Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno fra tanti ricordi.
È certamente straordinario quello dell’inizio del Maxiprocesso a Cosa Nostra, per me vale l’apertura di questa quotidiana nota sulle cose che ci accadono intorno alla quale sono ormai molto affezionato, confortato dalla costante e affettuosa presenza di alcuni di voi, pochi ma ottimi.
Lo storico e monumentale processo alla mafia ebbe inizio a Palermo, presieduto da Alfonso Giordano nell’aula bunker dell’Ucciardone, il 10 febbraio del 1986, esattamente 35 anni anni fa. Imponenti le cifre: 475 imputati con circa 200 avvocati. Il primo grado si concluse il 16 dicembre del 1987 con 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di carcere. Fu un passaggio storico straordinariamente importante, mai da dimenticare non soltanto perché fu una pesante sconfitta – non definitiva, la guerra continua come dimostrano i 26 arresti di oggi tra Sicilia, Lombardia e Veneto – per Cosa Nostra e certamente una vittoria dello Stato e della legalità, ma anche perché fu il frutto del formidabile lavoro istruttorio dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ai quali noi, i nostri figli e nipoti dobbiamo e dovremo tantissimo per sempre.
Il 10 febbraio è anche, dal 2004, il “giorno del ricordo”. Per rammentarne in modo chiaro il significato anche ai più giovani, riporto qui un passaggio di un grande discorso di tre anni fa del presidente della Repubblica Mattarella: ” Le foibe, con il loro carico di morte, di crudeltà inaudite, di violenza ingiustificata e ingiustificabile, sono il simbolo tragico di un capitolo di storia, ancora poco conosciuto e talvolta addirittura incompreso, che racconta la grande sofferenza delle popolazioni istriane, fiumane, dalmate e giuliane. Alla durissima occupazione nazi-fascista di queste terre, nelle quali un tempo convivevano popoli, culture, religioni diverse, seguì la violenza del comunismo titino (il leader della vecchia Jugoslavia era il maresciallo Josip Broz Tito, nella seconda foto scattata da me a Spalato nel 1977, n.d.r.) che scatenò su italiani inermi la rappresaglia, per un tempo molto lungo: dal 1943 al 1945. Anche le foibe e l’esodo forzato furono il frutto avvelenato del nazionalismo esasperato e della ideologia totalitaria che hanno caratterizzato molti decenni nel secolo scorso”.
Passando alle strane cose di oggi, aumentano curiosità e fibrillazioni in vista della fine del lavoro preparatorio al nuovo Governo del Super Commissario Mario. Certo, agli anzianotti e per giunta antichi cronisti come me – e non solo a me – ha fatto una certa impressione vedere sfilare nello stesso giorno a Montecitorio per incontrare il presidente del Consiglio incaricato la diva Boschi, il vecchio signor B, il fratello del commissario Montalbano, Beppe Grillo e il rozzo selfista, che si può dire molto probabilmente sosterranno insieme il nascente Governo di pressoché unità nazionale – anche se non credo affatto che smetteranno di odiarsi più o meno cordialmente – , ma anche la fratellona fascista sovranista, che conferma che resterà all’opposizione ma con atteggiamento costruttivo “patriottico”. Cose mai viste e inimmaginabili fino a qualche giorno fa, forse davvero necessarie per salvare il nostro Paese, vedremo. In ogni caso la politica di questi tempi non rischia di annoiarci … Ora aspettiamo il programma e la squadra.
Finisco con il Covid. Se, mi risulta personalmente, sta funzionando molto bene in Sicilia la registrazione delle vaccinazioni per gli over 80 e comunque per me fa bene il presidente della Regione a volere che restiamo arancioni, preoccupano parecchio le notizie che arrivano dall’Umbria su vari casi di contagio di bambini piccoli, dai 6 ai 10 anni e anche meno, colpiti sembrerebbe da qualcuna delle inquietanti varianti. Seguiremo con ulteriore apprensione.
Per oggi può bastare, buona giornata agli affezionati amici del mattinale.
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Pubblicato da Gaetano Perricone su Martedì 9 febbraio 2021
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