Gli oltre cento lavoratori dicono “no” alla chiusura della Rinascente e lanciano una petizione sulla piattaforma ‘change.org’
“Rinascente Palermo non deve chiudere” è lo slogan e i lavoratori della Rinascente, con sede in via Roma, la invieranno al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte, al ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, al ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli e al ministro del lavoro Nunzia Catalfo.
La chiusura della struttura è prevista per la fine di ottobre e gli oltre cento posti di lavoro più l’indotto si trovano a rischio. La petizione, che ha visto l’adesione di oltre 450 persone in poche ore, mira all’istituzione immediata di un tavolo di crisi con tutte le istituzioni nazionali, regionali e comunali, le associazioni datoriali ed i sindacati, affinché i lavoratori vengano garantiti e la Rinascente non vada via da Palermo.
La chiusura è legata al problema del costo dell’affitto dell’edificio di proprietà Inarcassa che il gruppo Rinascente considera troppo esoso. I gestori dell’immobile, di contro, non intendono rinnovare ad un canone più vicino ai prezzi di mercato.
“La notizia della chiusura della Rinascente – afferma la petizione – lascia tutti sconvolti e farebbe perdere oltre cento posti di lavoro a persone altamente qualificate e con una età media di 40 anni, che difficilmente potranno trovare spazio occupazionale nelle piccole e già precarie realtà commerciali locali, la chiusura del grande magazzino porterebbe ad una svalutazione di tutta l’area e ad un ulteriore spopolamento della stessa. Il personale Rinascente è considerato altamente qualificato e pronto eventualmente ad affrontare unito, nuove sfide”, si aggiunge nel documento.
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