Dieci opere, tre balletti e dodici concerti all’insegna di innovazione e di curiosità, le due parole chiave della prossima stagione del Teatro Massimo. Oggi la presentazione sul palcoscenico, un evento aperto alla città nel segno della politica di inclusione e di partecipazione del Teatro.
Presenti Leoluca Orlando, sindaco e presidente della Fondazione Teatro Massimo; il sovrintendente Francesco Giambrone; il direttore artistico Oscar Pizzo, il direttore musicale Gabriele Ferro; l’assessore alla Cultura del Comune, Andrea Cusumano. All’insegna dell’innovazione l’apertura di stagione il 23 gennaio, con il Giullame Tell in francese (per la prima volta a Palermo) in occasione dei 150 anni dalla morte di Rossini, riallestito dal Teatro Massimo dalla produzione originale rappresentata per la prima volta alla Royal Opera House del Covent Garden di Londra, regista Damiano Michieletto e direttore Gabriele Ferro.
Debutta nel ruolo del titolo il baritono Roberto Frontali, apprezzatissimo Macbeth della scorsa stagione; accanto a lui un cast d’eccezione di cui fanno parte Nino Machaidze e Enkelejda Shkoza, anche loro a debuttare i ruoli, rispettivamente di Mathilde e di Hedwige.
“Ci accingiamo anche quest’anno con grande piacere a salutare la nuova stagione della Fondazione Teatro Massimo di Palermo – dice Anthony Barbagallo, assessore regionale del Turismo, Sport e Spettacolo – una delle maggiori realtà teatrali del mondo. Un calendario fitto di importanti appuntamenti che vedono, tra l’altro, il ritorno di Zubin Mehta con la Messa da Requiem di Verdi dopo lo straordinario successo registrato a Taormina nell’ambito della programmazione di Anfiteatro Sicilia promossa dall’assessorato che ho l’onore di guidare. Con convinto entusiasmo desidero sottolineare l’importanza che tale occasione offre coniugando in modo speciale musica, cultura, turismo e partecipazione. Uno sposalizio che realizza appieno le aspettative del pubblico e dei tanti visitatori che seguiranno gli eventi in programma”.
“Il percorso delineato in questa stagione – dice il direttore artistico, Oscar Pizzo – conferma la volontà di armonizzare le esperienze dei grandi classici con un repertorio moderno e innovativo”.
Il ritorno di Zubin Mehta, dopo il trionfale concerto dell’estate scorsa a Taormina, un concerto per smartphone e orchestra, il forte impegno del direttore musicale Gabriele Ferro sul podio, la presenza di grandi bacchette come Fabio Biondi, Asher Fisch, Michele Mariotti, Wayne Marshall, George Pehlivanian, Wayne Marshall. E il ritorno di musicisti amatissimi come Giovanni Sollima e Fabrizio Bosso. Il Teatro Massimo presenta la sua stagione di concerti 2018. Dodici appuntamenti da non perdere. “Uno dei segni distintivi di questa stagione – dice il sovrintendente Francesco Giambrone – è quello della qualità dei direttori. Abbiamo stretto e consolidato rapporti con grandi nomi che diventeranno presenze ricorrenti nel nostro teatro”.
La stagione si apre l’8 febbraio con uno i Poemi dell’estasi: la Lyrische Symphonie di Alexander Zemlinsky, su testi del poeta indiano Rabindranath Tagore, e il Le poème de l’extase, in origine pensato come quarta sinfonia, di Aleksandr Skrjabin, straordinarie pagine di musica pochissimo eseguite. A dirigere l’Orchestra del Teatro Massimo sarà il direttore musicale Gabriele Ferro, con la partecipazione del baritono Albert Dohmen, che torna a Palermo in quest’occasione.
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