Sicilia, cosa succede dopo l’Epifania: spostamenti e scuola

Il governo lavora al nuovo Dpcm che detterà le regole dal 7 gennaio in poi. Quello che trapela è che la scadenza del decreto natalizio, al momento prevista il 6 gennaio, potrebbe essere prorogata con un’ordinanza del ministro della Salute.

Oggi intanto (4 gennaio) il Paese è in zona arancione, si può quindi girare senza autocertificazione e i negozi sono aperti. Bar e ristoranti solo da asporto e domicilio.

Poi altri due giorni di zona rossa (5 e 6 gennaio) con divieto di spostamento tra le regioni, ristoranti e bar solo da asporto e ancora il divieto di ospitare più di due persone a casa, tra amici e parenti.

Dopo il vertice riunito dal premier Giuseppe Conte, con il ministro Boccia, i capi-delegazione della maggioranza e il Comitato Tecnico Scientifico è emersa l’idea di mantenere in vigore queste misure fino al 15 gennaio (arancione nei feriali e rossa nel weekend).

Dal 18 in poi le regioni tornerebbero a colorarsi (gialle, arancioni o rosse), in base alla situazione epidemiologica di quel momento.

Il Cts valuterà la possibilità di legare il passaggio alla zona arancione o alla zona rossa in base all’Rt: se superiore a 1 si va in zona arancione; se superiore a 1,25 scatterà la zona rossa. Inoltre si valuta di introdurre anche in zona gialla il divieto di spostamento tra regioni. Ai governatori invece verrà proposto di anticipare il coprifuoco alle 20.

Sul tavolo delle modifiche anche i parametri: tra le proposte c’è quella di rivedere in funzione più restrittiva l’indice Rt, uno degli indicatori d’allarme che fa scattare le fasce per le regioni. La soglia di Rt che fa scattare la fascia arancione sarebbe abbassata a 1 (invece dell’attuale 1,25) mentre per la fascia rossa basterebbe il raggiungimento di un Rt pari a 1,25 (invece dell’attuale 1,50).

La scuola

Venerdì 8 riaprono le scuole ma solo per pochi. Le scuole superiori siciliane torneranno aperte realmente lunedì 11: la Regione ha dettato a presidi e sindaci nuove regole a cominciare dal fatto che verranno effettuati migliaia di tamponi in classe. Solo il 50% degli studenti rientrerà in classe, il resto proseguirà con la didattica a distanza.

Da lunedì in classe potrà andare il 75% degli studenti, gli altri seguiranno le lezioni da casa.

L’assessore all’Istruzione, Roberto Lagalla, è convinto che ci siano le condizioni perché le lezioni ripartano. L’obiettivo è scaglionare la campanella d’entrata e spalmare gli spostamenti in bus degli studenti. E così ecco che ci saranno due turni: il primo inizierà alle 8 e si concluderà alle 13, il secondo è più flessibile fra le 9 e le 9,30 e la campanella di uscita fra le 14 e le 14,30.

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