Tanomattinale 18 febbraio 2022: incendio su traghetto verso Brindisi, evacuato; crisi Ucraina al Consiglio di sicurezza Onu, tensione sempre altissima, nessuno crede al ritiro dei russi; grosso blitz antindrangheta a Roma; presentata la nuova Ferrari di Formula Uno 2022; il Draghi furioso
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Apro con una notizia della notte. Un incendio dalle cause ancora sconosciute è scoppiato stanotte a bordo del traghetto Euroferry Olimpia battente bandiera italiana che collega la città greca di Igoumenitsa a Brindisi. A bordo della nave 237 passeggeri e 51 membri dell’equipaggio. L’incendio si è sviluppato poco dopo la partenza dal porto greco di Igoumenitsa, la notizia è stata data dalla Polizia portuale greca. Il capitano della “Euroferry Olympia”, della compagnia Grimaldi Lines, avrebbe chiesto ai passeggeri di lasciare la barca: sul posto sono state inviate tre motovedette e tre rimorchiatori della Guardia costiera greca. A quanto riferisce la polizia greca non ci sono vittime. Secondo i media greci tutte le persone a bordo sono salve e si trovano sulle scialuppe di salvataggio.
Riflettori puntati sulla crisi ucraina, dove la tensione continua a restare altissima dopo che le autorità militari di Kiev hanno denunciato che, durante i bombardamenti dei ribelli filorussi nei territori del Donbass, uno dei proiettili ha colpito un asilo nido a Stanytsia Luhanska (una cittadina a 16km da Luhansk). I bambini e il personale sono stati immediatamente evacuati, ma secondo le autorità militari russe sono rimasti feriti due operai addetti al giardinaggio.
Il presidente degli Stati Uniti non sembra avere dubbi: il rischio di un’invasione russa dell’Ucraina è “molto alto”, ha detto Joe Biden prima di lasciare la Casa Bianca per un viaggio di poche ore nell’Ohio. “La mia idea è che accadrà nei prossimi pochi giorni”. La minaccia “è molto alta perché non hanno ritirato nessuna delle loro truppe, hanno spostato più truppe dentro”, ha spiegato Biden ai cronisti alla Casa Bianca, “abbiamo ragione di ritenere che si siano impegnati in operazioni ‘false flag’ per avere una scusa per attaccare”. “Ogni indicazione che abbiamo è che sono pronti a entrare in Ucraina, ad attaccare l’Ucraina”. Forti anche le parole del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, riunitosi ieri sulla questione che tiene il mondo con il fiato sospeso: la pressione militare russa sull’Ucraina è una sfida ai “fondamenti dell’Onu e dell’ordine internazionale basato sulle regole. È per questo che questa crisi colpisce direttamente ogni Paese e ogni membro dell’Onu, vengono colpiti i principi di base di pace e sicurezza, per cui i confini di un Paese non possono essere modificati con la forza, i principi di sovranità nazionale. È per prevenire questo genere di crisi che è stato creato questo Consiglio di Sicurezza”, ha detto ancora il capo della diplomazia americana, “dobbiamo affrontare ora quello che la Russia sta facendo”.
Intanto sono arrivate le risposte formali della Russia alle controproposte americane sulle garanzie di sicurezza, è stata ribadita la richiesta del ritiro delle forze Usa dall’Europa dell’Est ma anche la disponibilità al dialogo per una nuova architettura di sicurezza. Il documento in 10 pagine riprende le parole del presidente Vladimir Putin, il quale – dopo i colloqui col leader francese Emmanuel Macron – ha detto che Mosca è aperta al dialogo e sollecita i partner a “studiare condizioni di sicurezza stabili e paritarie per tutti i partecipanti della comunità internazionale”. Allo stesso tempo, Mosca insiste sul “ritiro di tutte le forze armate e le armi statunitensi in Europa centrale e orientale e nei Paesi baltici. Siamo pronti a discutere questo argomento nell’ambito del progetto di trattato russo”.
Per il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky, un suo incontro con Putin potrebbe servire a risolvere la crisi: “In questo incontro, i presidenti dovrebbero trovare una via di uscita, e l’incontro stesso sarebbe un segnale di volontà: in un incontro, ci diremmo quello che pensiamo di dover fare, ci ascolteremmo e capiremmo come continuare le relazioni. I presidenti possono uscire da tale incontro e dire che anche se niente funzionerà nei prossimi 5 o 10 anni, o anche nelle prossime generazioni, per ora cerchiamo di seppellire l’ascia di guerra e consentire ai nostri Paesi di svilupparsi su pianeti diversi, anche se entrambi siamo sulla stessa terra. Per l’Ucraina anche questo sarebbe un buon risultato, la cosa peggiore è vivere nell’incertezza”. E poi ci sono le Nazioni Unite che cercano di fare la propria parte lanciando un appello alla “moderazione” da tutte le parti. Ha parlato il sottosegretario agli affari politici Rosemary Di Carlo. “Non possiamo permetterci di fallire”, segnalando “con preoccupazione la notizia di nuove violazioni del cessate il fuoco. Se verificati” questi bombardamenti “non si deve permettere che si intensifichino ulteriormente. Chiediamo a tutte le parti di esercitare la massima moderazione in questo momento delicato e di astenersi da qualsiasi azione unilaterale che vada contro la lettera e lo spirito degli accordi di Minsk, o pregiudichi la loro attuazione provocando ulteriori tensioni”.
Cronaca. E’ importante il maxi blitz anti ‘ndrangheta a Roma e provincia: i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza con misure cautelai nei confronti di 65 persone, alcune gravemente indiziate di associazione a delinquere di stampo mafioso, costituendo una chiamata ‘locale di “‘Ndrangheta”, che avrebbe assunto il controllo del territorio nel litorale a sud di Roma, infiltrandosi nelle pubbliche amministrazioni e gestendo operazioni di narcotraffico internazionale Arrestati anche due carabinieri, uno in carcere e l’altro ai domiciliari, accusati di avere fornito informazioni riservate agli appartenenti al clan; a uno dei due militari è contestato anche il concorso esterno in associazione mafiosa. Attraverso l’importazione di cocaina dal Sud America, i clan di ‘ndrangheta avrebbero “colonizzato” il litorale romano, puntando anche al business dei rifiuti attraverso società gestite da prestanomi. A capo della struttura criminale, un ‘distaccamento della ‘ndrina di Santa Cristina d’Aspromonte, c’è Giacono Madaffari e altri soggetti appartenenti a storiche famiglie di ‘ndrangheta originarie di Guardavalle in provincia di Catanzaro: un secondo clan era guidato, infatti, da Bruno Gallace.
Sport. La Ferrari ha svelato la F1-75, la vettura monoposto che schiererà nel Mondiale 2022 di Formula 1. “Sono emozionato, questa vettura è l’espressione dell’impegno e della passione di tutti di noi, frutto di un grande lavoro di squadra. Il nome F1-75 ci ricorda che quest’anno celebriamo i 75 anni della prima vettura che porta il nome del nostro fondatore. E una sfida importante, speriamo di scrivere un’altra pagina di questa storia. Questa è una Ferrari che voglio definire coraggiosa, è evidente che abbiamo voluto interpretare il nuovo regolamento in modo diverso. Sappiamo che le aspettative sono molto alte e che negli ultimi anni i risultati non sono stati all’altezza del nome che portiamo”, ha detto il team principal Mattia Binotto. E poi le parole dei due piloti. Per il monegasco Charles Le Clerc “le aspettative sono alte e vogliamo puntare a grandi risultati nella stagione. La macchina è aggressiva, impressionante. L’obiettivo principale è quello di lavorare assieme per migliorare dopo un anno difficile. Questa stagione sarà fondamentale per noi, le aspettative sono molto alte per tutti e c’è molto lavoro dietro. Cercheremo quindi di ottenere grandi risultati durante l’imminente mondiale. La F1-75? Mi piace molto la macchina e la amerò ancora di più quando sarò in pista”. E lo spagnolo Carlos Sainz: “So che ci si aspetta molto da me, con Leclerc dovremo lavorare assieme per una grande stagione”.
Per oggi è tutto, magari troppo. Sapete tutto da giornali, siti e tv del Super Tutto Draghi molto arrabbiato con i partiti che sostengono il Governo di disunita nazionale per le continue liti: il presidente del Consiglio è andato da Mattarella per parlare di questo e dell’imminente viaggio a Mosca per incontrare Putin e fare da mediatore per la crisi ucraina. Pare che Draghi sia stato chiaro: così non si può andare avanti. E in effetti non credo che l’Italia possa permettersi una crisi di Governo in questo momento.
Buona giornata