Scarti del pesce, il Comune di Ustica “sposa” il progetto Bythos
Scarti del pesce. Anche il Comune di Ustica sposa il progetto Bythos che, attraverso l’utilizzo degli scarti di pesce, quali molluschi, crostacei, tonno e pesce azzurro, ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi prodotti ottenuti da molecole bioattive, tra cui il collagene e gli omega 3 e 6 come antibatterici, antimicrobici, antitumorali per la salute umana nel campo delle biotecnologie, ma anche per altri svariati usi.
“Abbiamo avviato una proficua interlocuzione con i comuni a vocazione turistica perché crediamo fortemente nel progetto di recupero per una vera cultura del riciclo dei prodotti del mare destinati altrimenti ad essere inevitabilmente scartati. E dopo Lipari anche Ustica è fortemente interessata a sposare questo progetto”. Lo ha affermato l’amministratore delegato del Distretto Pescaturismo cultura del mare in Sicilia, Andrea Aiello, durante l’incontro avuto con il sindaco di Ustica, Salvatore Militello al quale ha anche partecipato l’assessore al turismo dell’Isola, Beatrice Daidone.
“Ma non solo – ha aggiunto Aiello – perché grazie a questa procedura sarà possibile creare una filiera che, oltre all’aspetto molteplice che gli stessi scarti possono produrre, potrà diventare volano di economia”.
Scarti del pesce, la sperimentazione mira a sviluppare nuovi prodotti partendo dai resti di molluschi e pesci
Infatti, l’obiettivo di isolare dalla biomassa ittica di scarto, che normalmente viene smaltita, i BAM, molecole biologicamente attive, come il collagene sta incontrando un’elevata domanda di mercato. Tra i settori interessati quelli dell’industria farmaceutica e in particolare della cosmetica a cui si aggiunge anche l’acquacoltura e cioè la possibilità di creazione di laboratori Bythos per lo sviluppo commerciale dei prodotti e il trasferimento di tale sperimentazione a tutti quegli imprenditori locali interessati ad investire in un segmento assolutamente in crescita.
L’iniziativa, che complessivamente vede in prima linea il “Distretto Pesca turismo e Cultura del mare in Sicilia”, ha come capofila il Dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche dell’Università degli Studi di Palermo e il Ministero all’Ambiente di Malta. E recentemente ha visto già la partecipazione del Comune di Lipari che ha ottenuto un finanziato di oltre duemilioni di euro nell’ambito del programma INTERREG V-A Italia-Malta 2014-2020.
Il “Distretto Pesca turismo e Cultura del mare in Sicilia” fa parte dei 26 distretti turistici instituiti dalla Regione siciliana con l’obiettivo di promuovere e creare una rete di coordinamento delle attività turistiche tra tutti i comuni del distretto che dia valore aggiunto alla collaborazione interterritoriale. Oltre alla progettazione e programmazione di interventi comunitari, ha anche avviato procedure per la concessione di finanziamenti da parte della Regione Siciliana.