Rinascente Palermo, si tratta ancora ma è assalto per le svendite

Si spera ancora per il punto vendita La Rinascente di Palermo, le trattative per trovare un accordo sul prezzo dell’affitto dell’immobile sono ancora aperte, ma già il colosso ha avviato la svendita dei prodotti in negozio, e questo non è un buon segno.

Sul fronte delle trattative, l’ultimo incontro tra i proprietari dell’immobile e i vertici della Rinascente risale allo scorso 15 settembre quando si è tenuta alla commissione Attività produttive dell’Ars una riunione su questa e altre due vertenze, Auchan e Coop.

Secondo i sindacati sembra che qualcosa si sia mossa nei giorni scorsi per trovare un punto di incontro nel mancato accordo tra Rinascente e Fabrica, il fondo immobiliare che gestisce l’immobile di via Roma.

“La Uiltucs – fa sapere il sindacato – continua a monitorare e seguire la vicenda da vicino tenendosi in stretto contatto con tutti i soggetti. Se non ci saranno aggiornamenti il sindacato guidato da Marianna Flauto, in Sicilia, è pronto a organizzare nuove iniziative di protesta anche a Roma, al ministero”.

Il contratto prevedeva un canone annuo di 2,4 milioni di euro, che l’azienda ha ritenuto “fuori mercato”, rilanciando con un’offerta di 1,3 milioni di euro per il rinnovo. Fabrica da canto suo si è fermata alla richiesta di 1,6 milioni, ma a condizione di ottenere anche la licenza di esercizio, svincolata dal mantenimento dei posti di lavoro.

La mobilitazione e l’interesse a salvare La Rinascente è arrivata da più parti, dalla vicepresidenza dell’Ars, da alcuni deputati, e anche del Comune.

La notizia ufficiosa è che Inarcassa sia intervenuta sul fondo Fabrica per trovare una soluzione, ma ancora non ci sono comunicazioni ufficiali e il tempo stringe.

Intanto da ieri una fila di decine di persone si è formata fuori dal negozio per poter approfittare della svendita della merce del negozio. La Rinascente ha infatti avviato una campagna di «sconti fino al 70% su un’ampia selezione di acquisti», promozione valida fino al 31 ottobre, sperando che per quella data si sia trovato un accordo per scongiurare la chiusura.

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