Sala d’Ercole vuota, presto accordo per di decreto sulla spending review
Sala D’Ercole disertata e deserta. Assente il governo. Assenti anche i vertici delle commissioni. Il presidente Antonio Venturino protesta e decide di fermare la seduta d’aula e di rinviarla. Tra i primi punti all’ordine del giorno c’era lo schema di progetto di legge costituzionale per le modifiche dello statuto in materia di ripudio della mafia e di tutela dei diritti fondamentali. In aula ci sono solo una decina dei 90 deputati siciliani. Ad indignarsi per primo Venturino che dichiara di non vole proseguire i lavori d’alra e precisa: “Tutti devono sapere di questo costume inaccettabile”. La seduta viene perciò rinviata a martedì 24 settembre. In questa data l’ufficio di presidenza dell’Ars dovrebbe decidere riguardo alle modifiche del regolamento dell’Ars. Le modifiche dovrebbero sanzionare icomponenti del governo e dei deputati che si assenteranno dai lavori d’Aula. Spiega Antonino Venturino: “La questione non e’ tanto la mancanza del governo che oggi non faccio passare, ma l’assenza dei parlamentari. Possiamo attaccare il governo quando noi parlamentari ci comportiamo in maniera adeguata, se io parlamentare presento una legge, non esiste che poi non mi presento in Aula per relazionare, bisogna fare chiarezza in casa propria e operare in aula anche senza la presenza del governo”. Ma Venturino tiene a precisare che: “Si tratta dell’ultima volta, la prossima si lavorera’ comunque”. Ma all’Ars c’è comunque un malumore diffuso. Si sono infatti autosospesi 9 dei 15 componenti della commissione Affari Istituzionali.Oggi il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone presiedera’ la seduta della commissione per la spending review che si riunisce alle 10 in Sala Rossa. Una mossa che arriva due giorni dopo le dimissioni del presidente dell’organismo, il democratico Antonello Cracolici, maturate in polemica con settori dell’Ars che intenderebbero impedire i tagli alle indennita’ parlamentari, conseguenti all’applicazione del Decreto Monti. Ardizzone ha gia’ chiarito che i tagli sono “un dogma” e che la normativa sara’ in vigore dal primo gennaio.