La città di Palermo ha una peculiarità non molto nota: una grossa fetta del personale amministrativo è precario. E presto scoppierà una nuova bomba sociale se non si porrà rimedio in tempo. “Abbiamo circa tremila Lsu stabilizzati a vario titolo – spiega il segretario della Fp Cisl di Palermo, Nicolò Scaglione – novecento di questi hanno un contratto a tempo determinato per cinque anni la cui scadenza sarà nel giugno 2014”.
Il Comune di Palermo ha finanziato gli stipendi di questo personale con con delle somme di denaro provenienti dalle casse dello Stato. L’ex sindaco Diego Cammarata aveva raggiunto un accordo con lo Stato nel 2009 che gli diede le somme necessarie per stabilizzare tremila precari. Alcune categorie di Lsu appartengono alla fascia A e B e hanno un contratto a tempo indeterminato, ma lavorano a tempo ridotto cioè a 24 ore settimanali. Poi ci sono altri a tempo determinato il cui contratto scade nel giugno prossimo; anche questi lavorano a orario ridotto da 20 a 22 ore. “Questi ultimi appartengo alle fasce più alte le categorie C e D, che hanno più responsabilità. – precisa Scaglione – Queste persone appartengono all’area tecnica, alla polizia municipale, alla scuola come educatori della prima infanzia. Si tratta di persone con un’alta responsabilità acquisita”.
Tutti i precari lavorano da almeno 20 anni nell’amministrazione comunale. “Se queste 900 persone venissero meno, i servizi comunali decadrebbero vertiginosamente – continua Scaglione – Il nostro piano è di chiedere una deroga da presentare al governo nazionale per tutti i tremila lavoratori. Chiederemo di derodare a due principi: uno che vieta l’assunzione di nuovo personale se il suo costo è superiore del 50%, l’altro riguarda la legge finanziaria che vieta di fare nuovi contratti a qualunque titolo, anche quelli per il rinnovo di contratti già esistenti”.
“Noi crediamo che l’amministrazione abbia interesse a stabilizzare queste persone. Vogliamo informare innanzitutto i lavoratori di questa situazione – prosegue Scaglione – in seguito vogliamo aprire una trattativa con lo Stato. Noi vorremmo una deroga a quella legge dello Stato che non permette di fare nuovi contratti anche solo di rinnovo a quelli già esistenti. Per fare questo abbiamo bisogno anche della collaborazione di tutta l’amministrazione comunale che faccia una pressione politica presso il Governo per avere questa deroga che serve a tutti i lavoratori e a tutta la città. In realtà non vogliamo assumere nuovo personale ma ci serve stabilizzare quello che già abbiamo”.
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