Sindaco di Castellammare indagato per associazione di stampo mafioso: 13 arresti

Sindaco di Castellammare indagato. Estorsione, furti, favoreggiamenti e violazione della sorveglianza speciale, oltre ad un nuovo patto tra le mafie siciliane e quelle di New York gestito da un fedelissimo di Messina Denaro. È questo il quadro scoperto dai carabinieri, che questa mattina in un blitz in provincia di Trapani hanno arrestato 13 persone.

Sindaco di Castellammare indagato, Nicola Rizzo ha ricevuto un avviso di garanzia e un invito a comparire per essere interrogato

Tra gli arrestati spicca il nome di Francesco Domingo, boss di Castellamare del Golfo e persona di fiducia del latitante Matteo Messina Denaro. Domingo, soprannominato “Tempesta”, aveva ripreso le redini della famiglia mafiosa dopo la sua scarcerazione avvenuta del 2015.

Ad attirare l’attenzione c’è anche il possibile coinvolgimento di Nicola Rizzo, sindaco del Comune trapanese. Rizzo ha infatti ricevuto un avviso di garanzia e un invito a comparire per essere interrogato sui fatti. Dalla sua elezione con una lista civica di centrodestra nel 2018, Rizzo si è sempre mostrato come un paladino della legalità. In occasione di una cerimonia di commemorazione per l’uccisione di Piersanti Mattarella, Rizzo si era impegnato a rispettare il “testamento morale di trasparenza, democrazia e dialogo che ci ha lasciato, seguendo con i fatti il suo esempio di politica con le carte in regola”.

Già nel 2006 il Comune di Castellamare era stato sciolto per infiltrazioni mafiose, a causa di alcuni tecnici comunali che avevano favorito le pratiche di concessione edilizia presentate dai fedeli del boss. Anche in quel caso era stata accertata la vicinanza ai fatti di Domingo.

Oltre 200 militari e le unità navali e aeree impiegate nel blitz si questa mattina

Adesso invece resta da valutare il coinvolgimento in questa storia da parte del sindaco Rizzo. Questa mattina i carabinieri hanno provveduto a perquisire sia la sua abitazione che l’ufficio del sindaco alla ricerca di indizi.

L’operazione “Cutrara” è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, e sta impiegando 200 militari supportati da unità navali, aeree e altre squadre specializzate. In campo anche le unità cinofile per la ricerca di armi.

Dalle indagini sono emersi i rapporti tra Francesco Domingo, collaboratore fedelissimo di Messina Denaro, e gli esponenti della famiglia mafiosa Bonanno di New York. Era lo stesso Domingo a organizzare e autorizzare le relazioni tra gli americani e le famiglie mafiose del trapanese. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale guidato dal colonnello Gianluca Vitagliano hanno monitorato alcuni incontri con Accursio Dimino, capomafia di Sciacca. Tra gli affari discussi in questi incontri quelli del settore delle scommesse, e dell’import-export di prodotti agricoli.

I nomi dei tredici arrestati

Quesi i nomi dei tredici arrestati: Francesco Domingo, 64 anni, Diego Angileri, 83 anni (domiciliari), Felice Buccellato, 79 anni (domiciliari), Rosario Antonino Di Stefano, 51 anni, Camillo Domingo, 53 anni, Daniele La Sala, 40 anni, Salvatore Mercadante, 35 anni, Maurizio Gaspare Mulè, 54 anni, Antonino Sabella, 63 anni, Stebastiano Stabile, 73 anni (domiciliari), Francesco Stabile, 61 anni, Carlo Valenti, 42 anni, Francesco Virga, 50 anni. Il provvedimento riguardava anche Benedetto Sottile, 72 anni, che però è deceduto nel 2018.

È finito tra gli indagati anche Francesco Foderà, ex-consigliere vice presidente del consiglio comunale di Castellammare. Foderà avrebbe contattato Domingo per fari aiutare nel recuperare un mezzo agricolo che gli era stato rubato. Risulta indagato anche l’ex presidente del consiglio comunale di Trapani Francesco Di Bono, per aver partecipato ad un’estorsione ai danni di un imprenditore da parte di Domingo e Virga.