Sicilia sempre più rossa, contagi alle stelle e ospedali in affanno

Non accenna a scendere la curva dei contagi in Sicilia, anzi è in salita da giorni: solo ieri si sono registrati 1.542 nuovi positivi nell’isola su 29.503 tamponi con un tasso di positività che è salito al 5,2%. L’Isola è al terzo posto dopo Campania e Lombardia per numero di contagi giornalieri.

Cresce anche il numero di zone rosse, ieri sera ne sono state istituite altre quattro ed è arrivata anche la proroga per otto comuni fino al 22 aprile: salgono così a 110 i comuni in zona rossa.

L’eventuale passaggio in zona rossa dell’intera regione sarà deciso con il monitoraggio Covid che la cabina di regia nazionale pubblicherà domani, tirando le somme sull’incidenza dei positivi al SarsCov2 nel periodo 5-11 aprile, sui rischi e gli scenari delle varie regioni.

Ieri intanto dirigenti e commissari della sanità hanno risposto alle domande dei parlamentari sulle criticità emerse nelle ultime settimane e sull’andamento dei contagi.

Ascoltato anche il direttore della Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute Mario La Rocca il quale ha negato qualunque ritardo nella adozione di provvedimenti restrittivi. “Quando il governo Musumeci ha firmato l’ordinanza per la ‘zona rossa’ a Palermo, e poi anche nella provincia – ha spiegato -, il dato era di 209 contagi su 100 mila abitanti ma avevamo la percezione di una maggiore diffusione delle varianti e registravamo pure la pressione sugli ospedali. Quel dato ora è consolidato: l’incidenza è di 275 casi su 100 mila abitanti”.

Tornando ai contagi, la situazione più preoccupante è quella del palermitano dove ogni giorni si registrano oltre 500 nuovi casi di positività.

Cresce anche la pressione negli ospedali: l’ospedale Cervello e quello di Partinico, che accolgono i pazienti Covid, sono ormai pieni; una situazione analoga si registra anche a Termini Imerese. Alcuni pazienti in attesa sono stati dirottati all’ospedale di Petralia Sottana dove possono essere accolti malati a bassa intensità di cura.

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