Sanità a Palermo, si riorganizzano i reparti per affrontare l’emergenza

Un piano di razionalizzazione e riorganizzazione dei reparti degli ospedali di Palermo, per poter far spazio ai pazienti Covid che necessitano di assistenza.

E’ una lotta contro il tempo (un mese e mezzo al massimo assicura Razza) ma al contempo un’opera che porterà ordine ed efficienza al sistema.

Si partirà con lo spostamento del Cto (centro traumatologia ortopedica) di Viale del Fante a Palermo che sarà smantellato e riconvertito in ospedale specializzato in malattie infettive. I reparti presenti attualmente al Cto verranno spostati a Villa Sofia dove ci sono strutture libere che potranno essere riadattate, e una parte dei laboratori sarà spostata al Cervello.

Alla fine della ristrutturazione il padiglione del Cto sarà pronto ad ospitare 90 posti non solo Covid, ma anche altre aree legate alle infezioni più comuni.

Lo stesso piano prevede il potenziamento dell’Ospedale Cervello, sono infatti già partiti i lavori per la realizzazione di ulteriori 10 posti letto di Terapia intensiva (Uti) al 5 piano e di 40 posti di Terapia intensiva respiratoria (Utir) al 6 piano dello stesso padiglione, destinati in questa fase emergenziale ai pazienti Covid-19.

Al termine dei lavori si raggiungeranno 38 posti di terapia intensiva ed 80 di terapia intensiva respiratoria: anche all’Ospedale di Partinico si lavora per incrementare di 14 posti la terapia intensiva.

Un piano di ammodermanto che piace anche al sindaco Orlando che ha dichiarato: “Lo spostamento del Pronto soccorso pediatrico dall’ospedale Cervello al presidio di Villa Sofia è un importante risultato dell’opera di razionalizzazione, oggi quanto mai urgente e necessaria, della rete ospedaliera e di emergenza in città, per continuare a mantenere livelli di cura e attenzione adeguati alle esigenze di tutti, soprattutto dei più piccoli e fragili”.

Contestualmente la Regione cerca un accordo con i medici di base per alleggerire il peso dei pazienti Covid sugli ospedali e fruttare al massimo la medicina del territorio per evitare che i pazienti asintomatici o con lievi sintomi peggiorino fino al punto da rendere necessario il ricovero.

Ma l’Ordine dei medici ha segnalato che non ci sono le condizioni per richiedere un intervento dei medici di base. Mancano i dispositivi di sicurezza, che oltre alle mascherine comprendono tute e visiere protettive quando si esegue una visita.

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