Sicilia e Arte: IL DUOMO DI ENNA
di Francesco Costanza – La chiesa Santa Maria della Visitazione Duomo di Enna, divenuto monumento Nazionale, è senza dubbio una delle maggiori forme espressive della storia Ecclesiastica Siciliana.
di Francesco Costanza
La chiesa Santa Maria della Visitazione Duomo di Enna, divenuto monumento Nazionale, è senza dubbio una delle maggiori forme espressive della storia Ecclesiastica Siciliana. Eretto sulle rovine del tempio di Proserpina nel 1307, su richiesta di Eleonora D’Angiò moglie di Federico III d’Aragona in onore della nascita del loro figlio Pietro, un fervido gesto di devozione verso la Madonna. Molte vicissitudini sono legate alla storia di questa chiesa, alcune delle quali misero a dura prova nel corso dei secoli il fervore cristiano del popolo che non venne mai meno.
Costruita secondo il gusto dell’epoca del basso medioevo in forme gotiche, appare all’esterno come una grande chiesa, l’ampia facciata preceduta da una grande scalinata è sovrastata da un’alta torre campanaria che la rende maestosa e imponente, enorme e sproporzionata la campana quasi a voler richiamare l’attenzione di tutte le provincie circostanti. Già nel 1446 il Duomo rimase distrutto a causa di un terribile incendio, e per raccogliere i fondi necessari alla ricostruzione Papa Eugenio IV indisse un Giubileo che durò 7 anni, malgrado ogni sforzo il denaro era comunque insufficiente, cosi il re Alfonso D’Aragona mise in vendita alcune terre e si riuscì a ricostruire la chiesa nel XVI secolo. Nei secoli successivi ancora il sacro edificio subì un crollo nel colonnato della navata centrale, per cui si rese necessario un altro intervento strutturale, vengono interpellati i migliori architetti scultori e pittori del rinascimento, per essere ancora innalzata alle sue maestose forme regali. Oltre al portico della facciata centrale, notevole la porta del Giubileo, oggi murata, che rappresenta un ottimo esempio di gotico siciliano, con sei colonne a capitelli decorati e un arco sovrastato dalla statua della Madonna con Gesù bambino, corniciata ad arco e fregi a foglie.
All’interno del Duomo i colonnati in basalto nero con le basi e i capitelli forgiati dal “Gagini”, tra i tesori dell’arte troviamo pure due tele del pittore Napoletano “Giovanni Piccinelli”, il battistero settecentesco, il pulpito in stile classico rinascimentale tra i più belli di tutta la Sicilia, alcune opere di “Filippo Paladini” (Allievo del grande Caravaggio) e cinque tele del famoso pittore fiammingo “Guglielmo Borremans” . E’ proprio grazie alla vastità e alla pregevolezza delle opere custodite e l’affascinante fondersi di stili diversi, come il portale laterale Barocco, che il Duomo di Enna rappresenta la massima espressione artistica della provincia.
La settimana Santa di Enna:
Strettamente correlato al Duomo di Enna dove vengono eseguite le Celebrazioni della settimana Pasquale, suddiviso in una serie di manifestazioni e di riti, derivanti da antiche tradizioni Spagnole. L’Evento la cui rinomanza si deve anche alla fiaccolata durante la quale sfilano circa 2500 confrati incappucciati che portano i fercoli di Gesù morto e della Madonna Addolorata , attrae migliaia di turisti ed è inserita tra le eredità immateriali della Regione Siciliana.
Ad ogni giorno della settimana santa corrisponde un ordine nei riti e nell’adorazione in ognuna delle 15 confraternite formatasi nel corso dei secoli a cominciare da 1261 con la fondazione della prima confraternita del collegio del Santissimo Salvatore. L’importanza delle confraternite è primaria nello svolgimento di tutta la settimana Santa, e in alcun modo si possono infrangere le regole e le mansioni delle gerarchie assegnate, in alcuni casi nel passato tale gerarchia era persino riconosciuta dai regnanti ed avevano il potere di chiedere la grazia per eventuali condannati a morte, e la richiesta aveva il peso di una certa autorevolezza, che difficilmente poteva essere ignorata. L’articolazione dello svolgimento di questa celebrazione corrisponde a partire dal lunedì Santo ad un preciso momento della passione di Cristo che precede il calvario, da qui in avanti è tutto un susseguirsi di rituali e adorazioni assegnate ad ogni confraternita che si alternano fino alla processione culminante del venerdì Santo. E un esperienza che coinvolge migliaia di fedeli, da ogni provincia della Sicilia e un afflusso medio di circa 60.000turisti di tutto il mondo. L’impatto mediatico registra dei dati impressionanti, si calcola un indice di ascolto nazionale di circa 5/6.000.000 di telespettatori e di 132.000.000 per satellitare. Nel 2007 i riti delle confraternite sono stati presentati al Papa Benedetto XVI a cui sono state illustrate le celebrazioni .