“Surfing on rough seas”: procedure per il rilancio delle aziende in crisi

Palermo – Si terrà venerdì, dalle ore 9 alle 14, nella sala gialla di Palazzo dei Normanni il convegno dal titolo “Surfing on Rough Seas – Quali procedure per la continuità ed il rilancio delle aziende in crisi”, organizzato dall’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Palermo.

Nella prima parte del convegno saranno illustrate le nuove procedure concorsuali e il superamento della crisi delle imprese. Nella seconda parte dell’incontro saranno analizzate le procedure di salvataggio per le società in mano pubblica.

Durante l’incontro saranno anche illustrati alcuni dati dell’Irdcec (istituto di ricerca dei dottori commercialisti e degli esperti contabili) riguardanti il numero delle aziende fallite nel primo semestre dell’anno e dei concordati aperti nello stesso periodo.

I fallimenti, in Italia, sono cresciuti del 5,9 per cento rispetto al primo semestre 2012. In Sicilia, nello stesso periodo, si registra un aumento del 21 per cento dei crack finanziari. Per le imprese che invece hanno optato per procedure che consentano la sopravvivenza, come i concordati, l’aumento è stato del 72,5 per cento in Italia. In Sicilia, nel periodo compreso tra gennaio e giugno, si registra un aumento dei concordati del 179,2 per cento. Inoltre, per la continua riduzione delle nuove partite iva (-5,2 per cento dall’inizio dell’anno), risulta fondamentale mantenere in vita le imprese esistenti.

«Attraverso la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti (agenzia delle entrate, mondo bancario, Inps, Inail, associazioni imprenditoriali e ordini professionali) – afferma Fabrizio Escheri, coordinatore regionale Odcec della Sicilia – si sta diffondendo una cultura della sopravvivenza nella crisi attraverso strumenti come la mediazione tributaria, i piani attestati di ristrutturazione finanziaria, i concordati con continuità della gestione. Si tratta di soluzioni che consentono alle imprese in crisi di non fallire in attesa di una ripresa economica».

Il governo regionale, riconoscendo il lavoro svolto dal tavolo regionale sulle crisi d’impresa – istituito presso la direzione regionale dell’agenzia delle entrate – ha ritenuto di utilizzare le competenze formatisi come commissione consultiva regionale sulle crisi d’impresa.

«I commercialisti italiani, rappresentati dal professore Giancarlo Laurini, commissario straordinario Cndcec – continua Escheri – auspicano che l’esperienza siciliana possa diventare un modello nazionale per la composizione delle crisi imprenditoriali e che attraverso il ruolo di mediatori, svolto dai professionisti, le istituzioni pubbliche e le imprese possano cooperare per superare l’attuale fase di crisi economica. Crisi che riguarda anche le aziende pubbliche delle quali, rotto il tabù del possibile fallimento (vedi caso Amia), bisogna oggi recuperare la possibilità di una gestione efficace, efficiente ed economica».