Mettere al sicuro la fascia debole degli ultraottantenni è un obbiettivo da centrare il prima possibile, e sebbene questa categoria sia in lista per fine febbraio si valuta di accelerare sui tempi e includere anche gli insegnanti, per provare riaprire al più presto le scuole in sicurezza.
Intanto il contatore giornaliero parla di 66.799 vaccinazioni già effettuate di cui 43417 donne e 32382 uomini, poco più di cinquemila nelle ultime 24 ore.
Ma il ritmo di vaccinazioni giornaliere si spera aumenti con l’arrivo delle prime 47 mila dosi del vaccino Moderna, previsto per oggi: il secondo approvato dalle autorità del farmaco europea e italiana.
Il lotto potrebbe essere ripartito tra le Regioni «virtuose», che smaltiscono più rapidamente le dosi. Al momento guida la Campania con il 101,7%, poi Umbria 90,7%, Veneto 87,9%, Sicilia 81,6% delle dosi.
Finora in Italia sono state vaccinate 718.797 persone, pari al 71,25% delle dosi distribuite in Italia, secondo i dati del ministero della Salute aggiornati a ieri pomeriggio.
Di queste la stragrande maggioranza, quasi 519 mila, sono operatori sanitari, altri 42 mila sono ospiti delle Rsa, il resto dipendenti di queste ultime (dati di domenica 10 gennaio).
L’obiettivo è vaccinare 6 milioni di persone nel primo trimestre con le dotazioni di Pfizer e Moderna, compreso il richiamo.
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