Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Oggi scrivo dalla mia bellissima Palermo, che ho molto faticosamente raggiunto ieri dopo un viaggio in macchina di oltre tre ore sull’arripizzata autostrada A19, da Catania ho contato 23 restringimenti per lavori, più la quasi mezzora persa per altri lavori sulla tangenziale catanese. Purtroppo noi siciliani ci assuppiamo tutto come le spugne, siamo abituati a subire e alla fine caliamo la testa di fronte a ogni scempio perché ci basta nutrirci della bellezza della nostra terra, meravigliosa e disgraziata.
Fatta questa amareggiata premessa, oggi apro il mattinale con lo spettacolare “endorsement” di Roberto Benigni al Festival del Cinema di Venezia per il presidente della Repubblica Mattarella, che credo abbia un significato molto forte. Non sono tra quelli che stravedono per il certamente grande attore Benigni, non mi risulta così simpatico come a quasi tutti, sicuramente sbaglio: però credo che stavolta abbia fatto una gran cosa, interpretando il pensiero e le preoccupazioni di tanti italiani come me, che non riescono a immaginare per il Quirinale una persona capace ed equilibrata quanto il nostro grande presidente palermitano. “Dedico il Leone d’oro agli italiani che mi vogliono bene”, ha detto Roberto Benigni durante la cerimonia inaugurale della 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, nel corso della quale gli è stato assegnato il Leone d’oro alla carriera. “Presidente Mattarella – si è poi rivolto al capo dello Stato, presente alla cerimonia – rimanga con noi ancora un po’, almeno fino alla prossima Mostra del Cinema, rimanga con noi magari fino ai Mondiali di Calcio in Qatar, perché porta fortuna, porta bene. Deve rimanere, deve rimanere presidente qualche anno in più”.
E ancora: “Voglio salutare il presidente Sergio Mattarella che è qui con noi. Grazie presidente di dimostrare il suo amore per l’arte, in special modo per l’arte cinematografica essendo qui a Venezia. Lei sa l’amore che io porto per lei presidente, me lo vorrei baciare, abbracciare; gli voglio un mondo di bene al presidente Mattarella, non potete sapere la soddisfazione di essere suo contemporaneo, un presidente meraviglioso”.
Ai giornalisti ha poi dichiarato: “Io sono veramente orgoglioso per essere suo contemporaneo. Vorrei studiare da Grande elettore per andare a votare alle prossime elezioni per fargli fare il secondo mandato. Lo voglio convincere, ma non ho occasione di parlarci tanto. Per me Mattarella è il presidente più prestigioso, con una sua serietà e una sua allegria. E’ incredibile, è un presidente davvero che ci ha aiutato tanto in questo momento in cui l’Italia ha avuto bisogno di una presenza che ci desse sicurezza e lui ha fatto tutto questo per tutti noi”. Parole che condivido in pieno, per le quali ringrazio molto Benigni.
E poi c’è Papa Francesco, l’altro grande punto di riferimento con Mattarella. Gli è stato chiesto se abbia davvero pensato alle dimissioni e lui ha risposto: “Non mi è nemmeno passato per la mente, non so dove hanno preso che stavo per presentare le mie dimissioni!”: è stata la risposta perentoria del Papa nell’intervista all’emittente radiofonica spagnola Cope a proposito delle voci che si erano rincorse nei giorni scorsi di possibili dimissioni.
Cronaca, brutta e di violenza. Un morto a Milano per una drammatica sparatoria scoppiata per una banale grigliata. Si chiamava Francesco Spadone l’uomo di 34 anni ucciso qda un vicino di casa 72enne, Rocco Sallicandro, nel corso di una lite nata e degenerata nel cortile di un condominio di Milano, nel quartiere Barona, nella zona sud-ovest della città. Il pensionato, incensurato, ha sparato due colpi contro il 34enne, centrato al petto e deceduto poco dopo il trasporto all’ospedale San Paolo. I due si conoscevano e da tempo si scontravano per questioni di vicinato. Spadone, pluripregiudicato, era noto per l’atteggiamento violento: a giugno aveva picchiato un uomo marocchino all’interno di un bar provocandogli una prognosi di 40 giorni. Ieri c’è stato l’ennesimo scontro con conseguenze fatali a causa della grigliata in cortile organizzata da Spadone con amici nel palazzo.
Poche parole sul Green Pass allargato, ieri entrato in vigore senza grandi problemi. Le temute manifestazioni e i presidi annunciati nelle stazioni dai no vax si sono concluse con un sì flop, pochissimi i manifestanti (nella foto i due alla stazione di Napoli). Il Green Pass ha invece di nuovo esaltato, era da tempo che non succedeva, tutti i limiti del Governo di disunità nazionale: la Lega ha votato contro in commissione alla Camera insieme ai Fratelli, il selfi-felpista non vuole lasciare tutto lo spazio di allisciamento dei negazionisti alla fratellona fascio sovranista. Stavolta però, insieme al Super Tutto Premier e agli alleati poco amici della maggioranza, sembra si sia incazzata anche una buona parte dell’establishment leghista. Staremo a vedere.
Chiudo con gli auguri agli azzurri della Nazionale di calcio campione d’Europa, che stasera a Firenze contro la Bulgaria riprende il cammino di qualificazione ai Mondiali del Qatar del 2022. Con lo stesso spirito che ha portato al trionfo europeo: divertirsi e vincere, sempre.
Vi saluto e vi auguro una buona giornata
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