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Sindaco di Paternò indagato per voto di scambio: “Non mi dimetto, Prefetto mandi ispettori”

Nino Naso non si dimette. Il sindaco di Paternò rilancia con la richiesta al prefetto di Catania di “mandare gli ispettori al Comune” per “controllare i sette anni” da primo cittadini, “atto per atto” e per “passare al setaccio” il suo operato certo che “non c’è stata alcuna collusione, tolleranza o accondiscendenza con la mafia”.

“Qualsiasi decisione – ha detto il sindaco di Paternò, Nino Naso, durante la conferenza stampa tenuta a Palazzo Alessi – l’ho presa sempre ascoltando la città. Non mi nascondo. Ho invitato tutti i consiglieri comunali, opposizione e maggioranza perché tutti siamo a servizio della città. In questo momento particolare ho sentito il calore e ho deciso di metterci la faccia come ho sempre fatto. Perché vivo la mia città e non la rinnegherò mai. Il valore della libertà è incommensurabile, ma ancora più grande è il valore della verità. Vogliamo la verità”.

“La gente di Paternò, alle ultime elezioni, ha fatto una scelta: un uomo del popolo, sempre a servizio della comunità per una scelta naturale. In tutte le azioni deve trionfare la verità, quella verità che è stata piegata da interessi politici di bassa lega. Ora si vuole speculare su tutto e troppe speculazioni ci sono state intorno a questa vicenda. Possiamo aprire il comune sotto e sopra, ma vogliamo la verità. Vengano a controllare i conti in banca del sindaco”.

“C’è una verità che viene violata ogni giorno da divulgatori di falsità. Divulgatori che rappresentano la vergogna della nostra città. Non ho mai approfittato delle vicende giudiziarie altrui, perché la politica fa il suo corso e la magistratura fa il suo corso. Chi non ha niente da dire e fa sciacallaggio, è povero dentro. A dispetto di tante volgari menzogne, che si sono dette e lette, spero che la verità, che al momento per me è più importante della libertà, possa e debba trionfare nella città di Paternò. Si deve vergognare chi sta cercando di speculare e gettare fango. Noi continueremo a fare le tante cose che stiamo facendo”.

E conclude: “Si controllino i sette anni da Sindaco. Atto per atto. Nessuna collusione, tolleranza o accondiscendenza con la mafia. Si passi al setaccio il mio operato”.

Redazione

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