Dopo la crescente esposizione alle aggressioni degli utenti da parte della cyber-criminalità la Polizia Postale e delle Comunicazioni si è impegnata nel contrasto di un insieme di attacchi informatici.
Le condotte delittuose che hanno registrato un incremento di circa il 110% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riguardano i reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online e dell’adescamento di minori online, per i quali sono stati eseguiti 69 arresti e denunciate 1192 persone.
OPERAZIONE “50 COMMUNITY”
Nel territorio siciliano sono stati effettuati due arresti. In particolare la Polizia Postale di Palermo nel mese di agosto ha eseguito una perquisizione informatica in un’abitazione del Comune di Termini Imerese rinvenendo in numerosi dispositivi informatici nella disponibilità dell’indagato, più di 100 mila file di pornografia minorile (video ed immagini), dal contenuto particolarmente raccapricciante, con vittime anche in tenerissima età.
Arrestato quindi l’uomo che viveva nell’abitazione. Sono emersi indizi inerenti ulteriori adescamenti on-line compiuti dall’indagato con la complicità della sua convivente. In particolare, alcuni minori, residenti a Catania, venivano adescati mediante falsi profili social di minori, con lusinghe ed artifizi finalizzati a scopi sessuali. La Polizia Postale ha, quindi, tratto in arresto la coppia di conviventi di Termini Imerese, i quali venivano ritenuti responsabili in concorso di violenza sessuale e adescamento di minori, nonché divulgazione e detenzione di materiale di pornografia minorile.
In arresto anche un uomo di Palermo, commerciante del quartiere Brancaccio, ritrovato in possesso di ingente quantità di materiale pedopornografico. Nel corso della perquisizione informatica disposta dalla Procura di Palermo è emerso il possesso di più di 50 mila file di pornografia minorile (video ed immagini). L’uomo è stato arrestato per divulgazione di materiale pedopornografico.
Nel corso dell’anno, pure nel territorio palermitano sono stati individuati due soggetti, un operaio e un disoccupato, che detenevano e pubblicavano foto e video relativi a minori sottoposti ad abusi: rinvenuta una raccolta di file contenenti gravissimi abusi condotti su minori i quali erano stati pure divulgati, circostanza che ha portato all’arresto dei due.
OPERAZIONE SCACCO MATTO
L’indagine è il frutto di una lunga attività sotto copertura della Polizia Postale di Catania scaturita da un monitoraggio sul Dark Web e dal rinvenimento di un sito contenete immagini di pornografia minorile e commenti che istigavano esplicitamente alla commissione di atti sessuali in danno di minori, che ha portato alla denuncia di 20 persone di cui 3 tratte in arresto. Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 33.681, di cui 2.446 inseriti in black list e oscurati in quanto presentavano contenuti pedopornografici.
OPERAZIONI “REVENGE PORN”
La Polizia Postale e delle Comunicazioni Sicilia Occidentale ha svolto diverse attività investigative di contrasto al fenomeno del Revenge Porn.
In particolare, un’operazione condotta dalla Polizia Postale di Palermo e di Trapani nei centri di Marsala e Petrosino nei confronti di tre soggetti di età compresa fra i 30 ed i 36 anni, ritenuti responsabili di “revenge porn” ed altri reati commessi in danno di almeno sei giovani donne.
Gli stessi avevano ricevuto e divulgato fotografie delle vittime – ex fidanzate o semplici conoscenti degli indagati – ritratte prive di abiti o in pose erotiche, pubblicandole senza il loro consenso sul sito pornografico “phica.net”. A seguito delle indagini, i soggetti sono stati tutti individuati e
sottoposti a perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Marsala.
Sempre nel territorio trapanese, una donna di anni 34, ad inizio di quest’anno aveva denunciato un uomo con cui aveva instaurato una relazione sentimentale intrapresa virtualmente che non riusciva però a terminare. L’uomo, infatti aveva iniziato a perseguitare la denunciante in vari modi, giungendo a minacciarla di divulgare il materiale a sfondo sessuale, audio e video, che i due avevano prodotto durante il rapporto amoroso a distanza. Disposti gli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato, residente a Nuoro.
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