Tanomattinale 17 gennaio 2022: Acireale, risolto (forse) il “cold case” di Agata Scuto; Omicron “ci colpirà tutti”; Fico fiducioso, presidente della Repubblica entro il 3 febbraio; femminicidio in Calabria; di nuovo missili coreani; un siciliano di Avola a Melbourne al posto di Novac cacciato
Amici e amiche del #Tanomattinale buon lunedì.
I “cold case”, i casi freddi di cronaca nera riguardanti delitti irrisolti da lungo tempo, attraggono molto l’opinione pubblica. Dunque fa certamente scruscio (rumore) la notizia di apertura di oggi, con un flash delle 6,09, l’Ansa ci racconta che sembra risolto un “cold case” siciliano di più di dieci anni fa.
Un uomo di 60 anni è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Acireale per l’omicidio e l’occultamento del cadavere di Agata Scuto, la ragazza disabile 22enne scomparsa di casa dal giugno del 2012 il cui corpo non è stato mai trovato. Della vicenda si è occupato intensamente il programma “Chi l’ha visto. La madre raccontò allora di averla lasciata a casa da sola e di essere andata con l’altro figlio, Cristian, dalla nonna, non trovandola più al ritorno. Così il fratello di Agata denunciò la sua scomparsa ai carabinieri. Nei confronti dell’uomo è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catania su richiesta della Procura distrettuale etnea. Per l’accusa, le indagini dei carabinieri sul ‘cold case’ hanno “consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’uomo in ragione sia del rapporto particolare che egli aveva instaurato nell’ultimo periodo con la ragazza, che non usciva mai di casa da sola, né intratteneva rapporti con altre persone, sia delle falsità delle notizie fornite agli inquirenti dallo stesso circa i suoi spostamenti il giorno della scomparsa di Agata”. In particolare, l’indagato “avrebbe cercato di inquinare le prove anche ottenendo da conoscenti la conferma del suo falso alibi”. Per chi ha seguito le cronache del tempo – basta riguardarle – questi indizi sembrerebbero chiaramente portare ad un nome, ma naturalmente bisogna aspettare che venga fatto ufficialmente, le sorprese sono possibili.
Coviddi. Mentre in Italia, con due milioni e mezzo di persone contagiate in isolamento, si parla di picco vicinissimo, a sentire certe cose è inevitabile fare scongiuri sotto il tavolo. Ribadendo più o meno i concetti espressi dal “guru” statunitense Anthony Fauci e dal direttore europeo dell’OMS Hans Kluge, il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite ieri a Domenica In su Rai, è sembrato molto sicuro: la variante Omicron, entro la fine dell’anno, ci colpirà tutti quanti. “La variante Omicron raggiungerà tutti, non c’è scampo. Non c’è dubbio che entro la fine del 2022, salvo un’altra variante, io credo che quasi tutta la popolazione bene o male incontrerà questa variante. Raggiungerà tutti. Poi c’è chi è vaccinato e chi non è vaccinato, che avrà problemi”, ha detto Sileri. E ancora: “Se non arriva un’altra variante, entro la fine del 2022 quasi tutta la popolazione bene o male avrà incontrato questa variante … Dovremo convivere con un virus. Non so se la Omicron sarà la variante dominante. Ogni quanto dovremo vaccinarci? Ce lo dirà la scienza. E’ probabile che serva un upgrade (aggiornamento, n.d.r.) del vaccino che abbiamo, è possibile che ci siano altre varianti”. Sulla possibilità di modificare il bollettino quotidiano, in particolare sulla distinzione tra ricoveri di malati e di positivi, non ha escluso novità: “Sono d’accordo sulla necessità di una revisione che potrà essere fatta entro un paio di settimane con la distinzione tra positivi e malati”. Dette così, le cose fanno impressione. Credo tuttavia che Sileri abbia voluto ipotizzare un futuro endemico per il Sars-Cov 2, cosa peraltro ragionevole e sottolineare con forza le prospettive diverse, in quest’ottica, tra vaccinati e non.
Quirinale story. Tra una settimana, il 24 gennaio alle 15, le Camere riunite cominceranno a votare per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. E mentre è ancora grande l’incertezza sulle candidature, a parte quella del vecchio B peraltro non ancora ufficializzata, il presidente della Camera Roberto Fico, ospite di Lucia Annunziata a ‘Mezz’ora in più’, si è mostrato fiducioso su una soluzione rapida: ‘L’auspicio è che entro il 3 febbraio ci sia il nuovo presidente della Repubblica e mi auguro che ci sia il nome più condiviso”. Il 3 febbraio, lo ricordo, è il giorno della scadenza naturale del mandato del presidente Sergio Mattarella. Per Fico serve un ”profilo di alta moralità” per il nuovo capo dello Stato che deve essere “un’ancora per la nostra Repubblica, che spesso è troppo bistrattata”, un presidente della Repubblica con un profilo ”aderente alla nostra Costituzione e ai principi e ai valori forti che rappresentano in tutto e per tutto il nostro Paese, che è un Paese dove c’è una grande civiltà”. ‘Ce ne sono molti”, che rispondono a questi requisiti, ha assicurato. E poi il presidente della Camera, con la consueta sobrietà, ha aggiunto: “Per me è una grandissima responsabilità. In questi due anni il Parlamento è stato sempre aperto e sarà così anche per l’elezione del capo dello Stato. Stiamo completando i protocolli di sicurezza. Si partirà dai senatori a vita, le votazioni saranno con blocchi da 50”.
La mattanza non si ferma, l’ennesimo femminicidio si è consumato in Calabria, dove un 49enne avrebbe ammazzato la moglie al culmine di una violenta lite nella loro abitazione a Motta Santa Lucia, piccolo centro di 800 abitanti in provincia di Lamezia, dove la coppia viveva da qualche mese. L’uomo, secondo la prima ricostruzione dei carabinieri, al culmine di una lite forse per ragioni economiche avrebbe aggredito e soffocato la moglie nella camera da letto. Poi, avrebbe telefonato al datore di lavoro e raccontato quanto accaduto. L’assassino è stato fermato poiché “gravemente indiziato del delitto di omicidio volontario aggravato ai danni della consorte”. Le indagini, coordinate dal magistrato del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia, sono svolte dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Soveria Mannelli, supportati da personale della stazione di Conflenti e del Nucleo Investigativo del Gruppo di Lamezia Terme.
Mondo. Ci informa l’Ansa con un flash delle 4,59, l’irrequieto e sempre pericoloso Kim-Jong Un continua ad agitarsi: Seul fa sapere che la Corea del Nord ha lanciato due sospetti missili balistici a corto raggio verso est dall’aeroporto Sunan di Pyongyang, in quella che è la quarta dimostrazione di forza dall’inizio dell’anno, con le prime due (del 5 e dell’11 gennaio) annunciate come effettuate con missili ipersonici di nuova concezione. Il Comando di Stato maggiore congiunto della Corea del Sud, nel dare l’aggiornamento sul numero dei “proiettili non meglio identificati”, ha spiegato che “attualmente, il nostro esercito sta monitorando e controllando i movimenti correlati nordcoreani, mantenendo una posizione di prontezza”.
Chiudo con lo sport, con una notizia di orgoglio siciliano. Al posto di Novac DjoKovic espulso dall’Australia e volato a Dubai, scenderà in campo un tennista italiano, Salvatore Caruso, detto Sasà, ripescato dalle qualificazioni. Il 29enne siciliano di Avola è attualmente 150esimo nella classifica mondiale e tra pochissimo, alle 7,20 ora italiana, al primo turno degli Open d’Australia i tennis sfiderà Miomir Kecmanovic, anch’ egli serbo. «Mi dispiace per Djokovic — è stato il commento di Caruso, protagonista di un imprevisto e improvviso momento di gloria e di notorietà internazionale —, sono il lucky loser (perdente fortunato n.d.r.) più famoso della storia. Onestamente fra tennisti non si è parlato troppo della vicenda Nole. Qui ci giochiamo uno slam e siamo concentrati sul nostro lavoro. Per lui è una brutta botta, ma è un grandissimo campione e credo che col tempo troverà la forza per superare anche questo momento di difficoltà».
Forza Caruso. E’ tutto, buona giornata