Il Csa-Cisal ha proclamato lo stato di agitazione dei 5 mila lavoratori Asu che chiedono la stabilizzazione del proprio posto di lavoro. E il sindacato si dice pronto anche a indire lo sciopero generale.
Una decisione obbligata secondo il Segretario generale Giuseppe Badagliacca e i dirigenti sindacali Clara Crocé, Gianluca Cannella e Luigi D’Antona: “Il Governo regionale ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di chiudere in modo definitivo l’epoca del precariato in Sicilia”, affermano, sottolineando che i lavoratori “aspettano da anni una stabilizzazione che resta ancora una chimera”.
“Nonostante i continui solleciti e un ddl presentato all’assessore al Lavoro cinque mesi fa – dice il Csa-Cisal – non si intravede nel breve o nel medio periodo alcuna iniziativa concreta da parte dell’Esecutivo, nonostante si parli di lavoratori che in piena pandemia hanno continuano a svolgere il proprio servizio che è essenziale per la Pubblica amministrazione. Bisogna stanziare le risorse necessarie e chiedere l’applicazione anche in Sicilia della norma che consente l’assunzione a tempo indeterminato in soprannumero rispetto alle dotazioni organiche, ma nel frattempo bisogna anche arrivare la Carta dei diritti degli Asu e snellire le procedure per l’accredito dei sussidi che devono arrivare in tempi certi. La politica ascolti il grido di dolore di questi lavoratori, altrimenti siamo pronti allo sciopero generale”.
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