#Tanomattinale 25 gennaio 2022: ressa allo stadio, otto morti a Yaoundè, Camerun, golpe militare in Burkina Faso, ancora missili della Corea del Nord, Ucraina, la Nato mostra i muscoli e prepara i soldati, Quirinale, schede bianche e troppe chiacchiere, la sofferenza di Sofia e la gioia dell’altro super Mario
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Mentre i geni della politica di casa nostra si dimenano offrendo in permanente diretta televisiva uno spettacolo che definire imbarazzante è un eufemismo, nel mondo in subbuglio succedono un sacco di cose brutte e pericolose.La prima che vi racconto è una tragedia legata al calcio nel cuore dell’Africa. Come riferisce l’Ansa con un flash delle 4,26 di stanotte, almeno otto persone, tra cui un bambino, sono morte in una ressa, formatasi per motivi poco chiari, all’entrata dello stadio di Yaoundè, in Camerun, prima della partita tra la nazionale e la squadra delle Comore valida per la Coppa d’Africa. “Sono stati registrati otto decessi, due donne sulla trentina, quattro uomini sulla trentina, un bambino, una persona portata via dalla famiglia”, ha riferito un rapporto del ministero della Salute camerunese ottenuto dall’Afp. Un neonato, calpestato dalla folla, è stato ricoverato in ospedale. Il piccolo, “immediatamente soccorso e portato all’ospedale generale di Yaoundé” è in condizioni “clinicamente stabili”. Circa 50 persone sono rimaste ferite nella calca, due delle quali con ferite multiple e altre due con gravi ferite alla testa, ha detto il ministero. Secondo il rapporto del ministero della Salute, la ressa si è formata all’ingresso sud dello stadio Olembé. Le vittime sono state “immediatamente trasportate” in ambulanza ma “il traffico stradale intenso ha rallentato i soccorsi”.
Sempre dall’Africa occidentale, golpe in Burkina Faso, i militari hanno preso il potere in Burkina Faso. L’annuncio è arrivato in televisione, da parte di soldati in uniforme, al termine di una giornata caotica che ha visto l’arresto del presidente Roch Marc Christian Kaboré, detenuto in un campo militare, gli sarebbe stato chiesto di firmare le dimissioni entro 72 ore. Arrestato dai golpisti anche il presidente del Parlamento, Alassane Bala Sakandé e alcuni ministri. I golpisti hanno annunciato il tv la sospensione della costituzione, lo scioglimento del parlamento e del governo, la chiusura delle frontiere e il coprifuoco. Un ufficiale ha letto un comunicato del tenete colonnello, Paul-Henri Sandaogo Damiba, presidente del Mouvement Patriotique pour la Sauvegarde et la Restauration, alla guida del golpe. Come spiega il sito Africa Express, Damiba, è un ufficiale di fanteria dell’esercito burkinabé, che si è diplomato a Parigi. E’ anche autore di un saggio sul terrorismo, pubblicato lo scorso giugno. I soldati ribelli hanno preso il controllo della caserma militare Lamizana Sangoule nella Capitale del Paese africano, chiedendo riforme dell’esercito e cure migliori per i soldati e le famiglie dei feriti. Al telefono con l’Associated Press, un portavoce ha spiegato che i militari chiedono condizioni di lavoro migliori per l’esercito del Burkina Faso, che si trova a far fronte a una escalation di violenze dei militanti islamici.
Sempre molto pericolosamente irrequieto e ansioso di mettersi in mostra Kim Jong Un: l’Ansa ci informa che la Corea del Nord avrebbe effettuato un nuovo lancio di due missili cruise in mare a est delle sue coste. Lo riporta l’agenzia sudcoreana Yonhap citando fonti militari. Le attività nordcoreane fanno seguito ai test balistici dei giorni scorsi. Il lancio di missili cruise da parte della Corea del Nord non è bandito dalla Nazioni Unite nel quadro delle sanzioni imposte al regime di Pyongyang, che aveva già sfidato la riprovazione e la condanna a livello internazionale conducendo quattro serie di test, l’ultimo dei quali lo scorso 17 gennaio.
Crisi in Ucraina, è sempre più alta la tensione e i venti di guerra freddissima rischiano di diventare presto molto caldi. Riporto integralmente dal sito della Presidenza del Consiglio il comunicato di Palazzo Chigi sul super vertice di ieri, dietro le parole diplomatiche si capisce che non c’è proprio da stare tranquilli: “Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha partecipato stasera a una videoconferenza, organizzata da parte americana, con il Presidente Biden, il Presidente Macron, il Cancelliere Scholz, il Primo Ministro Johnson, il Presidente Duda, il Presidente del Consiglio europeo Michel, la Presidente della Commissione von der Leyen e il Segretario Generale della NATO Stoltenberg. I leader hanno esaminato l’andamento della crisi ai confini dell’Ucraina alla luce degli sviluppi sul terreno e degli esiti dei numerosi contatti diplomatici intercorsi sia a livello bilaterale che nei diversi formati multilaterali. È stato reiterato il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina. Sono state inoltre ribadite l’importanza di mantenere il più stretto coordinamento tra gli alleati e l’esigenza di una risposta comune, capace di tenere aperto un canale di dialogo con la Russia per allentare le tensioni, chiarendo nel contempo le gravi conseguenze che un ulteriore deterioramento della situazione potrebbe comportare”. Commentando l’incontro, il presidente degli Stati Uniiti ha detto: “Ho avuto un incontro molto, molto, molto buono. C’è totale unanimità con tutti i leader europei”. E poi c’è il tweet del segretario di Stato americano, Antony Blinken: “Sono lieto di unirmi a Josep Borrell e alle controparti degli Stati membri dell’UE per fare un breve resoconto sulla mia recente visita a Kiev, Berlino e Ginevra e discutere gli sforzi per scoraggiare un’ulteriore aggressione russa contro l’Ucraina. Se la Russia sceglierà il conflitto, imporremo pesanti conseguenze e costi elevati” afferma in un tweet il segretario di Stato americano, Antony Blinken. E intanto, sul piano militare, la Nato compie un passo in avanti e rafforza il contingente in Europa dell’est, con vari Paesi alleati che annunciano l’invio di uomini e mezzi, compresi navi e caccia. La mossa più pericolosa per la crisi: gli Usa stanno valutando il dislocamento di truppe nel Baltico (si parla di 5.000 soldati, aumentabili se necessario) e il Pentagono ha messo 8.500 militari in stato di allerta Il portavoce John Kirby ha sottolineato che “nessuna missione è stata ancora assegnata, né ordine di dispiegamento è stato dato” ma riguarda il fatto di avere “uomini pronti in caso di necessità”. Mentre c’è questo gran casino in vari angoli del Pianeta e si rischia davvero una pericolosissima guerra nel cuore dell’Europa, in Italia per l’elezione del nuovo presidente delle Repubblica, che s’ha da fare prestissimo e bene, siamo ancora a chiacchiere e tabaccheria, in politichese “dialogo”. Dialogano tutti o perlomeno dicono di farlo, perfino il selfista e il nipote dello zio con lo stesso cognome, che si odiano cordialmente o dicono di odiarsi. Dialogano o fingono di farlo quelli che prima stavano insieme e poi si sono violentemente sciarriati.
Pare abbia cominciato a parlare con tutti anche il Super Tutto Super Mario, che poi è l’oggetto del contendere tra chi lo vuole al Quirinale e chi invece ancora a Palazzo Chigi. Lui continua a lavorare, tra i genitori di Giulio Regeni e i potenti del mondo con l’occhio all’Ucraina. Il risultato è la scontatissima vittoria di Bianca Scheda alla prima votazione e la infinita passerella televisiva della super anche lei Monica Maggioni, che ha dato stavolta grande filo da torcere al maratoneta Mentana, mentre ha fatto un’eccellente figura anche Valentina Antonello. Vedremo se oggi i geni del dialogo partoriranno qualcosa di concreto e serio, che non faccia rimpiangere Mattarella. Insomma, non certo Frattini, va. Appuntamento alle 15 con le maratone Tv per la seconda votazione, per eleggere il presidente servono ancora 673 voti, la maggioranza dei due terzi.
Chiudo con due storie sportive di sentimenti contrapposti. Ecco la sofferenza della sfortunata regina italiana dello sci Sofia Goggia. che ha scritto su questo social: “Se questo è il piano di Dio per me, io altro non posso fare che spalancare le braccia, accoglierlo e accettarlo. E andare avanti, nel cammino. Grazie a tutti “. Crioterapia e piscina: Sofia, nel tentativo di andare alle Olimpiadi invernali di Pechino, ha iniziato la riabilitazione con l’obiettivo di far sgonfiare al più presto il ginocchio sinistro dopo la brutta caduta nel superG di Cortina, dove ha riportato un trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con lesione parziale del legamento crociato, piccola frattura del perone e sofferenza muscolo tendineo. La vincitrice dell’oro nella discesa a PyeongChang 2018 aveva già subito un intervento chirurgico al legamento nel 2013, all’inizio della carriera. E poi c’è la gioia di un Balotelli, l’altro popolare e sempre molto chiacchierato Super Mario, di nuovo convocato in Nazionale da Roberto Mancini. “Sto bene e sono di buon umore grazie alla Turchia, dove si sta bene. Sono carico, mi auguro che l’Italia vada al Mondiale, se lo merita: non so perché sia agli spareggi ma può succedere. Andare in Nazionale è sempre bello, a 31 anni sono ancora giovane e ho tanta voglia di tornare: dovrebbe essere la normalità, l’anormalità è non essere in nazionale. Tornare? Sto bene in Turchia”, ha detto al giornale online Bresciaingol prima dell’ufficializzazione. “Con Mancini mi sento, tutto bene, lui mi ha fatto cominciare e spero anche che sia colui che un giorno mi farà finire”.
E’ tutto, buona giornata.