Il Consiglio dei ministri ha impugnato alcuni articoli della legge di stabilità regionale dello scorso aprile perchè le norme eccedono “dalle competenze statutarie della Regione siciliana” e “violano gli articoli 3, 81, terzo comma, 97, 117, secondo comma, lettera e), l), m), e terzo comma, e 118 della Costituzione”, come si legge nella nota diffusa al termine della riunione di ieri.
Salta quindi la stabilizzazione per il personale Asu in servizio presso gli enti locali dell’amministrazione regionale. Si tratta di 4400 dipendenti occupati da più di 20 anni in diversi uffici periferici e che il governo Musumeci avrebbe voluto stabilizzare con la manovra approvata ad aprile dall’Ars. Per il ministero sono diverse le criticità della norma tra cui anche la copertura finanziaria della norma, gli equilibri di bilancio e la parità di trattamento tra lavoratori.
“Ci sono più di quattromila lavoratori, a cui il Governo regionale aveva assicurato la fuoriuscita dall’incubo della precarietà, e che oggi si ritrovano senza certezze” tuona Claudio Fava.
“Ci sono decine e decine di sindaci che pensavano di poter rendere più efficiente la macchina comunale con i processi di stabilizzazione del personale e che invece si ritrovano, anche loro, senza certezze.
Ma per il governo Musumeci la manovra ha retto. Se non ci fossero di mezzo le vite di migliaia di siciliani verrebbe
da dire che dalla tragedia siamo precipitati nella farsa” conclude.
“Si abbatte inesorabile, anche quest’anno, la scure da parte del governo nazionale sulla finanziaria regionale approvata in Ars lo scorso aprile. Il governo Draghi impugna una decina di articoli e a farne le spese sono proprio i lavoratori Asu che si vedono scippati per l’ennesima volta, in questi venti anni, dell’opportunità di venire stabilizzati”.
Questo è il commento del deputato regionale l’On. Carmelo Pullara Presidente e segretario organizzativo di Onda, Movimento Popolare Regionalista.
“Dopo numerosi solleciti e grazie all’aiuto di altri colleghi siamo riusciti a sensibilizzare il governo regionale affichè venisse inserito all’interno del testo della finanziaria 2021 l’articolo 46, che prevedeva il piano regionale per la stabilizzazione dei circa 5 mila precari ASU rimasti alla Regione.
Questa ennesima bocciatura del governo nazionale – prosegue il deputato- si abbatte sul nostro lavoro e sulle nostre battaglia ma in maggior modo sulla pelle di questi lavoratori vessati e presi in giro da anni con promesse su promesse mai realizzate” aggiunge Pullara.
Sul piede di guerra i sindacati: “Nonostante le rassicurazioni del Governo regionale sulle interlocuzioni con Roma, l’articolo 36 della Finanziaria regionale è stato impugnato dallo Stato bloccando il processo di stabilizzazione di oltre 4.500 Asu che da anni consentono il funzionamento di uffici ed enti pubblici”.
Lo dicono Giuseppe Badagliacca, Clara Crocè e Gianluca Cannella del sindacato Csa-Cisal.
“A questo punto è necessario convocare subito il tavolo permanente al quale porteremo tre proposte: strutturalità del finanziamento fino al 2038, trasformazione dei contratti a tempo indeterminato almeno per le stesse ore attuali, aumento complessivo della dote finanziaria per la fuoriuscita incentivata ma senza paletti di alcun tipo”.
I lavoratori sono stanchi dei rimpalli e dei rinvii, hanno diritto ad avere risposte concrete e pertanto, in attesa della convocazione del tavolo, si conferma lo stato di agitazione” concludono.
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