Venturino: “Crocetta chiarisca su invio armi chimiche da Siria”
Palermo, 4 gen 2014 – Il vice presidente
dell’Assemblea regionale siciliana (Ars), Antonio Venturino,
chiede al presidente dela giunta, Crocetta, ”chiarezza” in
merito alla proposta del ministero de…
Palermo, 4 gen 2014 – Il vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana (Ars), Antonio Venturino,chiede al presidente dela giunta, Crocetta, ”chiarezza” in merito alla proposta del ministero degli Affari esteri italiano di far accogliere in uno dei porti siciliani alcune navi contenenti container con le scorie chimiche siriane in disarmo.
Il parlamentare dell’Ars – riferisce una nota – ha inoltrato una interrogazione urgente al presidente della
Sicilia, Rosario Crocetta, oltre che all’assessore alla Salute, Lucia Borsellino ed a quello al Territorio ed
Ambiente, Mariella Lo Bello. ”E’ inconcepibile – dichiara Venturino – che la nostra terra debba attrarre l’interesse internazionale con l’avallo della Farnesina solo quando si tratta di fare da base per qualcosa di pericoloso, tossico e delicato per gli equilibri internazionali”. ”Rilevato che in data 16.12.2013 il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha annunciato con ufficialita’ – si legge nell’interrogazione – a firma Venturino – che in Sicilia verra’ trasferito l’arsenale chimico siriano finalizzato al disarmo del regime di Bashar Al-Assad e che si tratta di armi potenzialmente micidiali, altamente tossiche la cui pericolosita’ e’ notoria oltre che allarmante, chiede al Governo regionale di rendere edotta urgentemente l’Assemblea regionale su episodi che riguardano l’intera popolazione isolana che ad oggi non conosce quale sara’ il porto siciliano ove avverra’ il passaggio dell’arsenale chimico, dalle navi norvegesi e danesi a quella americana, che risulta non essere ancora oggi salpata”. Il parlamentare chiede, quindi, chiarezza su ”quale sia il porto prescelto, la data di arrivo in Sicilia di tali armi e la data della loro relativa permanenza oltre che le precauzioni e cautele per il periodo della custodia e soprattutto quali i concreti rischi connessi all’operazione”.