Tanomattinale 24 luglio 2021: primo oro cinese a Tokyo, vaccini e prenotazioni, i rilievi di Mattarella, il bacio in bocca

Amiche e amici del #Tanomattinale buon sabato.
Oggi voglio cominciare con un sorriso, quello che ci ha regalato la cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi di Tokyo, con i suoi messaggi di speranza, il ricordo dei morti di Covid e del massacro ai Giochi di Monaco del 1972, la sempre gioiosa passerella delle delegazioni di tutto il mondo, l’accensione della fiamma olimpica sempre piena di suggestioni e quel bellissimo messaggio a caratteri cubitali: Faster, Higher, Stronger, Together, più veloce, più alto, più forte, insieme. Certo, è apparsa incredibilmente surreale l’assenza degli spettatori sugli spalti, mentre gran parte del Giappone resta fortemente preoccupato e contrario alla manifestazione per paura di un’esplosione di contagi.


Per la cronaca, è della cinese Yang Qian il primo oro dell’Olimpiade di Tokyo. Si è imposta nella gara della carabina 10 metri donne. Argento alla russa Anastasiia Galashina, bronzo alla svizzera Nina Christen.
Capitolo vaccini. “Oggi abbiamo registrato un boom di prenotazioni che va da +15% a +200%, variamente distribuito su tutte le regioni. In Friuli Venezia Giulia +6000 in un solo giorno, il dato è molto confortante”. Così il Commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo ha parlato ieri al Tg5 parlando della campagna di vaccinazione all’indomani dell’annuncio del premier Mario Draghi sull’introduzione per decreto del green pass obbligatorio per diverse attività. “Noi stiamo andando a 500.000 vaccinazioni al giorno, la macchina viaggia quasi al 100%. Per quanto riguarda le fasce d’età, Figliuolo ha spiegato che “abbiamo ancora 2 milioni e 300.000 over 60 non vaccinati, ma nella categoria 80% è protetto. Con le Regioni si va verso un meccanismo di chiamata attiva”.


Con tutto il profondo rispetto per il Generale bravo Figliuolo, queste cifre mi sembrano un tantinello esagerate, leggermente eccessive, anche se sicuramente una forte accelerazione nelle prenotazioni c’è stata dopo le parole del Super Tutto Premier, così come c’era stata in Francia dopo le parole di Macron. Non commento il diluvio di odio e insulti contro il Green Pass e manco certe ridicole fotografie all’insegna dell’ambiguità, tra caffé-sorriso e pass mezzo ammucciato (nascosto), ma mi sento di chiedermi: c’era bisogno della “minaccia” Green Pass – trovo per principio fastidiosa ogni forzatura della volontà personale – per prenotarsi il vaccino, non era meglio farlo spontaneamente ? E capisco anche, pur essendo assolutamente favorevole al certificato verde, le preoccupazioni espresse in maniera molto civile da vari ristoratori, che tra tanti problemi dovranno anche occuparsi di controllare se la gente ha il pass o no. Casini (non PierFerdi, aspirante al Quirinale) su casini.


E a proposito di Quirinale, mi piace molto evidenziare qui ancora una volta l’esemplare comportamento, nel pieno rispetto delle proprie prerogative costituzionali, del nostro Presidente della Repubblica in una questione di grande delicatezza. Dopo avere firmato senza troppo entusiasmo il DL Sostegni, in una lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato Mattarella richiama al rispetto dei “limiti di contenuto dei provvedimenti d’urgenza”, sottolinea che tra “le modifiche introdotte ve ne sono alcune che sollevano perplessità in quanto perseguono finalità di sostegno non riconducibili all’esigenza di contrastare l’epidemia e fronteggiare l’emergenza”, e richiama contestualmente a un “ricorso più razionale e disciplinato alla decretazione d’urgenza”. Il capo dello Stato avverte: “Per quanto riguarda le mie responsabilità, valuterò l’eventuale ricorso alla facoltà prevista dall’articolo 74 della Costituzione nei confronti di leggi di conversione di decreti-legge caratterizzati da gravi anomalie che mi venissero sottoposti”. Tradotto: la prossima volta rinvierò alle Camere provvedimenti pieni di forzature. Non sarà facile trovare un degno sostituto di Sergio Mattarella, sono tra quelli che sperano molto in un colpo di scena con la sua ricandidatura.


Finisco in bruttezza con cose di Cosa Nostra, fa impressione la sopravvivenza nell’organizzazione mafiosa di antichi riti quasi tribali, come il bacio in bocca e la “punciuta”. Dall’operazione antimafia di qualche giorno fa a Palermo contro la cosca di Brancaccio-Ciaculli emerge un preciso retroscena: il 9 febbraio del 2020 le videocamere degli investigatori hanno ripreso (la foto qui è dal GDS) in via Emiro Giafar il bacio in bocca tra Girolamo Celesia detto Jimmy, ritenuto appartenente alla cosca di Brancaccio, e Pietro Tagliavia, un altro esponente mafioso a vertice del mandamento che era stato scarcerato per un problema di decorrenza dei termini ed era appena rientrato a Palermo dalla Sardegna, dove era stato detenuto. Inguardabile.
Buona giornata