Tanomattinale

#Tanomattinale 21 marzo 2022: guerra in Ucraina, ore drammatiche per Mariupol; Zelensky evoca ancora la terza guerra mondiale e fa arrabbiare Israele; Turchia ottimista sulle prospettive di accordo, il presidente del Parlamento europeo Michel no; giornalisti ancora attaccati, denunce ucraine di deportazioni e stupri; fantastica Ferrari nella prima di Formula Uno 2022; Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie

Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì di primavera, anche se non sembra affatto.

Guerra Russia-Ucraina, giorno 26. Sono ore drammatiche e di grande angoscia per la martoriata città di Mariupol, che fanno presagire un terribil bagno di sangue. Ha scritto la Tass, agenzia di stampa ufficiale russa, alle 21,54 di ieri in una nota dai forti toni propagandistici ma soprattutto dal sapore di un netto ultimatum.” I corridoi umanitari da Mariupol saranno aperti nelle direzioni orientale e occidentale dalle dieci del mattino di lunedì (le 8 italiane, n.d.r.), ha affermato domenica Mikhail Mizintsev, capo del Centro di gestione della difesa nazionale russo. Secondo Mizintsev, “fino a 130.000 civili, inclusi 184 stranieri provenienti da sei paesi, sono ancora tenuti in città come ostaggi”.

“Tenendo conto di ciò, la Russia aprirà corridoi umanitari da Mariupol nelle direzioni orientale e occidentale previo accordo con la parte ucraina a partire dalle 10:00 ora di Mosca di domani, 21 marzo, al fine di salvare vite umane e preservare le infrastrutture di Mariupol e sul base di discorsi radiofonici intercettati di neonazisti che si sono resi conto della totale disperazione della loro posizione e dell’insensatezza di un’ulteriore resistenza”, ha affermato, aggiungendo che le forze armate russe e le unità della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) dichiareranno un cessate il fuoco e ne garantiranno l’osservanza dalle 09:30 ora di Mosca. Ha anche affermato che le forze russe daranno la possibilità ai nazionalisti di lasciare Mariupol disarmato attraverso i corridoi umanitari dalle 10:00 alle 12:00 ora di Mosca il 21 marzo.

“Le unità armate ucraine e i mercenari stranieri potranno lasciare la città senza armi e munizioni lungo un percorso concordato con l’Ucraina dalle 10:00 alle 12:00 ora di Mosca”, ha detto, aggiungendo che dalle 12:00 è previsto che i convogli umanitari raggiungano la città. Nelle sue parole, i residenti di Mariupol saranno liberi di scegliere un corridoio umanitario per lasciare la città. “A ogni cittadino residente a Mariupol e a ogni cittadino straniero sarà garantita la scelta volontaria di uno qualsiasi dei corridoi umanitari o il diritto di rimanere nella città non bloccata”, ha affermato. Secondo Mizintsev, ogni convoglio sarà scortato da ingegneri minerari per ripulire le mine al fine di garantire l’evacuazione sicura delle persone”.

E ancora: “”Chiediamo alle autorità di Kiev di tornare in sé e fare marcia indietro rispetto alle istruzioni precedenti che obbligano i combattenti a sacrificarsi e diventare “i martiri di Mariupol” – ha proseguito – Inoltre, insistiamo con la richiesta di una risposta scritta ufficiale da parte ucraina entro le 5:00 per salvare i residenti di Mariupol e le infrastrutture della città”.Ma all’1,06 una news di kyivindependent.com ha replicato: “L’Ucraina respinge la richiesta della Russia di consegnare Mariupol. Il vice primo ministro Iryna Vereshchuk ha risposto alla precedente richiesta della Russia, affermando che la resa non è un’opzione. Una lettera del ministero della Difesa russo del 20 marzo affermava che avrebbe stabilito un corridoio umanitario solo se Mariupol si fosse arreso. L’Ucraina chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro”.

Vedremo cosa accadrà, l’angoscia è grande. Zelensky è il presidente di uno Stato invaso da un dittatore feroce, vuole legittimamente difendere il suo popolo in tutti i modi e coinvolgendo tutto il mondo, è un ottimo comunicatore con un evidente background di bravo attore, ma non sempre le sue parole ottengono l’effetto sperato. Traduco dal sito della CNN. “Sono pronto per i negoziati” con Putin, ma se falliscono potrebbe significare “una terza guerra mondiale”: domenica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto pronto a negoziare con il presidente russo Vladimir Putin, ma ha avvertito che se ce ne saranno i tentativi di negoziazione falliscono, potrebbe significare che la lotta tra i due paesi porterebbe a “una terza guerra mondiale”.

“Sono pronto per le trattative con lui. Ero pronto negli ultimi due anni. E penso che senza negoziati non possiamo porre fine a questa guerra”, ha detto Zelensky a Fareed Zakaria della CNN in un’intervista esclusiva domenica mattina”E ieri le sue parole in un video incontro con Israele, l’ennesimo dei tanti con istituzioni di tutto il mondo (domani sarà in collegamento con il Parlamento italiano) per cercare giustamente sostegno nella guerra, non hanno ottenuto stavolta il consenso entusiastico raccolto altrove. ”La minaccia che dobbiamo affrontare è la stessa, per noi e per voi. La distruzione di un popolo e anche di un nome, Ucraina. Voglio che pensiate a questo”, ha detto Zelensky intervenendo in collegamento con la Knesset, il Parlamento israeliano (fonte Agi). Uno schermo gigante in piazza Habima a Tel Aviv ha consentito alla gente di seguire in diretta l’intervento del presidente ucraino. ”I russi hanno usato dei termini che usavano i nazisti quando volevano soggiogare il vostro popolo, quando volevano distruggere voi come vogliono distruggere noi. Per la questione ebraica parlano di soluzione finale e anche oggi i russi parlano di soluzione finale per la questione ucraina”, ha affermato Zelensky. Queste parole, ha aggiunto, ”sono state pronunciate durante incontri a Mosca e anche in eventi ufficiali, lo riportano i media russi”.

Ma la replica non è stata quella che si aspettava. Israele “apprezza il Presidente dell’Ucraina e sostiene il popolo ucraino nel cuore e nei fatti, ma è impossibile riscrivere la terribile storia dell’Olocausto. Genocidio commesso anche sul suolo ucraino. La guerra è terribile, ma il confronto con gli orrori dell’Olocausto e la soluzione finale è scandaloso”. Ha replicato così in un tweet il ministro israeliano delle comunicazioni, Yoaz Hendel, dopo le parole del presidente ucraino Zelensky alla Knesset. Ancora più duro l’ex ministro dell’Intelligence Yuval Steiniz: “Si dice che nessuno sia colto nel momento del lutto, ma se il discorso di Zelensky, il presidente ebreo dell’Ucraina, fosse pronunciato in giorni normali, direbbero che rasenta la negazione dell’Olocausto … È vero che migliaia di persone hanno aiutato a salvare gli ebrei ma la triste verità storica è che molti hanno aiutato con entusiasmo i nazisti nel progetto di raccogliere e sterminare gli ebrei e saccheggiare le loro proprietà. La verità storica è che il popolo ucraino non può essere orgoglioso della propria condotta di fronte all’Olocausto ebraico”, ha aggiunto. “Tutto ciò non cambia il fatto che, nonostante l’uso oltraggioso dell’Olocausto, dobbiamo continuare a fornire assistenza umanitaria ai cittadini ucraini che soffrono a causa della guerra e pregare per la sua rapida fine”.Mentre oggi riprendono i negoziati online tra i due Paesi in guerra, la Turchia ha fatto sapere che la Russia e l’Ucraina hanno compiuto progressi nei negoziati e sarebbero vicine ad un accordo. “Certo, non è facile arrivare a un’intesa mentre la guerra è in corso, i civili vengono uccisi, ma vorremmo dire che lo slancio negoziale sta progredendo”, ha detto il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu. Meno ottimista il presidente del Consiglio europeo Charles Michel: “I negoziati in atto tra Kiev e Mosca, sono ostici, la Russia ha una posizione aggressiva nei confronti dell’Ucraina”, ha detto ieri a Mezz’ora in più su Rai3, sottolineando che è comunque “importante trattare sulle problematiche umanitarie, sulla sicurezza delle centrali nucleari” e “poi bisogna capire quali sono gli elementi chiave per avviare un vero e proprio processo di pace iniziando dal cessate il fuoco”.

Sul campo la guerra divampa in tutto il Paese, a Kiev bombardato un supermercato. Ieri sera ”una raffica di pallottole ha colpito l’ingresso dell’hotel Gagarin” a Odessa, ”dove alloggiano alcuni giornalisti” internazionali, tra cui italiani. Lo ha confermato ad Adnkronos Ugo Poletti, direttore di ‘Odessa Journal’, spiegando che nell’attacco è rimasta ”ferita una persona”. Secondo fonti giornalistiche si tratterebbe di un vigilante. Al momento ”non si conosce la provenienza” degli spari. I colpi contro l’hotel sarebbero stati esplosi ”verso la fine di un intenso fuoco di contraerea contro dei droni. Pare che ne abbiano centrato uno, a giudicare dall’esplosione”, ha aggiunto Poletti. Denunce gravissime arrivano da parte ucraina: dalla città di Mariupol sotto assedio il sindaco ha parlato di migliaia di residenti “deportati” in remote città della Russia, “come fecero i nazisti durante la Seconda guerra mondiale”. La vicepremier Olha Stefanishyna ha ribadito le accuse di genocidio contro la Russia, ma ha accusato inoltre che donne ucraine sono state stuprate e uccise dai soldati russi.

“Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne. Donne ucraine, noi rimarremo unite e prevarremo”, ha detto a Sky News. Notizie terribili anche da molte città: 71 bambini sono stati fatti evacuare verso destinazioni estere dall’orfanotrofio di Sumy. Il sindaco Dmytro Zhyvytskyi ha affermato che i bimbi, molti dei quali ammalati, si sono dovuti rifugiare negli scantinati per due settimane prima di poter essere fatti partire. Un gruppo di 19 bambini e adolescenti tra i 4 e i 17 anni per lo più orfani – ricoverati per malattie polmonari prima dello scoppio dell’offensiva russa – sarebbe invece bloccato in un ospedale di Mariupol.

Splendide notizie per lo sport italiano. Charles Leclerc con la Ferrari ha vinto il Gp del Bahrain, prima gara del Mondiale di Formula Uno 2022. Carlos Sainz si è piazzato secondo, completando la straordinaria doppietta del Cavallino. Alle spalle delle rosse, la Mercedes dell’inglese Lewis Hamilton. Disastro Red Bull. Il campione del mondo Max Verstappen si è dovuto ritirare a 3 giri dalla fine, mentre Sergio Perez è stato costretto da problemi della macchina a rallentare e a dire addio ai sogni di podio. Alle spalle di Hamilton, l’altra Mercedes guidata da George Russell. Ho visto in tv questa bellissima gara e mi sono entusiasmato come non accadeva da tempo: la scuderia di Maranello è tornata alla vittoria dopo 2 anni e mezzo. Il digiuno, per la precisione, è durato 903 giorni, mentre per trovare un’altra doppietta rossa bisogna tornare addirittura al 2010, anche in quel caso sull’asfalto del Bahrain. Le parole di Leclerc: “Sono davvero felice. Gli ultimi due anni sono stati difficili per il team, sapevamo che questa sarebbe stata una grande opportunità per noi ed i ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile consegnandoci e costruendo questa macchina fantastica. Siamo partiti nel modo migliore con pole, vittoria, giro veloce, doppietta con Carlos, non avrei sperato di meglio: incredibile essere tornati al top. Ho cercato di gestire la situazione in modo intelligente, sono felice che abbia funzionato la strategia”.

Come ogni 21 marzo, oggi è la 27esima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa dall’Associazione Libera. La manifestazione principale si terrà a Napoli, ma molte altre si svolgeranno in tante piazze. E’ un anno di grandi e tragiche ricorrenze per la storia della lotta alla mafia: il 30 aprile di 40 anni fa veniva assassinato Pio La Torre con il suo autista Rosario Di Salvo; il 23 maggio e il 19 luglio di trent’anni fa morivano i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con i loro uomini di scorta; il 3 settembre di 40 anni fa veniva ammazzato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Per non dimenticare mai l’orrore mafioso.

E’ tutto, buona giornata(foto dal web, quelle delle stragi di Capaci e via D’Amelio sono di Franco Lannino)

Gaetano Perricone

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