#Tanomattinale 25 febbraio 2022: Guerra in Ucraina, giorno 2, le tante facce del conflitto; Zelensky, “siamo rimasti soli, il mondo ci guarda da lontano”; la strana morte del medico di Mondello
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno, che buono non è.
La guerra in Ucraina è al secondo giorno, tutto il mondo la racconta minuto per minuto, in tempo reale, ma il grande spiegamento di inviati e telecamere non riesce ancora a fornire un quadro chiaro della situazione. Nel piccolissimo della mia rubrichetta, cercherò di riassumere cosa sta accadendo in base alle informazioni e disinformazioni che arrivano. Mi sembra estremamente realistica, una fotografia drammaticamente pragmatica degli eventi in corso, l’ultima esternazione del presidente ucraino Vladimir Zelensky resa nota poco prima delle 7 di stamattina: “L’Ucraina è rimasta sola, il mondo guarda cosa sta accadendo qui da lontano”.
Secondo Zelensky “le sanzioni non sono riuscite a convincere la Russia a desistere”. “Chi è pronto a combattere con noi? Non vedo nessuno. Chi è pronto a dare all’Ucraina una garanzia di adesione alla Nato? Tutti hanno paura”, ha detto in un video pubblicato sul sito della presidenza ucraina. Il presidente ucraino si è però anche detto sicuro che la Russia dovrà aprire un dialogo “prima o poi per mettere fine alle ostilità e fermare questa invasione. Prima inizia questo dialogo, minori saranno le perdite per la Russia”.
C’è la guerra sul campo. I russi avanzano rapidamente verso la capitale Kiev, colpita da molti missili, per rovesciare, questo sembra chiaro a tutti, Zelensky e il suo governo e mettere al suo posto un pupo, un fantoccio che sia yes man, chelovek da del presidente Vladimiro Putin. Secondo due fonti riportate dalla Cnn, le forze meccanizzate russe entrate in Ucraina attraverso la Bielorussia si troverebbero a circa 20 miglia (32 chilometri) da Kiev. Un secondo contingente, entrato in Ucraina dalla Russia, sarebbe un po’ più distante ma sempre in movimento verso Kiev. In sostanza, a circa 24 ore dall’inizio dell’invasione, le truppe inviate da Mosca sono giunte nei sobborghi della capitale dell’Ucraina. Lo rendono noto all’Adnkronos fonti dell’intelligence occidentali, sottolineando che per il momento le truppe non sono entrate in città ma finora hanno trovato scarsa o nulla resistenza. Nell’area della capitale è stato segnalato in particolare uno sbarco in elicottero di truppe aviotrasportate all’aeroporto di Hostomel ed ora l’aeroporto sarebbe sotto il controllo russo.
Ma Kiev si preparerebbe a combattere: Zelensky ha ordinato agli uomini dai 18 ai 60 anni i non lasciare il Paese, circa 10mila fucili sarebbero stati distribuiti ai civili. Si rischia il bagno di sangue e una battaglia terribile. Ci sono i primi bilanci. Ha dichiarato Zelensky sul suo canale Tekegram: “Purtroppo, secondo le stime preliminari oggi abbiamo perso 137 nostri eroi, inclusi 10 ufficiali; 316 sono rimasti feriti”, ha detto Zelensky sul suo canale Telegram … Forze nemiche di sabotaggio sono entrate a Kiev, ma io resto qui’, ha quindi annunciato, secondo quanto riporta il Kyiv Independent, il presidente ucraino. E secondo il ministero della Difesa ucraino le forze russe “hanno già perso circa 800 uomini. Le perdite per la Russia includono anche sette aerei, sei elicotteri, 130 veicoli corazzati da combattimento e oltre 30 carri armati”. I fronti dell’offensiva di terra “a tenaglia” russa si vanno moltiplicando con bombardamenti ed esplosioni nei pressi di tutti i maggiori centri urbani del Paese. Mosca ha preso il controllo della centrale di Chernobyl, nel Nord dell’Ucraina, che nel 1986 fu teatro del peggior incidente nucleare della storia. “Dopo aspri combattimenti, abbiamo perso il controllo del sito”, ha affermato Mikhailo Podoliak, consigliere della presidenza ucraina. Kiev ha sollevato il timore del pericolo di una fuga di radiazioni.
C’è poi la guerra delle parole, tante. Che francamente, è mia personalissima opinione, sembrano chiacchiere e tabaccheria. Il G7, i potenti o quasi della Terra o quasi, hanno chiesto alla Russia una de-escalation: ritirare immediatamente le sue forze dall’Ucraina e fermare il bagno di sangue. Lo una nota a conclusione dell’incontro: “Condanniamo l’invasione russa nel modo più aspro. Affermiamo il nostro inamovibile appoggio e la nostra solidarietà all’Ucraina … Ci impegniamo a proteggere i sistemi democratici e a rafforzare la nostra collaborazione per la priorità globali come clima, ambiente e salute. I leader del G7 si sono detti pronti ad agire sul mercati globali dell’energia. Il presidente Vladimir Putin ha “reintrodotto la guerra nel continente europeo e questo lo mette dalla parte sbagliata della storia”. Dichiarazioni di circostanza, niente di più e niente di più sembra possibile senza il rischio concreto, da allontanare ad ogni costo, di scatenare davvero una guerra planetaria. E comunque la foto qui sotto, che vede insieme in videoconferenza Biden, Johnson, Trudeau, Von der Leyen, Stoltenberg, Michel, Kishida, Draghi e Macron, dà un suggestivo senso di impotenza, sembra una contraddizione ma non lo è, del mondo di fronte a quanto sta succedendo e di fronte soprattutto al mondo di nuovo, anzi ancora diviso in blocchi.
Le parole di Joe Biden: quello contro l’Ucraina, ha affermato il presidente degli Stati Uniti, è stato un attacco “premeditato” che Putin “ha pianificato per diversi mesi”. Gli Stati Uniti e i loro alleati “hanno cercato di rivolgersi con il dialogo” al leader russo e “per settimane abbiamo avvertito” sul rischio di un’offensiva. Biden ha nuove sanzioni contro la Russia: “Limiteremo ciò che può essere esportato verso il Paese”, “costituiamo una coalizione di partner che rappresentano più della metà dell’economia mondiale e limiteremo le capacità della Russia di lavorare con i dollari, gli yen, gli euro”.C’è il comunicato ufficiale del Consiglio Europeo alla fine della lunghissima ed evidentemente travagliata riunione ieri sera. Eccone alcuni passaggi, in particolare quelli che si riferiscono alle famose e ancora fumose sanzioni, insieme ad altre dichiarazioni di principio: “L’UE ha reagito con rapidità e decisione al riconoscimento delle autoproclamate entità separatiste ucraine da parte della Russia e al dispiegamento delle forze armate di quest’ultima, adottando misure restrittive in risposta. Il Consiglio europeo concorda oggi, in stretto coordinamento con i nostri partner e alleati, ulteriori misure restrittive che avranno enormi e gravi conseguenze per la Russia a causa delle sue azioni.
Tali sanzioni riguardano il settore finanziario, i settori dell’energia e dei trasporti, i beni a duplice uso nonché il controllo e il finanziamento delle esportazioni, la politica in materia di visti, ulteriori inserimenti in elenco di persone di cittadinanza russa e nuovi criteri di inserimento in elenco. Il Consiglio adotterà senza indugio le proposte elaborate dalla Commissione e dall’alto rappresentante. Il Consiglio europeo chiede l’elaborazione e l’adozione urgenti di un ulteriore pacchetto di sanzioni individuali ed economiche che riguardi anche la Bielorussia ….. L’UE è unita nella sua solidarietà con l’Ucraina e continuerà, insieme ai suoi partner internazionali, a sostenere l’Ucraina e la sua popolazione, anche mediante sostegno politico, finanziario, umanitario e logistico supplementare e una conferenza internazionale dei donatori. A seguito della decisione del dicembre 2016 dei capi di Stato o di governo dell’UE, il Consiglio europeo riconosce le aspirazioni europee e la scelta europea dell’Ucraina, come indicato nell’accordo di associazione …. Il Consiglio europeo è fermamente convinto che il ricorso alla forza e alla coercizione per cambiare i confini non sia ammissibile nel XXI secolo. Le tensioni e i conflitti dovrebbero essere risolti esclusivamente attraverso il dialogo e la diplomazia.
L’UE continuerà a cooperare strettamente con i vicini e ribadisce il suo fermo sostegno e il suo impegno a favore della sovranità e dell’integrità territoriale della Georgia e della Repubblica di Moldova. Manterrà un forte coordinamento con i partner e gli alleati, in seno alle Nazioni Unite, all’OSCE, alla NATO e al G7″. Meno di questo non avrebbero potuto dire. Più chiaro il presidente francese Macron. C’è stata doppiezza” da parte del leader russo, ha ammesso il presidente francese. “Ha scelto di scatenare la guerra, quando erano ancora aperte le vie diplomatiche”. Tuttavia “può essere utile lasciare aperta la strada del dialogo” con Putin.
C’è la guerra economica, quella forse più incisiva in tempi di globalizzazione. Tra le sanzioni più forti, la più forte contro la Russia, da Zelensky ed altri Paesi viene evocata l’esclusione dallo Swift, cioè dal sistema internazionale di transazioni. Fino ad oggi confesso la mia discreta ignoranza su questo acronimo, lo avevo sentito senza mai approfondire. Lo Swift, Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, è il sistema fondamentale per lo scambio delle transazioni finanziarie a livello mondiale. Con l’invasione russa dell’Ucraina Swift è al centro del dibattito con l’ipotesi in queste ore di poter escludere la Russia dal circuito finanziario come massima sanzione dopo l’invasione, ma non tutti gli “alleati” sono d’accordo, c’è molta prudenza. Come spiega Adnkronos, il fornitore di servizi, con sede legale in Belgio creato nel 1973, gestisce l’essenziale degli ordini di pagamento e raggruppa oltre 11 mila organizzazioni finanziarie e bancarie in oltre 200 paesi. Nel 2021 Swift ha registrato una media di 42 milioni di messaggi al giorno. Il traffico è cresciuto dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.C’è la guerra dei poveri cristi ucraini. Dei centomila, scappati dalla guerra e profughi nei Paesi vicini e dei tantissimi abitanti di Kiev che quando suonano gli allarmi antibomba corrono nei rifugi sotterranei in condizioni assolutamente invivibili o nel freddo della metropolitana affollatissima. Già al secondo giorno questa bruttissima guerra, la prima importante nel cuore dell’Europa dopo la seconda Guerra Mondiale, lascia e lascerà tracce terribili. E infine c’è la protesta contro la guerra in tante città europee, Palermo compresa, anche a Mosca, dove ha polizia ha arrestato centinaia di manifestanti. Protagonista assoluto dei cartelli di protesta è naturalmente Putin, ritratto un po’ come Stalin, un po’ come Hitler e in vari altri modi. In realtà è solo Putin e basta.
Chiudo con una notizia di cronaca. Sono in corso indagini sulla morte del medico Vincenzo Albegiani, 67 anni avvenuta lo scorso 21 febbraio. La procura ha disposto l’autopsia per stabilire le cause della morte. Albegiani è stato trovato in casa non distante dalla piazza di Mondello a Palermo. Aveva una ferita alla testa, potrebbe essersela provocata cadendo nell’appartamento. I carabinieri della compagnia di San Lorenzo hanno acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza di alcuni locali in zona. C’è da capire se qualcuno sia entrato in casa nelle ore che hanno preceduto la morte, mentre l’ambulatorio non è stato trovato in ordine. Al momento gli inquirenti non escludono alcuna pista.
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