Liberi consorzi, governo fissa elezione per 26 febbraio
Liberi consorzi, governo fissa elezione per 26 febbraio
Palermo, 11 gen. Il governo regionale ha fissato per il 26 febbraio la data delle elezioni come previsto dalla legge regionale vigente.
“Eventuali proposizioni di modifiche legislative, – dice Crocetta – non possono interferire sulle decisioni dell’esecutivo, che deve rispettare leggi.
Si rappresenta che la legge nazionale, pur prevedendo la possibilità di elezioni dirette di
primo grado, esclude tale possibilità in fase di prima applicazione per cui chi oggi propone
la modifica della data, di fatto nega questa possibilità.
La legge Delrio parla chiaro, in fase di prima applicazione l’elezione è di secondo grado”.
Falcone (FI):Pronti a votare elezione diretta, il PD non bluffi
“Sull’elezione dei sindaci metropolitani e dei presidenti dei liberi consorzi in Sicilia il Pd si chiarisca le idee ed esca dall’equivoco, comprendendo
che dopo la sonora bocciatura della riforma costituzionale è essenziale restituire la parola ai cittadini”,
così l’onorevole Marco Falcone capogruppo di Forza Italia all’Ars. “Siamo sempre stati e rimaniamo convinti sostenitori dell’elezione
diretta, ma a condizione che il voto avvenga entro giugno – prosegue Falcone – non accetteremo che
l’attuale dibattito sia solo un escamotage per rinviare le elezioni di secondo livello e mantenere gli enti sovracomunali nelle mani di Crocetta e del Pd”.
Province, Musumeci: Riforma fallita, serve la controriforma
“Ormai è chiaro a tutti. La riforma delle Province voluta dal centrosinistra in Sicilia è stata un fallimento.
Restituiamo la guida delle Province ai presidenti eletti dal popolo”.
Lo dichiara l’esponente dell’opposizione all’Ars Nello Musumeci (il primo presidente di una Provincia siciliana scelto con la elezione diretta)
con un appello alla maggioranza di centrosinistra che lo scorso anno ha votato a Palazzo dei Normanni
la riforma dell’ente intermedio, stabilendo la elezione di secondo grado.
“Da tre anni – sottolinea – le Province sono condannate alla paralisi, dalla viabilità alla edilizia scolastica
superiore, fino ai servizi per studenti disabili, mentre persino lo stipendio per i dipendenti è diventato quasi una chimera.
Si torni all’Ars a votare la controriforma, ossia la elezione diretta del presidente con il coinvolgimento del popolo”.
“L’unico modo – spiega ancora Musumeci – per tagliare le unghia ai partiti bramosi di potere che sono tornati ad occupare
le istituzioni mentre mai come adesso serve far sentire la gente protagonista delle proprie scelte”.