Amiche e amici del #Tanomattinale, sempre di più e sempre più fedeli, vi auguro un’ottima giornata, eccomi con voi.
Il neonato Governo della Repubblica italiana guidato dal professor Mario Draghi si può già vantare di un record che non è affatto esaltante: quello delle sciarre (liti per gli amici nordici, ma la parola siciliana è troppo bella, io l’ho scritto in palermitano ma i catanesi dicono “scierra”) tra i ministri prima ancora del voto di fiducia del Parlamento. Più che sciarra, come sapete c’è stato un durissimo attacco di Massimo Garavaglia, neo ministro del turismo leghista – guarda caso – al riconfermato ministro della salute e della Speranza per l’ordinanza di rinnovata chiusura degli impianti di sci emanata alla vigilia della riapertura, quando già organizzazione e personale erano preparati al nuovo “via”.
Dicono e scrivono in tanti che è una “falsa partenza” del Governo, ma molto umilmente io non ci trovo niente di così sorprendente: purtroppo è la prima e non sarà certo l’ultima di una serie di sciarre tra parti politiche incompatibili, sia per le idee che per le persone, di un Governo formato da una componente, quella cosiddetta tecnica di stretta fiducia del Super Commissario Mario, che dovrebbe, il condizionale è più che mai d’obbligo, camminare spedita e sicura e un’altra, quella di origine e marca partitica, che essendo alla mercé e sotto continuo ricatto di personaggi che conosciamo bene e che non sono cambiati di colpo, difficilmente e non prestissimo raggiungerà l’obiettivo di una civile e composta convivenza per un obiettivo comune fondamentale, la salvezza del nostro Paese. Ecco perché è sempre più importante ascoltare le parole e i messaggi di Draghi domani alle Camere anche rispetto a questo delicatissimo aspetto della coesione e della comunicazione coordinata.
Nel merito della questione oggetto della sciarra, penso che entrambe le posizioni siano condivisibili: ha ragione nella sostanza Garavaglia, quando dice che certe decisioni non potevano essere comunicate all’ultimo minuto quando già tutto era stato predisposto negli impianti sciistici, ma ha ragione anche Speranza quando replica che salute e sicurezza (per me di più, ma è opinione personale) vengono al primo posto e che la decisione, comunicata tardivamente, è condivisa dal Governo.
E’ questione spinosa e importantissima quella dell’eterno “conflitto” tra ragioni della salute e del lavoro, sulla quale attendiamo messaggi e parole chiari e forti – anche relativi alla civile convivenza tra i partiti e alla fine immediata della rissosità pubblica – e comportamenti conseguenti e definitivi dal Presidente del Consiglio e dalla sua nuova squadra. Anche perché si è riaperta, con una sentenza del TAR che ne ribadisce la pericolosità dell’inquinamento per la salute, la drammatica questione dell’ILVA di Taranto. In questo e in altri casi dovremo capire bene cosa significa in Italia il Ministero della transizione ecologica.
Per il resto, mi associo convintamente all’accorato appello lanciato ieri sera a “Linea notte” del TG3 dalla grande Giovanna Botteri: basta con questa continua, stucchevole, fuorviante passerella pubblica di opinioni totalmente contrastanti e agli antipodi degli scienziati impegnati sul fronte Covid. L’autoreferenzialità e la visibilità sono una cosa, la chiarezza dell’informazione su argomenti così drammatici per un pubblico spaventato da dati e varianti molto preoccupanti sono un’altra cosa ben più importante. Non possiamo sentire nello stesso giorno voci che sollecitano un muovo lockdown totale, altre che dicono che è inutile e sbagliato. E’ arrivato il momento di provare a cambiare registro anche su questo, non so come ma va fatto.
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