#Tanomattinale 2 novembre 2021: droga, 57 arresti a Palermo allo Sperone, l’assurdo omicidio di Barletta e il femminicidio di Torino, Greta & c, l’apocalisse vicina e l'”appoi” di Xi e Modi, le meravigliose farfalle azzurre
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno e buoni ricordi del cuore a tutti, oggi è il 2 novembre e non vi mancheranno.
Oggi antepongo, come spesso accade nella mia personale gerarchia delle notizie, la cronaca nera fresca e i fattacci tremendi di questo mondo schifoso ai blablabla delle superstar mondiali. E dunque comincio con la notizia ANSA di stamattina di una grossa operazione antidroga dei Carabinieri a Palermo, in un quartiere pieno di degrado e di grossi problemi che si chiama Sperone, dove la scuola sta cercando di svolgere una nobile, anche se complicatissima, azione di legalità.Il blitz ha consentito di smantellare un’organizzazione che gestiva il traffico e lo spaccio di droga. I militari della Compagnia Carabinieri di Palermo San Lorenzo hanno eseguito 57 arresti (37 in carcere, 20 domiciliari) più un obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria emessi dal gip del tribunale di Palermo con l’accusa di associazione finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca. Scrive l’Ansa: “Un vertice gestiva il rifornimento, le strategie di spaccio e raccoglieva i proventi dell’attività, da cui dipendevano tre distinte compagini criminali, ognuna con a capo una famiglia che organizzava autonomamente la propria “piazza di spaccio” e impartiva precise direttive ai propri pusher. Un ruolo fondamentale è stato riconosciuto alle madri, alle mogli e alle conviventi dei capi, le quali collaboravano nella direzione delle attività criminali, nei contatti con i fornitori e nel tenere la contabilità dello spaccio, pronte anche a subentrare, all’occorrenza, per garantire continuità all’attività illecita in caso di arresto di uno dei promotori. Le piazze di spaccio garantivano ai tre clan profitti, stimati nell’ordine di 1,5 milioni di euro su base annua”. Nel corso dell’attività, oltre agli arresti in flagranza, sono state segnalate alla prefettura 56 tossicodipendenti e sequestrati circa 3 kg di stupefacente e oltre 6.000 euro in contanti.
Poi c’è il terribile, assurdo omicidio di Barletta, in un bar del centro storico. La vita di Claudio Lasala, 24 anni, aspirante finanziere, è finita per aver detto no alla pretesa di uno sconosciuto, il 20enne Michele Dibenedetto, di pagargli da bere. Ma a sferrare la coltellata mortale all’addome, preceduta da calci, pugni e schiaffi, sarebbe stato un amico di Dibenedetto, il 18enne Ilyas Abid. Entrambi ora sono in carcere con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato dai futili motivi. “Un diverbio pretestuoso – si legge negli atti – insorto tra Dibenedetto e Lasala, legato alla pretesa del primo di farsi offrire da bere dal secondo”.
Riprendono i femminicidi seguiti da suicidi, la mattanza non si arresta. Un uomo di 78 anno. Bruno Daniele, ha sparato alla moglie, Marita Ivana Pennacchio, 75 anni, mentre dormiva nel letto e poi si è tolto la vita con la stessa pistola. E’ accaduto in un appartamento nel centro di Torino. Il corpo è stato ritrovato riverso sul divano del soggiorno. Sopra un tavolo un foglio con un messaggio di scuse ai figli per il gesto compiuto. I militari dell’Arma stanno ricostruendo il movente. L’omicida-suicida era nato a Bari, la moglie a Valenzano. E segnalo anche un misterioso omicidio di un un uomo a Torino: sarebbe stato colpito da un’arma da fuoco appena risalito sulla sua auto dopo essere stato in un bar.
Ed ora la grande sceneggiata mondiale in corso sul drammatico tema del cambiamento climatico e sui disastri che sta provocando e ancora di più potrebbe provocare. Sono un po’ cinico forse, ma credo poco alle promesse infinite e ai paroloni di questi giorni. Il ruolo di primattrice se l’è ripreso con grande determinazione la piccola svedese terribile, che in tanti si ostinano erroneamente a snobbare e deridere. “I veri leader non sono là dentro, i veri leader siamo noi”, così Greta Thunberg, rimasta fuori dalla sala dei lavori della CoP26 a Glasgow e tornata invece in piazza sotto la pioggia per arringare la protesta contro l’inerzia attribuita ai potenti della terra sull’emergenza dei cambiamenti climatici. In un appello su Avaaz.org, che io ho già firmato, sottoscritto insieme alle altre ragazze di Fridays for future, Greta scrive: “Tradimento”. Così i giovani in tutto il mondo definiscono l’incapacità dei nostri governi di ridurre le emissioni. E non c’è da sorprendersi. Siamo disastrosamente lontani dall’obiettivo cruciale di 1,5°C, mentre i governi di tutto il mondo addirittura accelerano la crisi, continuando a spendere miliardi per i combustibili fossili. Questa non è un’esercitazione. È codice rosso per la Terra. Milioni di persone soffriranno per la devastazione del nostro Pianeta. Le vostre decisioni causeranno o eviteranno questo scenario terrificante. Sta a voi scegliere” . Firmato Greta dalla Svezia, con Vanessa dall’Uganda, Dominika dalla Polonia, Mitzi dalle Filippine, giovani attivisti di tutto il mondo e tutto il team di Avaaz.Ma ci sono anche i toni da imminente fine del mondo di alcuni potenti della Terra, che poi potenti sono le multinazionali che li manovrano come vogliono. “L’orologio dell’Apocalisse ticchetta sempre più forte e segna un minuto a mezzanotte”, quando scatterà “la fine della vita umana su questo pianeta come la conosciamo”, ha detto il ciuffone britannico Boris Johnson, aprendo la Conferenza Onu sul clima di Glasgow.
Il mondo, ha continuato, si trova come “James Bond in quei film in cui deve disinnescare un macchinario mortale pochi minuti prima che scatti ma questo non è un film e noi non siamo James Bond”. Minchia signor tenente, cantava il grande, compianto Giorgio Faletti. Gli ha fatto ecco il vecchio Joe. Il presidente degli Stati Uniti ha invocato Dio affinché “salvi la terra” e ha chiesto scusa per le scelte di Donald Trump sul tema clima. “Questo è il decennio che determinerà le prossime generazioni, il decennio in cui abbiamo l’opportunità di dimostrare a noi stessi che possiamo mantenere l’obiettivo di (limitare il riscaldamento a) 1,5 gradi”. “Un aumento medio della temperatura globale di 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali – è stato il grido d’allarme del premier delle Barbados, Mia Mottley – è quello che ci serve per sopravvivere. Due gradi è una condanna a morte per il popolo di Barbuda, di Antigua, delle Maldive, della Dominica, del Kenya e del Mozambico, e per il popolo di Samoa e delle Barbados”. E ancora “oltre due milioni di miei compatrioti in Kenya – ha detto l’attivista keniota Elizabeth Wathuti – rischiano una morte per fame legata ai cambiamenti climatici” Meno tragico, molto più concreto il principe Carlo, ambientalista Doc: “Il costo dell’inazione è di gran lunga superiore al costo delle azioni di prevenzione – ha detto – Il mondo deve mettersi sul piede di guerra per affrontare la crisi climatica”.
Ma a fronte di tutto ciò, c’è il netto “appoi”, come dicono i miei amici catanesi, di Xi JinPing (con un messaggio scritto, si è tenuto lontano come l’ineffabile Bolsonaro che si è preso la cittadinanza onorario in Veneto e oggi incontrerà a Pistoia l’amico sovran-felposta) e Modi, i leader cinese e indiano, i più grandi inquinatori del Pianeta insieme agli USA dei buoni propositi. Il primo ha detto che azzererà le emissioni di gas serra nel 2060, il secondo nel 2070; nel frattempo io sarò morto spero di vecchiaia e una buona fetta di mondo sarà distrutta da tempeste e uragani diabolici e da incendi spaventosi. Mah, quanta stupidità folle.
Dopo tanti mali discursi, finisco con foto bellissime di sportive straordinarie, rimediando a una dimenticanza che mi è stata segnalata da una carissima amica lettrice. C’è stata la chiusura trionfale per le Farfalle azzurre nell’ultima giornata dei Mondiali di ginnastica ritmica a Kitakyushu, in Giappone. Dopo il bronzo della Raffaeli nel cerchio e l’argento nel concorso generale, sono arrivate altre due medaglie: argento nelle 5 palle e poco dopo un fantastico oro nella gara a cerchi e clavette. Le formidabili Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Martina Santandrea e Daniela Mogurean – con la riserva Laura Paris – si sono laurealte campionesse mondiali con 42.275 punti, davanti alla Russia e al Giappone. “Lo promettiamo, voleremo sempre più in alto”, le farfalle azzurre subito guardano avanti, sulle ali dell’entusiasmo. E noi Italia continuiamo nel 2021 a vincere tutto, almeno nello sport.
Buona giornata