Restauro dell’area presbiteriale della Cattedrale di Palermo
Al via il recupero e il restauro di manufatti e superfici di pregio realizzate in materiale lapideo, ligneo, mosaico e ad affresco nell’area presbiteriale e negli ambienti interni della Cattedrale di Palermo. Sono stati consegnati
i lavori per l’esecuzione degli interventi previsti dal progetto redatto dalla Soprintendenza per i Beni culturali di Palermo, alla presenza dell’arcivescovo di Palermo, dell’assessore regionale per i Beni culturali e l’identità siciliana e della soprintendente. Ad eseguirli sarà l’impresa Erre Consorzio di Roma, che si è aggiudicata la gara. Le opere dovranno essere realizzate in 240 giorni. Il progetto è stato finanziato con risorse del Po Fesr 2014-2020 della Regione Siciliana, per complessivi 327 mila euro.
Il restauro riguarda alcune zone dell’edificio nelle quali è presente la coesistenza di elementi decorativi di diverse epoche a testimonianza della complessa evoluzione costruttiva che ha caratterizzato la storia della chiesa.
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Nello specifico, gli interventi prevedono il recupero della pavimentazione cosmatesca, realizzata con tessere marmoree che disegnano motivi geometrici, posta davanti all’abside maggiore e andata in gran parte perduta; del trono reale marmoreo con tarsie musive, risalente al XIII secolo, posto vicino all’abside principale e caratterizzato, sulla parete posta dietro al trono regio, da elementi musivi con motivi e tecniche bizantini, islamici e latini; degli affreschi del catino absidale e della volta del coro che raffigurano rispettivamente Roberto il Guiscardo e il Conte Ruggero che restituiscono la chiesa al vescovo Nicodemo e l’Assunzione di Maria Vergine, opere di Mariano Rossi che ricevette l’incarico, nel 1802, dal Re Ferdinando IV di Borbone.
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Si interverrà anche sull’altare marmoreo del Crocifisso nel braccio sinistro del transetto, che è il risultato di una ricomposizione dei nove pannelli in marmo di Carrara, che originariamente decoravano l’arco dell’antica cappella del Crocifisso di Palermo; sugli armadi lignei dipinti della sacrestia, composti da scansie, ovvero mobili a più ripiani, intagliate in legno e costituite da tre elementi sovrapposti: un sedile e paratore, un grande armadio provvisto di specchiature scandite da colonne ioniche e la fascia superiore che si presenta come un cornicione che sostiene due gruppi scultorei con figure zoomorfe che sostengono uno scudo; sui paramenti murari e frammenti di pittura murale del Diaconicon, un vano quadrangolare absidato che si trova nell’abside minore laterale destra della chiesa.
L’intervento di restauro sarà prevalentemente conservativo e finalizzato alla stabilizzazione dei fenomeni di alterazione, tenendo conto degli interventi di ripristino che si sono succeduti negli anni a partire dal XIX secolo.