Tanomattinale

Tanomattinale 11 aprile 2022: 17enne paga decine di migliaia di euro contro i bulli a guardie del corpo quasi coetanei; ballottaggio francese all’ultimo voto; guerra in Ucraina: Zelensky e i “bastardi sotto la bandiera russa che uccidono, torturano, saccheggiano”; la visione opposta di Papa Francesco e del vescovo Kirill; il “macellaio” ceceno Kadyrov, “prenderemo Kiev”; allarme per sostanze radioattive rubate a Chernobyl; Ferrari formidabile e di nuovo vittoriosa

Amiche e amici del #Tanomattinale buon lunedì.

Apro oggi con una notizia che mi sembra mostruosa e che ci deve fare riflettere molto sullo “stato dell’arte” della diffusione della violenza, fisica e morale, tra i giovani. Come ci racconta il “Corriere del Veneto”, ripreso dall’ANSA, un 17enne vicentino per difendersi e proteggersi dai bulli che lo perseguitavano a scuola, avrebbe deciso di pagare, a quanto pare assolutamente di propria iniziativa, tre quasi coetanei per essere scortato durante i suoi spostamenti, anche in auto. Le tre guardie del corpo anti-bulli, approfittando della fragilità e delle paure del ragazzo, lo avrebbero costretto a versare somme incredibili per questa età, addirittura da 20mila fino a 100mila euro, è la cifra ipotizzata dai magistrati. Dopo avere scoperto gli ammanchi notevoli di denaro, i genitori hanno denunciato il fatto ai carabinieri. Il terzetto di guardie del corpo (19,21,25 anni), trasformatisi a loro volta in bulli ricattatori, è stato rinviato a giudizio dal gup per circonvenzione di incapace. Una storia secondo me terribile e inquietante, un ulteriore spinta per i genitori ad essere sempre molto attenti e vigili alle prime difficoltà dei figli nella loro rete di relazioni.

Passo rapidamente all’argomento che più interessa il mondo in queste ore, le elezioni francesi, obiettivamente fondamentali per il futuro dell’Europa con dentro una guerra terribile e minacciosa in corso. Gli ultimi dati ufficiali, aggiornati alle 8,05 di stamattina con il 99 per cento dei seggi scrutinati, confermano che al ballottaggio di domenica 24 aprile contro il presidente Emmanuel Macron al 27,6 per cento delle preferenze andrà ancora una volta la fascio-sovranista Marine Le Pen con il 23,4. Al terzo posto ha raggiunto un ottimo 22 per cento il candidato della sinistra radicale Jean Luc Melenchon, che ha già invitato il suo popolo “a non dare neanche un voto” alla Le Pen. La signora dovrebbe invece prendersi il 7,1 per cento dei voti ottenuti dal fascistone Eric Zemmour, ma anche mettendoci considerando gli oltre 26 per cento degli astenuti e considerato anche il 15 per cento dei voti presi dagli altri quattro candidati che molto difficilmente indicheranno di votarla, la riconferma di Macron, salvo sorprese sempre possibili soprattutto in questo clima, è più che probabile. Per me sarebbe una buona notizia, non certo perché – lo dico francamente – io sia un estimatore del presidente fighetto dalle idee non sempre chiare ma perché credo che questo sia uno di quei casi in cui più che mai, per il mondo intero, vale il famoso detto siciliano “megghiu u tintu pruvatu che un bonu (ma quando mai) a canusciri”. Non la traduco per gli amici nordici, è troppo facile.


Guerra Russia-Ucraina, giorno 47.
Tra bombardamenti notturni ancora intensi e nuovi orrori denunciati dagli ucraini a Buzova, spiccano ancora le parole forti dell’ultima esternazione del presidente ucraino. Traduco da Ukrimform delle 2,52 di stanotte: “Le autorità ucraine stanno facendo tutto il possibile per assicurare alla giustizia ogni militare russo che commette crimini di guerra nel nostro paese.
“Un’altra settimana della nostra lotta per la libertà, per lo Stato, sta volgendo al termine. Un’altra settimana in cui l’Ucraina sopravvive nonostante tutti gli sforzi della Russia per distruggerci. Ci difendiamo. Contrattacca”, ha detto Zelensky nel suo ultimo discorso. Il Presidente ha evidenziato lo sviluppo dei legami con i partner internazionali, grazie ai quali l’Ucraina riceve assistenza e promuove nuove sanzioni contro la Federazione Russa. Inoltre, Zelensky ha assicurato: “Stiamo facendo tutto il possibile per assicurare alla giustizia ogni bastardo che è venuto nella nostra terra sotto la bandiera russa e ha ucciso la nostra gente. Chi ha torturato la nostra gente. Distrutto le nostre città. Saccheggiato e tormentato”. L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia è in corso. Gli invasori bombardano e distruggono le strutture chiave delle infrastrutture critiche e civili, torturano brutalmente e uccidono gli ucraini”.


E, secondo gli americani ma non mi sorprende, il piano di “terrorizzare” e “brutalizzare” i civili in Ucraina arriva dai “più alti livelli” del Cremlino, fino a Vladimir Putin, ha affermato il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. “La questione dei crimini di guerra e delle atrocità in Ucraina” ricade sul “Cremlino e sul presidente russo”. Sul cui stato mentale, diciamo eufemisticamente alterato, continuano a girare molte voci.
E adesso, nel giorno della domenica delle Palme, ecco le voci totalmente discordanti del Papa, che continua a chiedere una tregua e del patriarca russo. Ha detto ieri Francesco durante l’Angelus (fonte Vatican.va): “Siamo nei giorni che precedono la Pasqua. Ci stiamo preparando a celebrare la vittoria del Signore Gesù Cristo sul peccato e sulla morte. Sul peccato e sulla morte, non su qualcuno e contro qualcun altro. Ma oggi c’è la guerra. Perché si vuole vincere così, alla maniera del mondo? Così si perde soltanto. Perché non lasciare che vinca Lui? Cristo ha portato la croce per liberarci dal dominio del male. È morto perché regnino la vita, l’amore, la pace. Si depongano le armi! Si inizi una tregua pasquale; ma non per ricaricare le armi e riprendere a combattere, no!, una tregua per arrivare alla pace, attraverso un vero negoziato, disposti anche a qualche sacrificio per il bene della gente. Infatti, che vittoria sarà quella che pianterà una bandiera su un cumulo di macerie?”. Da parte sua il patriarca russo Kirill, stretto alleato del presidente Vladimir Putin, ha invitato i sostenitori a unirsi per combattere i “nemici interni ed esterni di Mosca”. “In questo periodo difficile per la nostra patria, possa il Signore aiutare ognuno di noi a unirci, anche attorno al potere”, ha affermato.

“È così che emergerà la vera solidarietà nel nostro popolo, così come la capacità di respingere i nemici esterni e interni e di costruire una vita con più bene, verità e amore”. Kirill, la cui chiesa conta circa 150 milioni di seguaci, nei suoi sermoni ha ripetutamente sostenuto l’operazione militare in Ucraina. Mi chiedo, francamente, come un signore che sostiene una guerra sanguinaria e infame e che incita alla guerra possa essere uomo di chiesa. Domanda fessa, ma me la faccio lo stesso.
Fa risentire la sua inquietante voce Ramzan Kadyrov, capo della repubblica russa della Cecenia e comandante delle milizie cecene impegnate nella guerra in Ucraina, detto “il macellaio” per la sua crudeltà, in un video pubblicato sul suo canale Telegram. “Ci sarà un’offensiva. Non solo su Mariupol, ma anche su altri luoghi, città e villaggi. In primo luogo libereremo completamente Luhansk e Donetsk, e poi prenderemo Kiev e tutte le altre città”. Propaganda? Vedremo.
Chiudo il capitolo sulla guerra con un’altra notizia molto preoccupante. I soldati della Russia avrebbero rubato 133 sostanze altamente radioattive dai laboratori di ricerca della centrale di Chernobyl. L’agenzia statale ucraina per la gestione della zona di esclusione, riferisce la Bbc, denuncia che i soldati russi sono entrati in aree riservate dell’impianto e hanno sottratto sostanze potenzialmente letali: “Anche una piccola quantità è mortale se gestita in modo non professionale”, rende noto l’agenzia, evidenziando che “al momento non è nota la posizione delle sostanze rubate”.

La Bbc ha precisato giustamente che non è possibile verificare la denuncia in maniera indipendente.
Finisco con un’ottima notizia di sport. La Ferrari di Charles Leclerc, dopo il primo in Barhein, ha vinto il Gran Premio d’Australia, terza prova della stagione 2022 di Formula 1. Sul circuito cittadino di Melbourne ha tagliato il traguardo al secondo posto la Red Bull di Sergio Perez, mentre è terza la Mercedes di George Russell. Quarta l’altra Mercedes di Lewis Hamilton. “E’ la prima vittoria in cui abbiamo controllato, ma che macchina che avevamo, è fortissima e molto affidabile”, ha commentato con grande gioia Charles Leclerc, in testa nel Gran Premio d’Australia dall’inizio alla fine. “Le gomme hanno tenuto benissimo. Sono molto felice, è incredibile vincere qui. E’ grandioso tornare in queste posizioni dopo le due difficili annate che abbiamo avuto”. Nella classifica del Mondiale piloti Charles Leclerc vola con 71 punti, davanti a George Russell con 37, Carlos Sainz 33, Sergio Perez 30, Lewis Hamilton 28 e il pricipale rivale Max Verstappen, al secondo ritiro in tre Gran Premi, con 25 punti.
E’ tutto, buona giornata.

(le foto dal web)

Gaetano Perricone

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