In data odierna, i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria – III Gruppo di Palermo hanno eseguito il decreto di sequestro n.108/2022 R.M.P. emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA, nei confronti di un noto imprenditore palermitano, già coinvolto in passato in complesse vicende giudiziarie che hanno fatto luce su quella grave speculazione edilizia passata alle cronache come “sacco di Palermo”.
L’odierna attività ha ad oggetto il sequestro di n. 8 immobili (tra cui n. 4 ville di pregio) ubicati in Palermo, del valore complessivo stimato di oltre 3 milioni di euro.
Il provvedimento ablativo odierno scaturisce a seguito di nuovi approfondimenti disposti nel 2021 dalla locale Procura della Repubblica – DDA nei confronti del medesimo imprenditore che hanno consentito di sequestrare, a più riprese tra la fine del 2021 e gli inizi del 2022, disponibilità finanziarie per oltre 35 milioni di euro.
Nel dettaglio, all’esito dell’attività operativa complessivamente svolta sono stati sottoposti a sequestro: n. 8 immobili; n. 16 polizze assicurative per un controvalore di circa 2 milioni di euro; n. 7 depositi titoli per un controvalore di oltre 1,2 milioni di euro; quote di fondi di investimento (alcune delle quali detenute all’estero) per oltre 3 milioni di euro; n. 11 conti correnti bancari e postali con un saldo complessivo superiore a 500.000 euro. Inoltre, sono state sequestrate disponibilità finanziarie detenute all’estero per oltre 25,5 milioni di euro, depositate su rapporti di conto esteri intestati all’imprenditore palermitano e a fondazioni allo stesso riconducibili con sede in Liechtenstein.
Le indagini hanno permesso di individuare, attraverso l’analitica ricostruzione e comparazione di tutte le entrate e le uscite conseguite dai soggetti esaminati, significative sproporzioni tra le fonti lecitamente conseguite e dichiarate, i costi sostenuti nell’arco temporale analizzato e le disponibilità liquide detenute dagli stessi.
Va in questa sede evidenziato che il procedimento per l’applicazione delle misure di prevenzione nei confronti dell’imprenditore palermitano è attualmente in corso e che, solo in caso di confisca definitiva, le disponibilità ad oggi sequestrate verranno definitivamente acquisite al patrimonio dello Stato.
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