Il Giornale di Sicilia non è in edicola per i primi due giorni di sciopero, su un pacchetto di 17, proclamati dal comitato di redazione contro il piano dell’editore che prevede il dimezzamento dell’organico.
È il punto di crisi più caldo di una situazione drammatica per l’informazione in tutta la Sicilia. La segreteria regionale dell’Assostampa regionale e la sezione di Palermo seguono da vicino la vertenza, con il contributo della Federazione nazionale della stampa, mettendo in campo tutte le risorse a disposizione per scongiurare le ipotesi più drammatiche e pericolose non solo per la perdita di posti di lavoro, ma per l’impoverimento della qualità dell’informazione in Sicilia.
I colleghi del cdr del Giornale di Sicilia hanno così sintetizzato la situazione in questo momento: “Da settimane siamo impegnati in un duro braccio di ferro con l’azienda che ha chiesto un incremento della riduzione dell’orario di lavoro portando gli esuberi di personale a 17 su un organico di 34. Una decisione terribile, un atto di macelleria sociale, non giustificabile nemmeno in questo momento di crisi che comunque tocca tutte le altre aziende editoriali.
Ma solo la Ses, controllata dalla fondazione Bonino Pulejo, che ha acquistato il pacchetto di maggioranza del quotidiano palermitano tre anni fa, chiede sacrifici così imponenti e inaccettabili alla redazione. Rifiutando ogni altra soluzione che che pure esiste: piani di prepensionamento, esodi incentivati, trasferimento alla redazione del sito internet inspiegabilmente ancora affidato a un service esterno, in controtendenza con tutti gli altri giornali italiani e siciliani”.
Davanti a questa gravissima situazione la segreteria regionale dell’Assostampa invita tutti i colleghi non solo alla scontata solidarietà ma ad atti concreti di vicinanza e di collaborazione, usando tutti gli strumenti della comunicazione per far sì che la vertenza del Giornale di Sicilia diventi un caso sul quale si concentri l’attenzione anche delle istituzioni pubbliche locali e nazionali. La segreteria regionale dell’Assostampa rilancia, quindi, l’allarme sull’emergenza editoria in tutta la Sicilia che rischia di mettere in serio pericolo uno dei principi cardine della vita democratica e cioè il pluralismo dell’informazione che è garanzia di libertà per tutti.
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