Amiche e amici del #Tanomattinale, fedelissimi e non, vi auguro una serena e proficua giornata. Che sarà sicuramente importante, comunque e da qualunque punto di vista la si guardi, per il nostro Paese: tra stasera e massimo domani il Super Commissario Mario salirà al Quirinale dal presidente Mattarella a sciogliere la riserva, presentando il nuovo Governo della Repubblica Italiana, che avrà certamente la fiducia del Parlamento visto che tutti, tranne una, la fratellona fascio-sovranista (ci potrebbe essere pure Leu, ma non credo si lasceranno sfuggire la possibilità di una riconferma del Ministro della Speranza) hanno detto sì al professore Mario Draghi.
Confesso senza alcun problema che, a quasi 65 anni e con una storia e un sentire personali permeati ancora oggi dall’ideologia, rispetto a questa cosa nascente che somiglia molto a un Governo di unità nazionale, la mia anima e la mia mente sono divise a metà: da un lato c’è la parte curiosa, pragmatica e speranzosa che mi suggerisce che forse questo tentativo dell’accoppiata Mattarella-Draghi, con benedizione urbi et orbi della Von Der Leyen, Merkel, Biden & C, è davvero l’ultima spiaggia per l’Italia in pieno dramma pandemico, economico e sociale; dall’altra c’è la parte sentimentale e umorale che mi spinge allo sconcerto più totale, molto vicino allo schifiamento, per il formarsi di questo vischioso “blob” di idee, obiettivi, ideali totalmente agli antipodi e di persone che non credo finiranno di odiarsi, nella migliore delle ipotesi di non fidarsi a vicenda, solo perché il professor Mario Draghi li ha messi tutti insieme e soprattutto perché alla gestione della super torta del Recovery Fund, alla “grande abbuffata” di ferreriana memoria (battutaccia), sono tutti e in modo diverso interessati.
Mi rendo conto che questo è il pensiero retrò di un anzianotto di altri tempi, molto diversi da quelli tremendi attuali. Mi conforta tuttavia percepire e in qualche caso esplicito sapere che non solo solo in questo travaglio interiore e, nell’ambito di questo ragionamento, mi sento di esprimere un sommesso e sincero apprezzamento per l’annunciata decisione di Alessandro Di Battista, che non mi ha mai entusiasmato per le sue sue troppe “urla”, ma che sicuramente interpreta un senso di disagio che in questi giorni e in queste ore alcuni di noi, forse più che alcuni, stanno vivendo, ciascuno a suo modo e nella propria ottica.
Aspettiamo comunque il “parto” della nuova squadra di Governo e del suo programma, che avrà certamente la buona novità stellata, “made in Grillo”, del Ministero della transizione ecologica, che con obiettivi, compiti e competenze ovviamente molto più forti e ambiziosi sarà una sorta di “promozione” del DITEI, Dipartimento per la transizione ecologica e gli investimenti verdi, già presente tra le direzioni operative del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Personalmente, avrei trovato molto innovativo e all’avanguardia un transitorio Ministero per il Coviddi, temporaneamente distaccato da quello della Salute, che non può dimenticare come sta accadendo in tante parti d’Italia – ne sono testimone diretto e più avanti né scriverò a chi di dovere – tutte le altre drammatiche patologie. Lo affiderei a gente brava come Pregliasco o meglio ancora alla mitica Antonella Viola, anche se spetterebbe di diritto, come titolare del copyright, alla signora Angela di Palermo 🤣😜 (scherzo eh, per carità, ogni tanto ci vuole).
E a proposito di contagi, non condivido e mi preoccupa molto questa idea del presidente Musumeci di “aprire” domenica 14 febbraio, in vista del probabile passaggio dalla Sicilia a zona gialla, a pranzi e cene di San Valentino. Ci penserei più di due volte, sinceramente, temo molto che possa essere causa di nuova escalation di contagi, ormai sappiamo bene che buonsenso e moderazione non abitano da queste parti.
L’ultima notizia, che mi ha fatto molta impressione, è l’intossicazione da monossido di carbonio che ha quasi ucciso in casa a Roma il popolare archeologo-scrittore Valerio Massimo Manfredi e la compagna. Perdita della caldaia o dell’impianto condominiale, sono cose che fanno paura perché possono succedere a tutti noi.
Ps: ho dimenticato una cosa importante e doverosamente la aggiungo: mi piace moltissimo, la trovo buona e giusta oltre che adeguata ai tempi, la sentenza della Corte Costituzionale che definisce “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia”, e di “una tramontata potestà maritale, non più coerente con i principi dell’ordinamento e con il valore costituzionale dell’uguaglianza tra uomo e donna”, l’attuale sistema di attribuzione del cognome del padre ai figli. Forza, adesso tocca al legislatore.
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Pubblicato da Gaetano Perricone su Giovedì 11 febbraio 2021
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