Sindacati della Reset di Palermo chiedono un incontro con il Comune
Le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori della Reset di Palermo hanno chiesto un incontro urgente all’amministrazione comunale, dopo che nei giorni scorsi è stata scongiurata l’ipotesi di procedura di cassa integrazione per i lavoratori.
L’incontro in vista delle fasi di preparazione del bilancio comunale 2020 e pluriennale e della scadenza del contratto di servizio tra la Reset e Comune di Palermo, fissata per il prossimo 31 dicembre.
“Sono tanti i nodi da sciogliere – spiega Salvo Barone, segretario generale del sindacato Asia – con una necessità economica aziendale di circa 40 milioni, a fronte dei 31 attuali, per poter ridare la dignità lavorativa tolta nel 2012 ai dipendenti. E se da un lato l’amministrazione spinge per attivare percorsi di mobilità orizzontale verso le altre aziende partecipate, un’operazione questa di 2,5 milioni – dice – dall’altra l’amministratore della Reset si è più volte espresso negativamente rispetto all’assegnazione del servizio di monitoraggio e pronto intervento strade, tolto alla Rap nell’ultimo contratto e da assegnare ex novo entro il 30 marzo 2021”.
Si tratta di un servizio che ammonta a 4,5. “Sarebbe una ottima strada da percorrere – osserva Barone – considerando che per arrivare ai 40 milioni annui mancherebbe poco, se si considerano anche i servizi che Reset effettua su commessa diretta alle altre aziende partecipate. Per questo motivo abbiamo richiesto all’amministrazione di fornirci un elenco dettagliato delle attività legate al monitoraggio e all’emergenza strade, che possano consentire una prima selezione del personale, un consequenziale percorso formativo, nonché l’identificazione di mezzi e attrezzature necessarie. Il servizio non si può rifiutare, deve essere svolto al meglio e si ha il tempo per una seria programmazione e progettazione per arrivare al 30 marzo adeguatamente”, conclude.
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