Partono domani i saldi in Sicilia e le previsioni sono ancora nere. Le vendite segneranno in Sicilia una riduzione media del 15% rispetto ai precedenti saldi invernali. Solo il 35% delle famiglie prevede di fare qualche acquisto durante gli sconti (contro il 40% del 2013). La spesa media delle famiglie non supererà quota 200 euro.
E’ il Codacons a mettere in guardia dalle sempre possibili fregature. E’ bene conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso e se il cambio non è possibile si ha diritto alla restituzione dei soldi (non a un buono). Ci sono due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Sempre secondo la secondo l’associazione dei consumatori stare larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. E’ improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnando il prezzo. Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto).
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