SELFIE AFTER SEX: IL SELFIE DOPO AVERE FATTO SESSO

Il termine “Selfie”, che in inglese significa autoscatto, indica una moda oramai molto diffusa che consiste nello scattarsi foto con il proprio Smartphone per poi pubblicarle sui più famosi social Network e condividerle con gli altri.
Sebbene spesso per lo scatto di un selfie piace scegliere luoghi insoliti e privilegiare i primi piani del viso o parti del corpo, giocando con ombre ed effetti luce per caratterizzare al meglio la foto, ciò che molto frequentemente viene ad essere immortalata è la particolare espressione del viso ed è per questo che si parla di “duck face” o “kissy face”. Una moda nella scelta dell’autoscatto riguarda anche i “sex selfie”, ovvero immortalare alcuni momenti di sesso fotografandosi mentre si fa l’amore con il proprio partner. Ultimamente a questa pratica, se ne è aggiunta una nuova, il cosiddetto “selfie post sesso” o “selfie after sex”, che consiste nel fotografare i propri volti dopo avere fatto sesso.

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IL SELFIE AFTER SEX
Se l’utilizzo dello smartphone per scattare foto durante il rapporto sessuale e subito dopo il coito, è divenuto una moda, vuol dire che ormai questo strumento tecnologico è davvero divenuto una protesi del nostro corpo, presente ed utilizzato anche nei momenti in cui l’esperienza vissuta dovrebbe essere intima e riservata.
Negli scatti “selfie after sex” si immortalano spesso espressioni stanche ma soddisfatte, dove si intravedono corpi sudati, guance rosse e capelli ancora spettinati; lo sfondo è spesso una camera da letto in cui la coppia è abbracciata oppure il partner ancora disteso che fuma una sigaretta o avvolto da un lenzuolo o da un telo doccia.

COSA CI SPINGE AL SELFIE?
Ovviamente non mancano anche selfie con gli scenari più improbabili, probabilmente creati ad hoc, in cui si osservano scene difficilmente realizzabili e che hanno l’unico scopo di catturare l’attenzione e l’invidia di chi le vede. Spesso infatti il selfie, ma ingenerale la condivisione di proprie foto sui social network, ha lo scopo principale di comunicare agli altri che le vedono, di essere delle persone appagate e felici nella loro vita.

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PSICOPATOLOGIA?
L’APA (American Psychiatric Association), l’organizzazione scientifica e professionale a cui fanno riferimento gli psichiatri e gli psicologi di tutto il mondo, ha considerato l’uso eccessivo di Selfie una forma di psicopatologia che sottende una grave carenza di autostima. Sembrerebbero esistere tre differenti suddivisioni, a seconda del grado di ossessione per questa pratica di auto fotografarsi:
1 “borderline” : se si scattano meno di tre selfie al giorno che non vengono pubblicati on-line
2 “acuto”: se invece i selfie scattati vengono anche pubblicati
3 “cronico”; se esiste un desiderio irrefrenabile di produrre autoscatti pubblicandone on-line almeno sei al giorno.

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COSA DICE LA SCIENZA?
Le ricerche scientifiche sembrano inoltre dimostrare che un uso eccessivo di selfie può interferire negativamente con la propria memoria e dunque con il ricordo dell’esperienza che si sta vivendo.
Quando ci si trova in un luogo ed il primo pensiero è quello di immortalare se stessi in quella scena, la propria attenzione è tutta orientata a mettersi in posa e a riprendere particolari dettagli di se stessi e dello sfondo; ciò fa si che la concentrazione non è rivolta a registrare quella scena nella propria memoria per costruirne un ricordo ma piuttosto a fissarla nella memoria del cellulare e a condividerla sul social network. Questo meccanismo, secondo alcuni studiosi, rappresenta una perdita di esperienza perché per ricordare non bisogna accumulare foto ma piuttosto interagire con esse.

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