balistico, si sono tenuti [esercizi] di Elephant Walk, nonché lanci congiunti di missili terra-superficie degli Stati Uniti e della Repubblica di Corea”, ha affermato Yonhap in una nota.
E’ tutto, buona giornata, anche se non lo è affatto.
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