Riabilitazione a Messina, destino ancora incerto per lavoratori cooperative e servizi. Interrogazione M5S all’Ars

Palermo -Una interrogazione all’Ars del Movimento 5 stelle sul destino dei lavoratori e dei servizi della SRR Spa (Società Servizi Riabilitazione), società mista di servizi nata nel 2000 per erogare le prestazioni domiciliari ed ambulatoriali riabilitative a Messina.
L’atto parlamentare. primo firmatario il deputato Valentina Zafarana, si aggiunge ai numerosi incontri e all’audizione tenuta congiuntamente dalle commissioni Sanità e Lavoro dell’Assemblea regionale siciliana.
Al presidente della Regione, e agli assessori alla Salute, Famiglia e Lavoro Valentina Zafarana e gli altri 13 deputati M5S chiedono lumi sulla difficile situazione dei lavoratori che invano aspettano da anni di essere assunti dalla SRR Spa, così come previsto dell’art. 30 della Legge regionale n. 30 del 1997. Ad oggi, infatti, non risultano essere state adottate risoluzioni in merito, nonostante i numerosi incontri e i lavori della quinta e sesta commissione legislativa di palazzo dei Normanni.
Il M5S, inoltre, chiede se sia nelle intenzioni del governo della Regione mantenere la natura pubblica dell’erogazione del servizio di riabilitazione, o se, come sembra, si sia indirizzati verso la possibilità della cessione delle quote appartenenti all’Asp n. 5 di Messina. Il M5S ritiene infatti che le condizioni sociali ed economiche attualmente presenti sul territorio della provincia dello Stretto non garantirebbero un utile ricorso al mercato privato che consentisse di garantire un elevato standard qualitativo di un servizio che per dimensioni ed importanza sociale non può che essere considerato un “servizio d’interesse generale” fondamentale per la collettività.
Del resto – dice Valentina Zafarana – non comprendiamo come l’assessorato alla Salute possa ritenere che il servizio riabilitativo non sia di interesse generale, visto che nessuno può dubitare che le terapie effettuate da questi lavoratori siano un servizio destinato principalmente alla collettività ed al suo benessere, finalizzato alla tutela del diritto alla salute in ogni sua sfaccettatura”
La volontà dell’assessorato alla Salute di cedere le quote della Ssr Spa di proprietà dell’Asp di Messina confliggerebbe, tra l’altro, con la disciplina della spending review, che prevede che le prescrizioni sulla dismissione delle quote pubbliche delle società miste, non si applicano a quelle società che svolgono “servizi di interesse generale”.
La cessione delle quote, oltre che inopportuna, potrebbe anche sfociare in un probabile danno erariale. Per evitarlo Valentina Zafarana recentemente ha anche invitato l’assessorato alla Salute a richiedere un parere all’Avvocatura di Stato. Parere di cui tuttora non si ha nessuna notizia.