Tanomattinale

#Tanomattinale 12 marzo 2022: in Sicilia psicosi benzina; Guerra in Ucraina: via Zelensky a Washington; Biden evoca ancora la terza guerra mondiale; Putin licenzia spioni e generali; Palermo, la confessione dell’assassino di Caravello

Amiche e amici del #Tanomattinale buon sabato.

Oggi apro con una notizia che, per adesso, ci interessa e tocca più da vicino della guerra. L’escalation quotidiana ormai folle e incontrollata dei prezzi dei carburanti causato dalla guerra in Ucraina e soprattutto lo sciopero annunciato dagli autotrasportatori a partire da lunedì prossimo (“Le aziende sospenderanno a livello nazionale i loro servizi per causa di forza maggiore”, ha comunicato Trasportounito) stanno spingendo in queste ore moltissimi siciliani a fare scorte di carburante, ma anche generi alimentari. E’ già psicosi vera e propria con scena da isteria collettiva. Molti supermercati sono stati ieri presi d’assalto e già diversi scaffali risultano vuoti, mentre in molti distributori di benzina è terminato il carburante, soprattutto il diesel, con lunghe file di auto sulle strade. Ho visto ieri pomeriggio scene di code lunghissime, incredibili, in quasi tutte le pompe di un pezzetto di territorio etneo, con conseguenze sul traffico fortemente rallentato.

Panico diffuso, in modo forse ingiustificato ma comprensibile; e anche se il Super Tutto Premier, non più Super Tutto Mario Draghi dice che non siamo in economia di guerra, molta gente ha invece una sensazione assolutamente opposta e si rischia un ulteriore peggioramento. La situazione è ancora più caotica in Sardegna, dove un messaggio audio virale di una persona evidentemente fuori di testa sui social, che annunciava 15 giorni di sciopero degli autotrasportatori, ha provocato psicosi diffusa. Speriamo bene, si rischia seriamente un innalzamento veloce della tensione sociale.

Guerra Russia- Ucraina, giorno 17. Comincio con uno sberleffo clamoroso, una ironica ed eclatante forma di protesta. All’ingresso dell’ambasciata russa a Washington, come si vede nella foto, ignoti hanno installato un palo di ferro con un cartello verde che segnala “President Zelensky way”, via Presidente Zelensky, proprio di fronte all’ingresso della sede diplomatica di Mosca.

Il palo è decorato in giallo e blu, i colori nazionali ucraini, e con alcuni girasoli di carta, il fiore simbolo di quel Paese.Sul campo continua il martellamento degli attacchi delle forze russe ormai molto vicine a Kiev dove all’alba sono suonate le sirene antiaeree. Allarme aereo anche a Leopoli e, secondo quanto riferiscono i media locali, anche a Odessa, Kharkiv, Cherkasy e Sumy.

Le autorità ucraine accusano la Russia di aver colpito e danneggiato l’ospedale oncologico e vari edifici residenziali a Mykolaiv, nel sud del Paese, con bombardamenti con artiglieria pesante. Al momento del raid si trovavano nella struttura il direttore Maksim Beznosenko e centinaia di pazienti, ma al momento non si registrano vittime.E ora le parole di Joe Biden, che evoca ancora la Terza Guerra Mondiale, dicendo però che non vuole combatterla.

Sembra diventato il bruttissimo sport preferito da questi signori, si fa per dire, protagonisti della terribile storia che stiamo vivendo: il presidente degli Stati Uniti, quello ucraino Zelensky, il ringhioso ministro degli esteri russo Lavrov me parlano continuamente, terrorizzando il mondo e soprattutto i bambini che li ascoltano nelle loro evoluzioni dialettiche piene di retorica della guerra e di minacce e messaggi ad avversari, ma anche a uso interno. Una vera schifezza ormai stucchevole, come se qualcuno alla fine questa guerra nucleare che metterebbe la parola fine all’umanità la volesse davvero. E’ un gioco perverso e pericolosissimo. L’ultimo a parlarne è stato appunto Biden: “Non combatteremo una guerra contro la Russia in Ucraina”, ha detto. “Il confronto diretto tra NATO e Russia è la terza guerra mondiale, qualcosa che dobbiamo sforzarci di prevenire. Continueremo a stare insieme ai nostri alleati in Europa e a inviare un messaggio inequivocabile: difenderemo ogni singolo centimetro del territorio della NATO con tutta la forza di una NATO unita e galvanizzata”, ha affermato. Il presidente Usa ha anche annunciato le nuove misure contro la Russia, il bando contro “pesce, alcolici e diamanti” da Mosca. Vladimir Putin è “l’aggressore e deve pagare il prezzo”.

Gli Stati Uniti revocano dunque alla Russia lo clausola di nazione più favorita, mettendo di fatto fine a rapporti commerciali normali e aprendo a dazi pesanti sui prodotti Made in Russia. “Difenderemo ogni singolo centimetro della Nato” ha poi ribadito Biden sottolineando ancora una volta che “gli Usa non combatteranno una guerra contro la Russia”. “Andremo alla caccia dei beni che gli oligarchi hanno ottenuto in modo disonesto”. Poi altre minacce: “Se userà armi chimiche, Mosca pagherà un alto prezzo” ha detto Biden precisando di non voler divulgare informazioni di intelligence. “Lui sperava di dominare l’Ucraina senza combattere. Ha fallito. Sperava di rompere la determinazione europea. Ha fallito. Sperava di indebolire l’alleanza transatlantica. Ha fallito. Sperava di dividere la democrazia americana, in termini di posizioni. Ha fallito”. Da parte sua, il presidente russo Vladimir Putin non sembra molto soddisfatto dell’andamento della guerra: secondo quanto riferisce il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov,citato dal quotidiano “Ukrayinska Pravda”, il capo del Cremlino avrebbe licenziato otto generali e messo agli arresti domiciliari i vertici del servizio di spionaggio estero dell’Fsb (Soims) vale a dire, il numero uno Sergei Beseda, e il suo vice, Anatoly Bolukh. Putin avrebbe licenziato i comandanti perché “non hanno fatto il loro lavoro” nella guerra in corso in Ucraina mentre sarebbero già stati nominati nuovi generali. I cambiamenti nella leadership militare potrebbero ora comportare anche un cambiamento nella strategia di guerra, secondo la stessa fonte.

Chiudo con una notizia di cronaca. Alessandro Sammarco, 20 anni, nipote del boss Giuseppe Bronte, si è presentato ieri sera alla caserma Carini dei carabinieri in piazza Verdi a Palermo accompagnato dal suo avvocato e ha confessato di avere ucciso Natale Caravello perché si era opposto al fidanzamento con la figlia. Si è risolto così nel giro di poche ore l’omicidio avvenuto nel rione palermitano di Brancaccio. Sammarco è stato portato poi alla Mobile dove è stato interrogato. Ha raccontato che in via Matera c’è stata l’ennesima discussione finita in lite. L’uccisione di Caravello è stata un’esecuzione vera e propria con due colpi a bruciapelo in testa. Il sostituto procuratore Gianluca De Leo ha disposto il fermo di Sammarco, portato in carcere. E’ entrato in caserma dandosi pugni in testa: “Mi sono consumato. Mi sono consumato”. Con il suo avvocato Corrado Sinatra hanno varcato la porta della caserma Carini dei carabinieri e ha raccontato di essere lui l’autore dell’omicidio. “Era sconvolto – ha detto l’avvocato – mi ha raccontato cosa fosse successo e siamo andati insieme in caserma. Era una situazione che andava avanti da un anno circa. Il padre della ragazza si opponeva al rapporto con la figlia”. Le indagini comunque proseguono per verificare la confessione.

E’ tutto, buona giornata. (foto dal web)

Gaetano Perricone

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