Sport violento, minacciano l’arbitro: emessi 3 Daspo
Il Questore di Catania, al termine dell’istruttoria curata dalla Divisione Anticrimine, recependo la segnalazione della Compagnia dei Carabinieri di Palagonia e della Stazione CC di Scordia, ha emesso altre tre misure di Prevenzione del D.A.Spo. di cui alla Legge n. 401/89 e successive modifiche, relative all’aggressione dell’arbitro da parte di tre soggetti, avvenuta durante una partita valevole per il Campionato di Coppa Italia “Eccellenza e Promozione” Girone S, disputatasi il 30.4.2023, presso lo stadio comunale “Comandante Luigi Averna” di Riposto, tre le squadra “A.S.D. RSC RIPOSTO – SUPERGIOVANE CASTELBUONO”.
In particolare, i provvedimenti sono stati emessi nei confronti di due addetti al servizio di sicurezza e a un Dirigente accompagnatore dell’ASD RSC RIPOSTO i quali, a seguito di una decisione della terna arbitrale contraria a quest’ultima squadra, hanno minacciato, insultato, strattonato e picchiato l’arbitro ed il suo primo assistente tanto che, alla fine del primo tempo, il Direttore di Gara è stato costretto a richiedere l’intervento dei Carabinieri e, stante le condizioni fisiche e psichiche in cui si trovava dopo l’aggressione, era costretto a sospendere l’incontro di calcio ed a ricorrere alla cure dei sanitari dell’Ospedale di Giarre.
I provvedimenti, uno dei quali in corso di notifica, sono stati emessi per la durata di 5 anni e nella forma aggravata, che comporta la prescrizione dell’obbligo di presentazione presso un Ufficio di P.S. o la Caserma dei Carabinieri durante tutte le partite dell’ASD RSC Riposto, nei confronti degli soggetti addetti alla sicurezza, già destinatari di DASPO, che hanno posto in essere una condotta particolarmente violenta, mentre per il Dirigente il provvedimento è stato emesso per 3 anni e nella forma semplice. L’obbligo di firma del provvedimento già notificato è stato convalidato dalla Autorità Giudiziaria.
I soggetti destinatari dei D.A.Spo., per tutta la durata dei provvedimenti, oltre a non potere entrare più in uno stadio per assistere a qualsiasi partita di calcio pubblica, non potranno più partecipare agli allenamenti e ai ritiri della squadra di calcio “ASD RSC Riposto”.
Inoltre, sono stati emessi ulteriori 3 Divieti di Accesso ai Locali Pubblici, della durata di anni 2 ed 1, nei confronti di tre ragazzi che hanno partecipato, rispettivamente, a due risse verificatesi, la prima, nella notte del 30 aprile a Catania e, la seconda, il 15 gennaio nel comune di Palagonia.
In particolare, nella notte della 30 aprile, personale della Polizia di Stato interveniva a Catania, presso un locale notturno ubicato in via Caff, per una segnalazione di rissa in atto. Poco prima, infatti, due giovani avevano aggredito l’addetto alla sicurezza del locale che aveva intimato loro di allontanarsi in quanto sprovvisti dell’accredito necessario per l’accesso. Nel corso dell’intervento veniva rinvenuto e sequestrato un manganello tipo “telescopico” in acciaio e i due aggressori, con non poche difficoltà, venivano condotti presso gli uffici della Questura; durante il tragitto continuavano a mostrarsi estremamente violenti tant’è che con calci e pugni colpivano le barriere in plexiglass dell’auto di servizio. Per tali motivi venivano denunciati oltre che per rissa anche per resistenza a Pubblico Ufficiale
L’altro provvedimento è stato emesso a seguito dei fatti avvenuti nella notte del 15 Gennaio u.s., allorquando i Carabinieri della Compagnia di Palagonia intervenivano presso un pub sito in quella Piazza Carlo Alberto per segnalazione di lite tra clienti.
Sul posto, i Militari accertavano che poco prima un giovane, proprio dinanzi al locale, a seguito di un violento litigio, aveva accoltellato un ragazzo che, trasportato presso l’Ospedale di Militello Val di Catania, presentava un trauma con ferita da taglio giudicato guaribile in gg. 10 s.c.
Nel corso dell’intervento veniva identificato l’aggressore e veniva rinvenuto e sequestrato un coltello a serramanico. Per tali fatti l’aggressore veniva denunciato per lesioni personali aggravate dall’uso di armi.
Ai destinatari dei citati provvedimenti è stato inibito, per tutta la durata del Divieto, l’accesso e lo stazionamento ai locali pubblici ove hanno manifestato la pericolosità sociale ed a tutti gli analoghi locali situati nelle immediate vicinanze.
La violazione del suddetto divieto costituisce reato e verrà punito con la pena della reclusione da 6 mesi a 2 anni e con la multa da 8.000 a 20.000 euro