Scandalo alla Regione, dati falsati sul Covid: in arresto una dirigente
Un blitz dei carabinieri del Nas, coordinati dal procuratore aggiunto d Trapani Maurizio Agnello e dai sostituti Sara Morri e Francesca Urbani, travolge la Sanità siciliana.
Gli arresti domiciliari sono scattati per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, collaboratrice stretta dell’assessore Razza, per il funzionario Salvatore Cusimano, e per Emilio Madonia, dipendente di una ditta che si occupa dei flussi informatici dell’assessorato.
Indagati pure il vice capo di gabinetto dell’assessore Razza, Ferdinando Croce e Mario Palermo, direttore del Servizio 4 del Dasoe.
Sono accusati di vari episodi di falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
I tre sarebbero i coinvolti in un’operazione di alterazione dei i dati sulla pandemia (modificando il numero dei positivi e dei tamponi) diretti all’Istituto Superiore di Sanità, condizionando i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus.
In Sicilia i dati giornalieri sul Covid sarebbero stati falsificati prima di essere comunicati al ministero della Salute e all’Istituto superiore di Sanità.
I numeri, dunque, sarebbero stati nascosti dai vertici dell’assessorato alla Salute per mantenere l’indice sotto i livelli di guardia. Da quello che emerge sarebbero almeno una quarantina gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma in un periodo che va da novembre ad oggi: l’ultimo dei quali risale al 19 marzo 2021. Effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e non solo.
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