Dopo una domenica caratterizzata dagli appelli dei genitori preoccupati per la riapertura delle scuole alle dichiarazioni del Sindaco Orlando che avrebbe preferito tenerle chiuse in assenza di dati certi che comprovino la sicurezza del rientro in aula, oggi i cancelli delle scuole in Sicilia si sono riaperti, almeno per le scuole elementari e le prime medie: gli asili non hanno mai chiuso.
“Allo stato attuale, considerata l’adesione allo screening, i dati raccolti e la tendenza attuale, non si ritiene l’apertura delle Scuole una attività di rischio”. É quanto riferito dalla direttrice del dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Palermo, Loredana Curcurù, in una una nota inviata al sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
A livello nazionale il Cts, convocato d’urgenza dal ministro della Salute Ro- berto Speranza, ha confermato la propria linea: gli studenti possono tornare in classe da oggi, dal 50 al 75% delle presenze a seconda del livello di organizzazione, come previsto dal Dpcm del 14 gennaio. Se qualche governatore dovesse decidere diversamente, fanno capire gli scienziati del Comitato, «se ne assume la responsabilità»
Ieri intanto in Sicilia è continuata l’attività di screening dedicata alle scuole: durante il weekend in Sicilia sono stati fatti 35.900 tamponi ad altrettanti studenti i positivi sono stati in tutto 301.
Ma gli alunni delle scuole elementari e medie sono in Sicilia 360 mila e dunque averne testati solo 36 mila è un numero molto basso.
Non dappertutto però la scuola ha riaperto, a Messina, Agrigento ed Enna le scuole oggi sono rimaste chiuse per decisione dei sindaci così come a Priolo, Avola, Favara, Monreale, Gangi (dove c’è un focolaio che conta già 104 casi) e Petralia.
Ieri il sindaco Orlando ha invocato un lockdown totale, provvedimento che avrebbe coinvolto anche le scuole, ma il governatore Musumeci ha rimandato la decisione di 15 giorni.
L’assessore regionale all’Istruzione Lagalla ha voluto mettere a tacere le polemiche dichiarando: “La Regione ci ha messo la faccia ma nessuno parte con pregiudiziali. Non siamo stupidi né sprovveduti: abbiamo aperto perché ci sono le condizioni, richiuderemo se queste condizioni verranno meno”.
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