Silvana Saguto trasferita in carcere al Pagliarelli, arrestato anche il marito
Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, è stata trasferita al carcere Paghiarelli di Palermo in queste ore.
Il provvedimento è della Procura generale di Caltanissetta, che ha ritenuto che, in base alla decisione di ieri della Corte di Cassazione, possa essere eseguito un “giudicato parziale” e arrestare l’ex magistrato, sotto inchiesta dal 2015 ma mai sottoposto a misure cautelari restrittive della libertà personale.
In pratica dai calcoli fatti dalla procura generale è emerso che la condanna divenuta irrevocabile è superiore ai 4 anni e quindi non può essere sospesa.
La svolta si è avuta ieri quando la Suprema Corte aveva ordinato un nuovo giudizio di appello, nel capoluogo nisseno, solo per rideterminare la pena, ma la colpevolezza per i reati più gravi (concussione, corruzione e altri) era stata confermata.
La sentenza della corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna per corruzione inflitta in appello all’ex magistrato di Palermo.
Condotti in carcere anche il marito, Lorenzo Caramanna e Carmelo Provenzano
Arrestati l’ingegnere Lorenzo Caramma marito dell’ex giudice Silvana Saguto, e il professore Carmelo Provenzano: entrambi, come l’ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo, sono stati condannati in via definitiva dalla Cassazione per alcuni reati, accertati nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei beni sottratti alla mafia.
Nel carcere di Rebibbia si è costituito il professore Carmelo Provenzano, mentre l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara si è costituito nel carcere di Bollate. Entrambi sono stati ritenuti colpevoli di corruzione. Il processo riguarda la gestione dei beni confiscati alla mafia.
Silvana Saguto prelevata da una clinica dove era ricoverata
L’ex giudice Silvana Saguto è stata arrestata nella clinica Villa Margherita di via Marchese di Villabianca, a Palermo dove era ricoverata da tre settimane circa, con una diagnosi legata a patologie depressive. I finanzieri ne hanno preso atto, ma l’hanno trasferita nel carcere di Pagliarelli. Con lei nella struttura sanitaria, al momento dell’arresto, c’era uno dei due figli. La donna è stata condotta in caserma per le procedure di identificazione, poi nel carcere Pagliarelli di Palermo, dove già si trovava anche il marito ingegnere.
L’avvocato Ninni Reina, che difende l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, ha preannunciato l’incidente di esecuzione per contestare il principio del giudicato parziale, applicato dalla Procura generale di Caltanissetta per giustificare il provvedimento restrittivo immediato.