Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Apro con una notizia bellissima, una di quelle che rendono orgogliosi – succede – di essere italiani. Comincia oggi nel nostro Paese, con l’arrivo a Siena da Istanbul, la nuova vita di Munzir, il padre e del piccolo Mustafa, li abbiamo visti in Tv nello splendido, commovente servizio di Lucia Goracci. Insieme alla madre e gli altri due figli saranno accolti in Toscana per essere sottoposti a quarantena. Poi la nuova partenza verso Budrio (Bologna), dove, al Centro Protesi Vigoroso, entreranno con la speranza di uscirne con protesi che possano ridare le gambe al piccolo Mustafa, nato senza gli arti superiori a causa probabilmente del gas nervino inalato dalla madre durante i bombardamenti in Siria. E la gamba destra al padre, Munzir, persa a causa di una bomba caduta mentre stava passeggiando in un bazar di Idlib. Intervistato a “Porta a Porta”, il direttore dell’area tecnica del Centro Protesi Inail, Gregorio Teti ha manifestato la disponibilità della struttura ad accogliere e ad assistere, in un apposito percorso protesico riabilitativo, padre e figlio: “Il caso di Mustafa è molto complesso poiché ha quattro disabilità da recuperare. Il bambino nasce con un suo mondo quindi bisogna cercare di fargli capire, con il gioco, che le protesi potranno aiutarlo nelle attività quotidiane. Lavoreremo prima sugli arti superiori e poi successivamente in sequenza su quelli inferiori. Su Mustafa il Centro Protesi opererà, come sempre, con un’equipe molto allargata, ci sarà la parte riabilitativa, molto importante, per far comprendere l’utilizzo del dispositivo tecnico e fare in modo che il bambino familiarizzi rapidamente con le protesi. Poi dovremo accompagnarlo nella crescita dell’apparato muscolo scheletrico. Ogni tre-quattro mesi andrà rivista l’invasatura adeguandola alla crescita corporea” Ricordiamo che l’abbraccio fra i due fu immortalato dallo scatto del fotografo turco Mehmet Aslan, poi premiato come autore della fotografia (qui sotto) vincitrice assoluta del Sipa 2021, il Siena International Photo Award. Lo scatto, meraviglioso e commovente, fece il giro del mondo e, grazie agli organizzatori del festival, partì una raccolta fondi per poter finanziare le cure alla famiglia.
Quirinale, è in corso l’operazione D, come Draghi Mario. Cominciano a filtrare indiscrezioni interessanti e soprattutto convincenti, figlie di un ragionamento logico che molti di noi avranno già fatto. Le riporta Adnkronos, con molti dettagli significativi. Scrive l’agenzia di stampa che si starebbe trattando per “un governo fotocopia, con un nuovo pilota, un tecnico, al posto di comando, ma con il grosso delle caselle ferme, al loro posto. Sarebbe questo lo schema sul quale dovrebbe reggere l’accordo di legislatura che consentirebbe a Mario Draghi di lasciare Palazzo Chigi per il Colle. La condizione sine qua non per portare a casa l’operazione D. Viene esclusa la possibilità che nel governo post Draghi entrino i leader: il governo attuale ha già una forte impronta politica, per il Pd c’è Franceschini, per il M5S Di Maio, per la Lega Giorgetti, per Fi si passa da Gelmini a Brunetta, per Leu Roberto Speranza”. Si farebbe allora un piccolo ‘rimpastino’, per dare al governo un’impronta più politica. In pratica rischierebbero i cosiddetti tecnici, Roberto Cingolani, Patrizio Bianchi, Enrico Giovannini e Luciana Lamorgese. Ma se i tecnici sono considerati più a rischio, continua ad essere quello del tecnico il profilo più accreditato a succedere a Draghi: la Guardasigilli Marta Cartabia o Vittorio Colao sembrano in pole. Per quanto riguarda i nuovi nomi che potrebbero entrare a far parte della squadra, quello che viene dato in arrivo è Antonio Tajani, in quota vecchio B. E intanto spunta il nome di Pierferdi Casini, democristiano dal pelo lungo, che poi non è cosi nuovo.Riflessione personale: dopo avere avuto ieri il grande onore di ricevere dal Super Tutto Presidente del Consiglio Mario Draghi una cortesissima lettera di ringraziamento a sua firma per il mio libro “Diversamente nonno” che di getto, spontaneamente, gli ho inviato a Natale dopo che lui aveva dichiarato di essere un nonno a servizio dell’Italia, potrei trovarmi a incorniciare in un quadretto la lettera del Presidente della Repubblica. Vedi un po’ che figata pazzesca, anche se già lo è così!
Coviddi. Il parlamento austriaco ha approvato con 137 voti favorevoli e 33 contrari l’introduzione del vaccino obbligatorio per tutti contro il covid-19 ed è il primo Paese europeo a farlo. L’approvazione con la maggioranza necessaria dei voti è avvenuta dopo ore di dibattito in aula. L’obbligo entrerà in vigore il 4 febbraio. Il Governo austriaco non prevede sanzioni fino al 15 marzo, dopodiché scatteranno controlli e multe fino a 3’600 euro. La vaccinazione contro il Covid-19 diventa obbligatoria per tutte le persone dai 18 anni in su che risiedono in Austria. “Fanno eccezione le donne in gravidanza, le persone che non possono vaccinarsi per motivi medici e i guariti da meno di 6 mesi”, aveva spiegato Wolfgang Mückstein, ministro della Salute. Nel frattempo in Inghilterra con un nuovo attacco di irresponsabilità il ciuffone Boris ha deciso che dalla prossima settimana le restrizioni saranno revocate Il primo ministro britannico ha dichiarato alla Camera dei Comuni che non sarà più raccomandato alle persone di lavorare da casa “d’ora in poi” e che da giovedì della prossima settimana cesserà l’uso obbligatorio della mascherina e della certificazione Covid. Johnson ha affermato che i casi di Covid-19 nel Regno Unito stanno diminuendo e che l’ondata di Omicron ha probabilmente raggiunto il picco a livello nazionale. Questo permette quindi di allentare le restrizioni attualmente in vigore nel Paese. Un report dai dati scioccanti: almeno 497, di cui il 60 per cento minori tra gli 8 e i 14 anni di età, sono le vittime di abusi sessuali da parte del clero, nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga, tra il 1945 e il 2019. Lo ha presentato lo studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl ed era stato commissionato proprio dall’arcidiocesi che lo ha definito “una pietra miliare nell’ulteriore processo di gestione degli abusi sessuali”.
Viene radiografato l’operato dei ministeri di Michael von Faulhaber, Joseph Wendel, Julius Doepfner, Friedrich Wetter e Reinhard Marx, ma sono pesanti le ombre sulla gestione del Papa emerito, Joseph Ratzinger, arcivescovo di Monaco dal 1977 al 1982 per poi diventare Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede (1982-2005). Benedetto XVI fu il Pontefice della “tolleranza zero”, nei confronti degli abusi sessuali commessi da sacerdoti e religiosi, ma gli avvocati Martin Pusch e Marion Westphal, autori del pesantissimo report, lo accusano e ritengono “poco credibile” la smentita di Ratzinger (una memoria difensiva di 82 pagine) nella quale si dichiarava di non essere stato a conoscenza della situazione. Il sito vaticannews riporta le dichiarazioni del segretario particolare del Papa emerito, monsignor Georg Gänswein: “Benedetto XVI fino ad oggi pomeriggio non ha conosciuto il rapporto dello Studio legale Westpfahl-Spilker-Wastl, che ha più di 1000 pagine. Nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo. Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici”.
Cronaca. Ritrovato ieri dagli uomini del Soccorso Alpino e della polizia un cadavere in un burrone si Monte Pellegrino, sopra Palermo, davanti al belvedere. Potrebbe essere quello di un giovane scomparso ieri a Caltanissetta e attivamente ricercato. Dai controlli sul telefonino del giovane l’ultima cella è stata agganciata nella zona di Sferracavallo. Le ricerche sono scattate in mare e nella zona. Poi è stato contattato un tassista che ha ricordato di avere accompagnato un giovane nella zona di Monte Pellegrino. Così sono stati attivati gli uomini del soccorso alpino che hanno trovato il corpo di una persona nel burrone. Il medico legale è al lavoro per accertare le cause della morte e cercare di risalire all’identità della persona deceduta.
Ci ha lasciati un grandissimo maestro di giornalismo, Sergio Lepri, 102 anni, storico direttore dell’ANSA. Riporto qui integralmente proprio il bel ricordo della sua agenzia di stampa: “Ha guidato l’agenzia per quasi 30 anni, dal 1962 al 1990. Aveva iniziato la sua avventura nel giornalismo dirigendo a Firenze, fra il 1943 e il 1944, il giornale clandestino del Partito liberale. “Fare un giornale e distribuirlo a quei tempi significava rischiare la vita”, raccontava Lepri in occasione dei suoi 100 anni, ricordando gli anni della Resistenza come “un periodo formativo per una parte della mia generazione”. Poi l’esperienza al Giornale del Mattino a Firenze, dopo la quale lui, laico, e’ stato portavoce del democristiano Amintore Fanfani come presidente del Consiglio, prima di approdare all’ANSA. Nato a Firenze il 24 settembre 1919, dopo l’ingresso nella Resistenza con l’adesione al Partito d’azione e poi al Partito liberale nel ’44 e’ gia’ direttore nella sua citta’ del giornale clandestino del Partito liberale ‘L’opinione’. Nel 1945 e’ redattore del quotidiano La Nazione del popolo, organo del Comitato toscano di liberazione nazionale, poi redattore capo del fiorentino Giornale del mattino, il giornale vicino a Fanfani, per il quale e’ stato poi inviato speciale negli Stati Uniti e nell’Unione Sovietica e poi corrispondente da Parigi. Ma soprattutto dal 1961 al 1990 e’ stato il direttore responsabile dell’ANSA dove ogni redattore ha un ricordo particolare che lo lega a lui, sempre disponibile ma insieme granitico nella sua integrità. Belle le parole del presidente Sergio Mattarella: “Con Sergio Lepri scompare un prestigioso direttore, maestro di professionalità e deontologia per generazioni di giornalisti, e un testimone attento e partecipe di lunghe e decisive fasi della storia italiana”.
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