Stop alle vaccinazioni ai docenti, ma i sindacati non ci stanno

Con l’ordinanza dello scorso 10 aprile in cui il Commissario straordinario per l’emergenza Figliuolo dettava le nuove priorità, si sono di fatto stoppate le vaccinazioni agli insegnanti. L’ordinanza dispone per i vaccini si dia priorità agli over 80 e alle persone fragili.

L’ordinanza, si legge nel testo, risponde all’esigenza “di dovere procedere con la massima celerità a vaccinare coloro i quali, dalle evidenze scientifiche ad oggi disponibili, risultano più vulnerabili qualora infettati dal virus Sars-CoV-2”, e dispone che “in linea con il Piano nazionale del ministero della Salute approvato con decreto del 12 marzo 2021, la vaccinazione rispetta il seguente ordine di priorita’: persone di eta’ superiore agli 80 anni; persone con elevata fragilita’ e, ove previsto dalle specifiche indicazioni contenute alla Categoria 1, Tabella 1 e 2 delle Raccomandazioni ad interim, dei familiari conviventi, caregiver, genitori/tutori/affidatari; persone di eta’ compresa tra i 70 e i 79 anni e, a seguire, di quelle di eta’ compresa tra i 60 e i 69 anni, utilizzando prevalentemente vaccini Vaxzevria (precedentemente denominato AstraZeneca) come da recente indicazione dell’Aifa”.

Ma il governo rassicura: chi ha già avuto la prima inoculazione, il 72% del personale scolastico, farà la seconda sempre con Astrazeneca.

I sindacati lanciano un appello a Draghi

Il Sindacato Nazionale Orizzonte Docenti non condivide il cambio nell’ordine di priorità delle categorie di persone da vaccinare e, quindi, lo “stop” ai vaccini per i docenti a cui gli è stato imposto di dare invece priorità agli over 80 e alle persone più fragili, così come disposto dal Commissario all’emergenza sanitaria, il generale Francesco Figliuolo. “Non si tratta di preferirli rispetto agli anziani o alle persone fragili! Ci mancherebbe altro –sottolinea il presidente nazionale di Orizzonte Docenti, Antonino Ballarino-, ma è solo perché docenti e personale scolastico non devono esporsi ad alcun rischio di contagio e non devono trasformarsi in inconsapevoli veicoli di trasmissione del Covid-19.

Quindi, non una corsia preferenziale immotivata ed ingiustificata, ma una scelta dettata dalla consapevolezza che il docente è chiamato anch’esso – come chi lavora nella sanità e nelle forze dell’ordine – a garantire la salute pubblica, in questo caso di milioni di studenti che adesso devono completare i propri studi. Per noi non ha senso far slittare il piano vaccinale dedicato ai docenti addirittura al prossimo settembre, con la scusa che ormai rimangono ormai pochi mesi per concludere questo anno scolastico e gli esami da preparare. Perché va tenuto presente che la scuola è frequentata da milioni di studenti che vivono situazioni di promiscuità nei mezzi di trasporto, nei luoghi all’aperto e nelle loro famiglie di appartenenza. Poi, però devono frequentare le lezioni in presenza, a contatto sia con i docenti già vaccinati, ma anche con quelli non ancora vaccinati, esponendo questi ultimi a possibili rischi di contagio o correndo il rischio di esserne contagiati”.

A tal proposito, il presidente nazionale del SINOD chiede che “ieri, lunedì 12 aprile, in occasione dell’annunciato incontro della struttura commissariale con i sindacati della scuola, si faccia chiarezza e si prendano le giuste decisioni da adottare per superare lo stop dei vaccini a tutti quei docenti, dirigenti scolastici e personale ATA ancora senza copertura, evitando di compromettere ancor di più il regolare funzionamento dell’attività didattica, dato che la vaccinazione nel mondo della scuola è stata programmata per garantire non solo la salute di studenti e docenti, ma anche la continuità delle lezioni in presenza”.

Ipresidente nazionale di Orizzonte Docenti, Antonino Ballarino, rivolge un appello al premier Mario Draghi, al Commissario all’emergenza sanitaria, al Ministro all’Istruzione, ma anche anche ai Ministri alla Salute e agli Affari regionali, affinchè “si proceda, quindi, alla vaccinazione. Siamo disposti ad incontrare il Governo e confrontarci su questo tema, sul quale  esprimiamo attualmente grande disappunto e sul quale terremo accesi i nostri riflettori a tutela della salute dei docenti interessati, ma anche della popolazione scolastica”. 

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